INCONTRI: MARTINA DEI CAS
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 26 Gennaio, 2016 @ 6:17 amColloco temporaneamente in prima pagina questo post del 26 gennaio 2016 in quanto Martina sarà l’intervistatrice dello scrittore Guido Marangoni all’Evento Restart del 30 novembre 2019
Detto altrimenti: quanta esperienza di vita già maturata in soli 24 anni! (post 2264)
Prefazione scritta … dopo il post: dopo avere pubblicato il post, scopro per caso che Martina nel 2010 è stata insignita dal presidente Napolitano dell’onorificienza “Alfiere del Lavoro” insieme ad altri 29 giovani che compongono l’annuale trentina di premiati per meriti scolastici. E ti pareva che io ci avevo visto male nel volerla intervistare …
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Un pomeriggio letterario al Gruppo di Lettura Librincontri di Mirna Moretti al Caffè Letterario Galilei in Trento. Ospite d’onore una giovane autrice: Martina. Ci racconta dei suoi libri. In accordo con Mirna, la aggancio per diventare io stesso esploratore delle sue esperienze e della sua vita. Ed eccomi a voi. (Mirna Moretti’s post: http://www.trentoblog.it/mirnamoretti/?p=13432 )
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Martina, quel tuo cognome
Mio papà , valtellinese, è chef. Lavorava sul Garda. Ha conosciuto la mamma che è di Ala. Ed eccomi nata a Rovereto e “ivi residente” ad Ala (gioco di parole copiato dal libro “La donna della Domenica” di Fruttero e Lucentini, n.d.r).
Martina, 24 anni … parlami dei tuoi studi
Liceo Economico “quasi ragionieristico” unica scuola a Rovereto nella quale si insegnavano tre lingue estere (inglese, tedesco, spagnolo) oltre a geografia, diritto, economia, etc.. Nel luglio scorso mi sono laureata in giurisprudenza, cinque anni di corso, con una tesi sul diritto penale comparato Italia-Sud America in materia di femminicidio.
Mica male per una ragazza! Complimenti! E, dimmi, come sei arrivata alla Cooperazione Internazionale?
La “colpa” è del Comune di Rovereto e della Provincia Autonoma di Trento, con il loro Progetto Giovani Solidali di concerto con il Centro alla Formazione alla Solidarietà . Successivamente è subentrata anche la Comunità di Valle, con il suo Presidente Stefano Bisoffi. Sono stati selezionati venti giovani per la partecipazione ad un corso di settanta ore sulla cooperazione internazionale, per poi essere inviati all’estero a vedere come operano le nostre piccole organizzazioni del settore. E imparare.
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Devo intuire che hai superato il corso. E dimmi, come mai hai scelto di andare in Nicaragua? (Notizia già in mio possesso dalla precedente riunione organizzata da Mirna Moretti, blog cit.. n.d.r.)
E’ semplice: perchè parlavo lo spagnolo, ma soprattutto perchè sarei stata ospite dell’ Associazione Italia-Nicaragua che si occupa dell’istruzione di quelle popolazioni, e per me l’istruzione è la migliore carta vincente per migliorare durevolmente un Paese. Paese dai due volti: quello turistico – che a me non interessava – e l’altro, quello della gente che vuole far crescere i propri figli in un mondo e in un modo migliore.
Quando e quanto sei stata in Nicaragua?
La prima volta nel marzo 2011, un mese. La seconda volta un altro mese nell’agosto 2013.
A parte qualche racconto ed un peccatuccio di gioventù – avevo 15 anni quando scrissi “Una stravagante mattinata all’ Opera” (di Parigi, n.d.r.) un giallo leggero per giovani lettori – il mio primo libro impegnato è “Cacao Amaro” che è stato adottato come libro di narrativa in molte scuole medie e superiori.
Complimenti per un’opera (quasi) prima di una giovanissima! Ma come ti finanzi?
Be’ in vari modi. Ad esempio ho vinto un premio della Fondazione Nicola Liotti di Monterosso Calabro; ho ricevuto un contributo dai Cavalieri del Lavoro di Rovereto. Con questi denari ho spedito in Nicaragua i libri per una piccola biblioteca e un libro per una biblioteca per gli studenti dal 1° al 5° anno della suola si tecnica agraria e veterinaria. Indi altri libri per le mamme e i loro bimbi, giochi interattivi per il doposcuola “Finca de los ninos” (per bimbi abusati o maltrattati); sei lavagne; il telone per riparare i bimbi che vanno a scuola ammassati dentro il cassone di un camion, altrimenti scoperto.
E dopo “Cacao amaro”?
Il mio secondo libro “Il quaderno del destino” quello che tu stesso hai acquistato pochi giorni fa.
Lo leggerò volentieri, è il primo della mia lista di attesa. Nicaragua, le autorità locali ti hanno accolto bene?
Si, certo, addirittura il Ministero dell’Istruzione mi ha voluto in certi organismi per valutare gare di canto in inglese ed altro!
Prossimi impegni?
L’ Associazione Spagnolli Bazzoni di Rovereto mi ha chiesto di scrivere un libro sulla vita e le opere di Giuseppe De Cillia, un missionario roveretano. Poi a fine marzo sarò a Bruxelles per uno stage di tre mesi presso l’Euregio. Non è escluso che appena possibile io cerchi di realizzare un documentario dal mio Quaderno. Infine, che ne dici se trovassi un lavoro?
Tu non troverai un lavoro: sarà il lavoro a trovare te, Martina! Ma dimmi, i tuoi genitori cosa dicono?
Quello che dicono tutti i genitori: studia, stai attenta, non ti esporre a rischi, ti vogliamo tanto bene!
Be’ Martina, per una ragazza di ventiquattro anni mi pare che possa bastare! Complimenti e auguri per la tua Vita! Che altro dire se non che sei un bellissimo esempio per gli altri giovani? Grazie di avere accettato questa intervista.
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P.S.: Più che di “libri” con questa intervista ho inteso parlare – anzi, testimoniare – una scelta di vita, una disponibilità ed una sensibilità forte, ancor più ammirevole se si considera la giovane età dell’ “esploratrice del mondo” Martina e la sua attenzione agli Altri. E comunque anche il successo letterario non è certo da trascurare, non vi pare? Insomma, una Martina a quattro facce: testimone, cooperatrice, giornalista, scrittrice. Chi volesse saperne di più può consultare la pagina Facebook Il quaderno del destino.
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