PROFESSIONISTI DEL CRIMINE, COMMANDO
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 21 Novembre, 2015 @ 3:09 pmDetto altrimenti: le parole sono pietre: usiamole con precisione   (post 2187)
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“Clamoroso furto al Museo di Castelvecchio a Verona. Diciassette quadri di grande valore sono stati rubati ieri sera. Tra le opere trafugate anche cinque dipinti del Tintoretto, e capolavori di Peter Paul Rubens, del Pisanello, di Jacopo Bellini, di Giovanni Francesco Caroto, di Hans de Jode e di Giovanni Benini. Per il sindaco Flavio Tosi è un furto su commissione. Ad agire una banda di professionisti …â€
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Professionisti? Riserverei questo termine e alle persone oneste, ai  “professionisti veri, quelli del lavoro, delle professioni onesteâ€, non a una banda di ladri rapinatori. Piuttosto “non vero professionista vero†è stato chi non ha organizzato le cose in maniera che il furto non fosse possibile. Nel frattempo, che quelli che dovrebbero essere i professionisti veri si attivino in tutta Italia, altrimenti … che rapine simili non diventino  una moda da seguire da parte dei professionisti falsi, quelli del crimine!
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Un commando di terroristi … etc. etc. Commando? Direi piuttosto una banda di criminali vigliacchi ed assassini. Infatti i Commando sono tutt’altra cosa: in origine, gruppi mobili boeri che esercitarono la guerriglia contro gli Inglesi fra il 1899 e il 1902. Quindi reparti speciali di truppe britanniche, impiegati durante la seconda guerra mondiale nelle  operazioni cosiddette combinate, cioè quelle operazioni alle quali cooperavano due o più forze armate (esercito e marina, esercito e aviazione) allo scopo di colpire il nemico con il massimo effetto.
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Concludo: direi che riservare termini nobili (professionista, commando) a bande di criminali, li esalta, li esorta, li può motivare, può indurre emulazione. E poi, se non altro, se definiamo costoro “professionisti†e “Commandoâ€, i professionisti veri e i Commando veri come li potremo mai definire?