GIULIANO VALER SU TRENTINOSOLIDALE
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 3 Giugno, 2015 @ 8:18 amDetto altrimenti: TS-TrentonoSolidale, parliamone un po’ … (post 2068)
Amiche lettrici e amici lettori, lo sapete … questo nostro blog è un “open blogâ€, ovvero aperto anche a contributi diretti di ognuno di voi. E allora … visto che recentemente si è celebrata l’Assemblea annuale di TrentinoSolidale Onlus, ve ne voglio parlare solo un poco, prima di dare spazio ad un intervento assembleare, quello dell’ Avv. Giuliano Valer, che a mio sommesso avviso rappresenta in modo migliore lo spirito dell’Associazione.
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TS, cosa fa? Da 16 anni, cosa fa? oggi raccoglie (dai supermercati) e distribuisce circa 1200 tonnellate di cibo che altrimenti andrebbe nei cassonetti e, in giornata (!),  le distribuisce a famiglie bisognose, da Affi a Vipiteno, ma soprattutto in Provincia di Trento.  Poi, si occupa anche di assistere chi, dimesso dal carcere per il decreto svuota carceri, deve trovare un lavoro socialmente utile. Ancora, dormitori per i senza tetto, interventi all’estero, etc.. Circa 950 soci di cui 300 attivi (ovvero: che lavorano fisicamente e gratuitamente); decine e decine di associazioni associate a TS.
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Come si finanzia TS? Con quali denari acquista il gasolio necessario ai sui 15 furgoni che distribuiscono il cibo? Soprattutto con contributi pubblici che tuttavia sono via via diminuiti pur di fronte all’aumento dell’attività dell’Associazione. Contributi della Provincia e non (ancora) di Comune e Regione.- Non ancora. Infatti, ci siamo mai chiesti quanto costerebbe smaltire 2.200 tonnellate di rifiuti umidi? Quanto costerebbe agli Enti pubblici remunerare 300 persone per svolgere gli stessi servizi? Quanto soffrirebbe la collettività ove venissero mancare i servizi di TS?
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TS è ormai come un’azienda di medie dimensioni. infatti, sommando i suoi valori di bilancio a quelli che sarebbero i costi di un personale dipendente, si arriva tranquillamente a oltre €1.000.000,00! Ma veniamo all’intervento dell’Avv. Giuliano Valer:
“Intervengo, sollecitato dalla Presidente Ferrari, con la quale collaboro da anni, per manifestare la disponibilità a portare il mio circoscritto contributo alla causa che TrentinoSolidale sta perseguendo in modo esemplare. Mi chiamo Giuliano Valer, padre di due bimbe di due e tre anni,  avvocato del Foro di Trento, dottore di ricerca in diritto e procedura penale presso la locale Facoltà di Giurisprudenza di Trento, da sempre schierato alla tutela dei diritti degli ultimo, dei più deboli o dei “torteggiatiâ€.
Mi permetto, in questa autorevole sede, di esprimere due concetti, entrambi a dimostrazione di come questa Associazione costituisca modello e paradigma di una tanto lodevole quanto preziosa attività nel contesto trentino (e non solo).
Prima riflessione: in genere, di fronte al bambino che sbaglia il genitore è chiamato a una scelta fra tre comportamenti. A) fare finta di nulla; B) punire severamente; C) spiegare la ragione dell’errore e dare la possibilità concreta e fattiva di rimediare allo sbaglio. L’atteggiamento del genitore, è, a grosse linee, quello della Giustizia nei confronti di chi compie un illecito, grave o lieve che sia. La criminologia insegna come il primo atteggiamento, ossia quello di non reagire e far finta di nulla, generi la recidiva instillando l’erronea convinzione di una generale irresponsabilità delle proprie azioni ed anzi, indirettamente incentiva a ripeterla. Il secondo tipo di reazione sviluppa senso di frustrazione e, ciò che è ancor più pericoloso, vendetta, avvertendo il bimbo – o fuor di metafora – l’adulto che  ha sbagliato il comportamento come una bieca manifestazione di forza sotto la quale piegarsi, privo di concreta portata valoriale. Il terzo modello, invece non solo sopprime quest’ultimo sentimento di ritorsione, ma addirittura conduce verso un doppio beneficio: tutela la collettività in prospettiva futura, scongiurando il ripetersi di episodi analoghi e – non meno importante – contribuisce ad una società di uomini e donne migliori, consapevoli che, per dirla con le parole di Giovanni Paolo II “non c’è pace senza giustizia, ma non c’è giustizia senza perdono†(Messaggio del Papa per la Giornata mondiale della pace del 1° gennaio 2002). Ecco, Trentino solidale batte questa strada. Con il progetto 82 si consente a chi ha sbagliato, da qualunque estrazione sociale provenga, dalla strada o dalla reggia, di entrare a contatto diretto – come bene evocano le mani intrecciate del simbolo dell’associazione – con il bisogno altrui, con il prossimo, in una parola, la solidarietà .
Seconda riflessione: la parola solidarietà , offre lo spunto per il secondo pensiero. Solidarietà ha una portata semantica molto precisa: solidarietà è un sostantivo che deriva dalla parola francese solidarité che ha come suo significato principale una forma di impegno etico-sociale a favore di altri. Il termine indica un atteggiamento di benevolenza e comprensione che si manifesta fino al punto di esprimersi in uno sforzo attivo e gratuito, teso a venire incontro alle esigenze e ai disagi di qualcuno che abbia bisogno di un aiuto. In altri termini, farsi carico dei bisogni altrui, nella consapevolezza di essere avvinti – come in un ideale abbraccio, come quello, ancora una volta, raffigurato nelle due mani che si stringono dell’emblema sopra ricordato – da rapporto di comunanza tra i membri di una collettività pronti a collaborare tra loro e ad assistersi a vicenda. Oggi, con le recenti riforme sul terreno della giustizia penale è possibile dare corpo a questo atteggiamento solidale. E ciò non senza positive ricadute in termini di sviluppo e aiuto economico a favore di questa Associazione. Due esempi per tutti, tratti dall’esperienza del progetto 82: sfugge, forse, che Trentino solidale nel dare la possibilità di comprendere il disvalore dell’attività illecita commessa possa, in certi casi, consentire a chi è stato colto in stato di ebbrezza alla guida, di evitare la confisca del veicolo: sono spesso tanti soldi che si recuperano (pari, quantomeno, al valore di una vettura). Ancora. Con la nuova possibilità di sospendere il processo per messa alla prova, è consentito a chi ha sbagliato di svolgere un periodo di “volontariato†per dimostrare di potere meritare della fiducia dello Stato e di evitare anche la pena detentiva estinguendo il reato. Anche qui, con la evidente possibilità di un risparmio di energie umane, sofferenze e risorse economiche. E’ inoltre richiesto anche un gesto economico di natura riparatoria, che all’insegna della più genuina forma di manifestazione del concetto di Solidarietà , dovrebbe vedere come beneficiario proprio trentino solidale. Solidarietà , dunque non solo fra coloro che lavorano e operano in questa associazione, non solo fra i volontari ed i bisognosi, ma anche fra chi da Trentino solidale riceve aiuto e Trentino solidale stessa. Si tratta, in altri termini di risorse economiche che Trentino Solidale potrebbe chiedere e che sono destinate a dare frutto: come se una voce dicesse: “Ti aiuto; Tu aiutami ad aiutare gli altriâ€. Credo che una maggiore consapevolezza di questi nuovi modelli processuali e schemi giuridici possa ulteriormente contribuire a dare corpo alle attività che vengono quotidianamente gestite (giorno e notte, 365 giorni all’anno) da Trentino solidale.
A Francesca, ed a tutti coloro che hanno collaborato sin’ora, va il più sentito ringraziamento per quanto fatto e per quanto faranno. Grazie per l’attenzione. Cordialità â€.
Ecco amici: credo che il mio consocio Avvocato Giuliano Valer  ci abbia fornito su che riflettere. Grazie, Giuliano!
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