CRISI PERCHE’
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 18 Gennaio, 2016 @ 7:59 amDetto altrimenti: navigando fra le crisi  (economiche, del pensiero, etc.)       (post 2257)
Da internet: 1933. Tale Rodolfo De Angelis, attore, pittore e poeta vicino agli ambienti futuristi, che con Filippo Tommaso Marinetti diede vita al Nuovo Teatro Futurista, scrisse e interpretò una canzonetta: “Ma cos’è questa crisi?â€. La straordinaria modernità risiede nel testo tristemente attuale che affronta con buonsenso spicciolo i problemi veri o presunti del moderno capitalismo, trattati volutamente con goliardica positività miscelata con scientifica perizia: finta superficialità , sfottò e critica sociale.
 Ed ecco le sue soluzioni spicciole per superare la crisi;:
- L’impresario teatrale cerchi un bravo attore.
- La persona ricca spenda il suo denaro.
- Si smetta di cercare la fortuna di una vincita al casinò e ci si metta a lavorare.
- Le nazioni smettano di voler fare la parte del leone.
- L’esercente si contenti di guadagnare il giusto.
- La donna troppo magra per le diete … mangi patate!
- Chi ha soldi li faccia circolare.
Soluzioni spicciole, si diceva, Ma già … 1933, XI° anno Era Fascista. Che altro vi sareste aspettato? Molta retorica, grande successo della canzonetta! Ed oggi, che dire? Amarcord … mi ricordo … no, non sono così vecchio, diamine! Ma se cercate sul mio blog “Crisi economiche degli ultimi 150 anni†trovate di che documentarvi:
- Vienna 1870: scoppia la “bolla†delle azioni ferroviarie;
- USA 1929: si producono derrate alimentari che non danno ritorno economico: è la fame;
- USA anni nostri: banca o non banca? Scoppia la “bolla†dei mutui sub prime;
- Banche UE: e qui non la si finirebbe più …;
- anni nostri: crisi da globalizzazione. E parliamone un po’ … ci provo … vorrete scusare … meglio provarci che rimanere inerti, intellettualmente a rimorchio, non credete?
Ma ecco in mio tentativo di ragionamento:
- nei secoli e per secoli abbiamo diviso il mondo in tanti vasi non comunicanti e – a seconda dei casi – ognuno diversamente  compresso. Di che? Compresso di ricchezza e/o di armi e/o di povertà e/o di guerre e/o di malattie e/o di tirannide e/o di democrazia vera o finta che sia, etc.;
- la comunicazione globale ha reso comunicanti questi vasi;
- i flussi di riequilibrio che ne sono derivati sono irruenti, violenti, travolgono il nascituro con l’acqua sporca …
- siamo passati dalla negazione agli altri, alla pretesa fallimentare esportazione verso quegli stessi altri. Di cosa? Della libertà , della democrazia.
Democratico chi? La democrazia, ecco la chiave di volta del problema. Un amico, scherzando, diceva: “ La mocrazia è quella cosa che io voglio per me ma nego agli altriâ€. Ora, proprio ieri discutevo della cosa con una persona. Di fronte a certe mie perplessità , il mio interlocutore aveva inteso che io negassi l’esistenza della democrazia nei Paesi nei quali noi oggi siamo abituati ad affermare che esista (USA, UE, Italia, etc.). E invece no, il fatto è che lui impostava il problema “democrazia si/noâ€, mentre io nel senso “verso la democrazia si/noâ€. Cerco di spiegarmi: per me la democrazia, come qualsiasi altro Bene Strategico (=  “indispensabile e insostituibileâ€), è una utopia perenne, ovvero un Bene Comune (=  “ricercato e costruito sin dall’origine con il concorso di tuttiâ€) al quale sempre tendere anche se si è consci che non lo si raggiungerà completamente mai.
Ragion per la quale per me non esistono stati democratici e stati non democratici, bensì stati che si avvicinano o si allontanano sempre di più alla/dalla democrazia. Una questione di quantità in fieri. Un parallelo, per capirsi meglio: mio esame di Medicina Legale, Genova anni ’60. Prof. Aldo Franchini: “Ogni sostanza è un veleno: poi, dipende dalla quantità … di cianuro ne bastano milligrammi. Di torte al cioccolato ce ne vogliono ben di piùâ€.
A questo punto tuttavia se riflettiamo bene sorge un ulteriore problema: cos’è la democrazia? Sarebbe interessante e necessario intendersi, prima, durante e dopo la sua costruzione/ricerca. Un mio “amico di pensieroâ€, il Signor Luciano Canfora (1), nel suo bel saggio “La democrazia- Storia di un’ideologia†(Ed. Laterza, prima ed. 2008) ci sottopone riflessioni profonde e precedenti storici fondamentali. Già il sottotitolo titolo, tuttavia, è abbastanza preoccupante, perché una ideologia potrebbe essere definita come un’idea che non dialoga con le altre idee. Ed allora?
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Allora aveva ragione quel tale Socrate che era convinto che il sapiente più sapiente di tutti i sapienti fosse quello che “sapeva di non sapereâ€. Ed allora concludo: io – ovviamente – la soluzione non ce l’ho, né per la crisi economica, né per il raggiungimento della piena democrazia, né per … etc.; diffido di tutti coloro che mi dicono di averla; concordo con tutti coloro che sono impegnati nella ricerca. E questo “essere cercatori†per me vale in ogni campo: morale, sociale, politico, religioso, della fede, economico, etc.
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Buona ricerca a tutte e a tutti!
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(1) Dello stesso autore: “Esportare la libertà – Il mito che ha fallito” – Mondadori, 2007.
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