LA POLITICA PER TUTTI E LA POLITICA DI TUTTI
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 17 Ottobre, 2015 @ 10:04 pmDetto altrimenti: non si tratta di un gioco di parole …   (post 2143)
Può ben accadere che un singolo uomo (o una singola donna) abbia l’idea politica giusta, il carisma adatto, la visione migliore. Costui (costei) lancia l’idea, stabilisce i traguardi, traccia il percorso. Ma se resta solo (sola) o se esclude la libera capacità pensante anche solo di una parte dei suoi seguaci, ha fallito. Infatti il (la) leader ha successo non se resta al comando (con autorità ) ma se (con autorevolezza) suscita consenso; se accende la partecipazione; se – al limite – si rende non più indispensabile. In tal senso infatti la politica che il/la leader ha tracciato come politica per tutti, diventa anche la Politica di tutti.
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In questi giorni ho letto sulla stampa l’affermazione di un leader che parlando in prima persona dice “il mio partitoâ€, ed ecco che sono stato attratto dal formulare una riflessione sul linguaggio politico del leader. E mi sono rifatto ad uno che ne sa ben più di me: Umberto Eco, il quale nella sua opera “Lector in fabula†(Bompiani 1985), riferendosi al linguaggio (in questo caso io mi sono permesso di adattare la sua riflessione alla citata affermazione del leader politico) afferma che il significato di un testo non risulta solo dalla sua istanza produttrice ma anche dalla sua istanza di lettura: le due istanze - attraverso un vero e proprio negoziato – collaborano  alla definizione della posta in gioco. In altre parole, a prescindere dall’ “autore e dal lettore empiricoâ€, un testo – nel nostro caso l’affermazione del leader – contiene anche “istruzioni relative al modo in cui egli vuole che esso sia lettoâ€. In tal senso egli (il leader politico) cerca di costruire un lettore modello, ovvero il lettore che egli desidera legga ed interpreti il proprio dire.
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Ed allora mi domando: quell’affermazione “il mio partito†come può essere letta? Probabilmente la lettura del leader è “mio in quanto di mia proprietà â€. Altri possono leggerla diversamente, nel senso “mio, in quanto io aderisco ad esso, io appartengo ad essoâ€. Nel primo caso la politica del leader è e resta una politica solo per tutti. Nel secondo caso essa diventa anche una Politica di tutti (lettere maiuscole e minuscole non sono utilizzate a caso).
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La Politica di tutti, intendiamoci, che poi non prescinde da una articolazione dei sistemi politici, parlamentari e di governo: la Politica di tutti infatti non è anarchia, bensì libero contributo da parte di ognuno all’interno e nel rispetto degli schemi e dei rispettivi ruoli insiti in ciascuno dei tre separati sistemi di rappresentanza testè accennati.
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