FIAB TRENTO: ALLA RICERCA DELLAÂ BELLEZZA
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 8 Ottobre, 2015 @ 10:20 amDetto altrimenti: un ulteriore resoconto … (post 2134)
La bicicletta, ovvero la possibilità di percorrere – in silenzio – sentieri e sterrati  alla velocità “giustaâ€: né quella del pedone, troppo lenta;  né quella dell’auto, tanto meno se autostradale, troppo veloce. Giusta per cosa? Per vedere e non solo guardare; per gustare ciò che vedi; per riflettere; per scattare qualche foto; per riscoprire spazi e tempi del passato; per condividere con gli amici la bellezza che ti circonda.
Già , perché quando sei alla guida dell’auto, il navigatore ti guida da un asfalto all’altro: la strada più veloce? Quella più corta? Preferendo autostrade? Ma al di fuori di tutto questo, cosa c’è? C’è una moltitudine di gemme nascoste, di stradine sterrate secondarie, di saliscendi, di colori, profumi e di storia: un tesoro di gioielli che ti aspetta.
Pochi giorni fa con gli amici di Fiab Trento, siamo stati nella Maremma Grossetana. Scrivo con la lettera maiuscola anche la parola Grossetana, perché di tratta di un nome proprio composto da due parole che contraddistingue una maremma dalle altre, ad esempio dalla Maremma Livornese.
E qui, la prima “bellezza†che abbiamo scoperto è stato il nostro Agritur, poco all’interno di Castiglione della Pescaia. Si chiama Le Giuncaine, per via dei giunchi che crescevano intorno al Lago Prile che si trovava proprio in quel luogo, prima di essere prosciugato e bonificato. Le Giuncaine è un agritur vero: ha terra coltivata, animali allevati e offre la mezza pensione, cosa rara rispetto alla maggior parte degli altri agritur che offrono solo il letto o al massimo la prima colazione. Ma la sua “bellezza†non è solo questa: essa è anche e soprattutto nel sorriso con il quale sei accolto e trattato da Antonella e Daniela, con la familiarità che si instaura fra “loro†e “noiâ€, familiarità che ha indotto una famigliola di Svizzeri a ritornarvi per tanti anni di seguito e noi stessi a dare una mano a sparecchiare, dopo cena, con la massima naturalezza tanto ci sentivamo “a casaâ€.
Ma poi, un giorno che la nostra meta ciclistica era il Lago dell’Accesa, grazie al suggerimento del collega di Fiab Grosseto Angelo Fedi e allo studio della carta Kompass al 50.000, abbiamo trovato lo stradello giusto. Infatti, passato il paese di Grilli, dopo aver percorso qualche km sulla vecchia Aurelia e quindi sulla strada verso Ribolla, subito dopo il sottopasso della ferrovia e subito prima del contiguo sottopasso dell’Aurelia nuova, a sinistra si apre “la bellezzaâ€.
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Si tratta di uno stradello sterrato, percorribile anche in auto con qualche cautela; tutto un saliscendi ed una curva a seguire l’andamento delle zolle più che del terreno (“tutto a seni e a golfiâ€, direbbe il Manzoni), tanto il tracciato rispetta la natura; disegnato  a sfiorare o attraversare antichi poderi. Bellissimo già sin qui.  Ma quando si arriva in cima alla salitella che conduce alla fattoria Lasconi, davanti a voi si snoda il meraviglioso rettilineo in discesa che conduce ai piedi della Fattoria Vaticana. E qui ogni commento è inadeguato. Ci domandiamo: forse … si, avevamo già visto questo spettacolo in cartolina, in qualche libro-guida del posto, ma mai più saremmo stati capaci di viverlo …mai più avremmo immaginato che ci sarebbe toccata tanta fortuna.
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Ma non è finita. Alla fine della discesa, si volta sinistra e qui viene il bello! Infatti inizia un viale di qualche km costeggiato da cipressi, il quale passa sotto Castel di Pietra, quello nel quale fu uccisa Pia de’ Tolomei (Dante: “Ricorditi di me che son la Pia / Siena mi fe’, disfecemi Maremma / salsi colui ch’inanellata pria / disposando m’avea con la sua gemmaâ€). Tredicesimo secolo, ottocento anni fa. La limitatezza della quota sulla quale il castello era stato costruito (173 m.), l’esiguità del suo perimetro e delle sue mura, tutte avvolte dalla vegetazione, fanno pensare a due cose: la differenza della scala “spazio†fra quei tempi e l’oggi, e l’importanza del Dante cronista e storico.
Il percorso ciclistico che vi ho descritto andrebbe non dico messo a pagamento ma almeno segnato e reclamizzato, sia quanto al suo accesso, sia con cartelli illustrativi durante tutto il suo tracciato (e non solo quelli posti a Castel di Pietra).
Insomma, il nostro Paese è ricchissimo di gemme, spesso poco conosciute perché non “reclamizzateâ€: solo per dirne una, pensate che in Spagna, per visitare un palazzo del primo novecento (quanti ne abbiamo in Italia!), si pagano 20 euro e si fa la fila!
E allora, noi Italiani, cosa aspettiamo? Fiab è anche tutto ciò: un motore di iniziative …
A tu, cosa aspetti? Joint us, unisciti a noi, iscriviti alla FIAB!
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