UNA COMICA FERROVIARIA …
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 20 Dicembre, 2015 @ 8:07 amDetto altrimenti: … di chi usa sempre e solo l’auto          (Post 2224)
Come sono cambiati i treni dai tempi miei! Pensate un po’ … ho potuto fare il biglietto da casa, con il computer: un successo! Mai avrei creduto di essere tanto bravo … che lo sapete anche voi che “ai miei tempi†questi cosi non esistevano! Già … dovevo andare a Bologna a pranzo da mio figlio … sì, mio figlio: ormai è grande, lavora in quella città in un’importante Gruppo: “Papà , dai, lascia stare l’auto … è più sicuro: la nebbia, il traffico …â€. Ed io l’ho voluto accontentare.
Solo che … come ci vado alla stazione? Con il taxi? Ma se hai la fermata del bus sotto casa! E allora scendi, vai a vedere gli orari. Detto, fatto: ore 08,29. Il Trento è alle 09,10, il tragitto per la stazione è breve. Ma … e i biglietti? Vai all’edicola dei giornali ed è fatta. Come sei bravo!
La mattina. Con la moglie, pronti  per tempo, ci presentiamo alla fermata alle 08,15. Alle 08.20 accorgo che ho dimenticato il telefonino in casa. Lascio miei guanti a Maria Teresa e corro a prenderlo: infatti è pur vero che ho stampato gli estremi del biglietto, ma ci tenevo a poter mostrare al controllore avere il “biglietto elettronico†sul telefonico, una figata da niente! Scendo in strada alle 08,25 in tempo per vedere passare l’autobus. Lo rincorro, lo raggiungo alla fermata alle 08,26. Maria Teresa stava parlando con l’autista: “Ma lei è in anticipo …â€. “Si, vabbè, ma tanto io per ripartire aspetto l’orarioâ€. Io salgo alle 08, 27. L’autista riparte con due minuti di anticipo sulla tabella di marcia. No buono.
“Maria Teresa, per favore, dammi i miei guantiâ€. “Ne ho uno solo, l’altro dev’essermi caduto di mano alla fermataâ€. Peccato, ci tenevo tanto ….
Arriviamo alla stazione con larghissimo anticipo. Comperato il giornale si va al marciapiede. Scendere e salire le scale con una valigia piena di vini trentini Doc non è cosa da poco. Entriamo nella saletta d’aspetto. Un giovane ci guarda. Noi lo salutiamo. Poi Maria Teresa pensa che potremmo andare ad aspettare il treno nei locali del bar. Usciamo dalla saletta. Paziente, addomesticato, mi accingo a rifare discesa e salita di scale con 20 litri di vini-regalo al seguito. Poi rifletto: “Ma … scusa, abbiamo già fatto colazione, che ci andiamo a fare al bar� Giusto. Rientriamo nella saletta. Il giovane di prima, essendo rimasto solo, si era stava concedendo una sigaretta. Come noi entriamo, lui esce.
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Il guanto perso. Un pensiero costante. Un’idea! Telefono ad una condomina amica: “Scusa, scenderesti mica in strada a vedere se trovi un guanto …?†“Si, vadoâ€. Dopo un po’: “Trovato!â€. Bene, grazie! Ora sono tranquillo … purchè nel frattempo io non perda l’altro!
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Annuncio ritardo, cinque minuti (da Bolzano, già cinque minuti? Che bravi!): ma a Verona i minuti per la coincidenza scendono a sette! Speriamo bene! Ad Ala i minuti di ritardo sono saliti a otto. Il terrore corre sul filo. Passa la Capotreno: “Senta, per favore, avvisi il collega che ci aspetti…â€. “Si certo, siete in tanti …†Poi l’altoparlante ci informa che troveremo la coincidenza al binario 10. Bene.
In treno, breve colloquio con una Moldava sulla Transinistria. Ne parlerò fra qualche post.Â
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Bologna. All’arrivo mio figlio ci attende alla stazione, lato “strageâ€. Fa sempre impressione, quell’orologio fermo all’ora dell’esplosione. Tralascio i dettagli della festa familiare, dell’ottimo pranzo a base di pesce e vini superdoc.
Si torna in stazione. Binario 16: e chi se lo sarebbe aspettato? I binari sono al terzo piano sotto … scale mobili, pareti in acciaio, luci “spazialiâ€: per le Frecce (già , abbiamo prenotato un treno diretto, superveloce, il Roma-Bolzano, paghi un posto e ne ricevi due!), hanno interrato i binari: uao! Una figata! In meno di due ore siamo a Trento, a casa un minuto prima delle 21.00. Questa volta: ebbrava Trenitalia! Che differenza da quando, nei miei film, viaggiavo clandestino nei carri bestiame!
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