APRÉS MOI LE DÈLUGE
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 20 Settembre, 2015 @ 6:55 amDetto altrimenti: dopo di me il diluvio, il nulla … Così si era espresso tale Luigi XV, re di Francia, quasi ad indicare profeticamente l’avvento della rivoluzione del 1789 … (post 2125)
L’espressione è stata adattata e adottata nel tempo ad indicare che  chi la utilizza è il solo in grado di provvedere alle esigenze del sistema, ad esempio di una SpA o di un partito politico. Già … raga, io sono “uomo di SpA†avendo lavorato una vita in questi ambienti. Ed allora vi racconto come talvolta – nei fatti – viene concretizzato questo concetto. Il capo, un capo (che tale non dovrebbe essere, dovrebbero licenziarlo su due piedi! N.d.r.) si vuole rendere indispensabile e insostituibile per la SpA affidatagli, così da rendersi inamovibile e da potere forzare la mano ai suoi azionisti quanto alla propria remunerazione. Che fa?
- Parcellizza eccessivamente i compiti dei suoi dipendenti;
- assegna compiti giorno per giorno anziché operare attraverso deleghe di interi progetti;
- fa in modo che i dipendenti non possano dialogare fra di loro;
- rende se stesso unico punto di ogni possibile sintesi;
- non convoca mai i dipendenti insieme alle riunioni (perchè la loro unione farebbe la loro forza, e lui li vuole “politicamente†deboli!);
- separa il potere – che riserva a se stesso – dalla responsabilità – che scarica su di loro;
- non cura la loro crescita professionale;
- non stimola la loro capacità creativa, di auto gestione, innovativa;
- non stimola nè lascia sviluppare le loro idee;
- utilizza il sistema dei permessi e delle ferie come strumento di intimidazione anziché come diritto del lavoratore;
- non si preoccupa di valorizzare il primo fattore della produzione: la motivazione dei dipendenti;
- non si preoccupa di allevare e far crescere il proprio sostituto e/o successore.
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A quest’ultimo riguardo, quando lavoravo in Siemens, appresi che vi era un elenco di persone reciprocamente “incompatibili†nel senso di persone che non avrebbero mai potuto prendere lo steso volo, perché, in caso di incidente aereo quella che non era a bordo avrebbe potuto e dovuto sostituire quella morta nell’incidente. Insomma, la “sostituibilità †a tutti i costi … Già … ma quella era Siemens, non una SpA italiana …
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L’insostituibilità di un capo, che sia capo d’azienda o politico, garantisce la crescita del sistema solo fino al livello della sua stessa capacità , del suo stesso grado di adeguatezza ai tempi, alla sua stessa capacità fisica di lavorare (nessuno è eterno!). Ma a parte che nel frattempo i suoi dipendenti intelligenti vivono male (sotto di lui prosperano solo gli yes men), quando costui è superato dai tempi, invecchia, si ammala o muore, il sistema collassa. Ecco, che vi dicevo? Dopo di lui il diluvio!
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Ma vi è di peggio, ed è il caso di chi viene sostituito e – per ripicca – passa alla concorrenza oppure cerca in ogni modo di sabotare il proprio successore. Ma questa è un’altra storia ….
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