INCONTRI – 16) KATIA ED ERIKA BONADIMAN
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 10 Aprile, 2012 @ 5:03 pmDetto altrimenti: concerto per pianoforte e voce, tutto trentino, anzi … noneso!
Salendo la sinistra orografica della Val di Non, a San Zeno potete scegliere. Proseguendo diritto, immer gerade aus, e arriverete al passo della Mendola o a quello delle Palade, e quindi, rispettivamente, a Bolzano e a Merano. Se prendete a destra, dopo pochi chilometri vi troverete di fronte il suggestivo santuario di San Romedio. Voltando a sinistra, raggiungerete Banco, luminoso paesino sulle sponde del lago di Santa Giustina, luogo natale delle due sorelle. Sullo sfondo il Gruppo delle Dolomiti di Brenta, il Peller (la montagna di Cles) e a destra, verso nord, l’ultima propaggine dell’Alta Anaunia, già “tedescaâ€, forata dal nuovo tunnel verso la Val d’Ultimo, che la ricongiunge alla “madrepatria†Sud Tirol.
Meleti e vigneti si contendono un terreno che fa quasi fatica ad indossare gli aderenti contorni delle strade, “tutte a curve e a golfiâ€, le quali, a chi si adattata al loro altalenare e accetta di farsi accompagnare seguendone lo sviluppo, offrono visuali sempre diverse. Qui, poco discosto dal flusso del traffico turistico, potreste soffermarvi a contemplare, di volta in volta, la bellezza di ognuna delle quattro stagioni. Le Quattro Stagioni … chissà se fanno parte del repertorio delle sorelle Bonadiman, pianoforte e voce soprano … ma … eccole che stanno uscendo di casa per concedersi una pausa fra i tanti loro impegni artistici. Vediamo se riusciamo a realizzare l’incipit di questo “Incontro†che completeremo poi nella loro casa di Trento. Katia, Erika, rientriamo in casa per questo breve â€Incontroâ€?
Katia, Erika, come procediamo? Forse vi sono domande “comuni†a voi due, forse no. Azzardo la prima, molto scontata: come è sorto in voi non solo l’amore per la Musica, ma la passione di esserne parte attiva?Â
Katia: “In famiglia abbiamo sempre respirato musica; il nonno e la mamma suonano a livello amatoriale fisarmonica e pianoforte …Ho cominciato a suonare il pianoforte a 7-8 anni, mia madre mi mandava a lezioni private dal Maestro Giorgio Larcher, che era severissimo. All’inizio vi era talvolta un rapporto conflittuale rispetto alla dedizione quotidiana richiesta dall’apprendiomento. L’amore vero e proprio per la musica è nato con il tempoâ€
Erika: anch’io sono stata inizialmente indirizzata alla tastiera, ma dopo un po’ di tempo mi sono accorta di non avere la costanza di mia sorella. Ho provato quindi a suonare altri strumenti, ma nonostante le sollecitazioni di vari Maestri, sono stata per anni mera ascoltatrice di musica e non esecutrice. Un giorno, 6 anni fa, ho capito che la passione per “fare†musica era viva e presente in me e ho intrapreso il percorso del canto lirico, appassionandomi ad un nuovo (per me) ed inaspettato repertorio.
Quali altri studi avete fatto?Il rapporto con gli altri studi che ruolo ha avuto?
Katia: Io ho frequentato il liceo scientifico a Cles, poi l’Accademia Di Belle Arti di Verona e successivamente triennio e biennio del Conservatorio Bonporti di Trento. Negli ultimi anni mi sono dedicata principalmente alla Musica. Sono comunque soddisfatta del mio cursus studiorum in quanto tutto ciò che ho imparato mi torna utile nel lavoro e soprattutto nella vita: mi rendo conto che il filo conduttore della mia ricerca riguarda principalmente l’espressione dell’individuo, in qualsiasi campo dell’arte esso operi: musica, pittura, scenografia …
Erika: ho frequentato il liceo socio psico-pedagogico e poi ho proseguito nel campo del servizio sociale. Una mia aspirazione sarebbe quella di realizzare una connessione costruttiva tra musica e disagio, per mezzo di “cure musicali 
Essere cresciute musicalmente “in coppia†vi ha agevolato nella formazione reciproca? In altre parole, la “sorellanza†come ha influito?
Noi abbiamo intrapreso percorsi diversi, che poi negli ultimi anni si sono incontrati. Certamente la “sorellanza†è stata uno stimolo in più nei confronti della musica, soprattutto per me (Erika) che per anni sentivo suonare Katia alle ore più disparate del giorno. Peraltro, la confidenza che c’è tra due sorelle non sempre aiuta a trovare il giusto equilibrio nelle scelte musicali o nella gestione stessa delle prove.
Katia, Erika, vivete, o almeno siete cresciute in questo piccolo delizioso paese. Era solo un posto dal quale partire la mattina verso Trento oppure anche qui c’è stato un interesse per il vostro crescere come artiste?
Finito il liceo entrambe siamo andate a vivere fuori casa e il contatto con il paese è venuto meno. Tuttavia i nostri compaesani si sono rivelati interessati al nostro percorso: ad esempio, un paio di anni fa il Comune di Sanzeno ha organizzato un concerto a casa Gentili. Il pubblico è stato caloroso e numeroso e per noi è stato emozionante il fatto di “giocare in casa†e presentarci ai nostri concittadini così cresciute, soprattutto professionalmente.
Nel vostro approccio alle suadenti note (mi perdonerà dante Alighieri, ma le vostre note tutto sono tranne che “dolentiâ€!) chi sono i Maestri e gli Autori che maggiormente hanno accompagnato la vostra formazione?
Katia: E’ difficile fare nomi, in quanto ogni Maestro incontrato mi ha trasmesso con generosità il suo sapere. In ogni caso figure particolarmente importanti per il mio percorso musicale e individuale sono stati: il M° Giancarlo Guarino, il M°  Marino Nicolini e Il M° Kostantin Bogino.
Erika: Parlando di “formazione musicale†devo nominare il Maestro di canto che tutt’ora mi sta seguendo: Mattia Nicolini. Prima di lui, inoltre, ciò che ha accompagnato il mio percorso è stata una forma mentis acquisita fin da piccola da tante cose, persone, momenti presenti costantemente negli anni.
Si è fatto tardi, l’aria rinfresca …â€e il sol ridea calando dietro il …. Gruppo del Brentaâ€. Con il Resegone non funzionava geograficamente, ma con il Brenta, visto da qui, funziona! Che ne dite se proseguiamo l’intervista a Trento? Tuttavia, prima di lasciarvi, vi voglio fare un piccolo omaggio: una mia poesiola sulla vostra bellissima valle. Eccola:
Â
Anaunia
T’adorna corona di monti
tu stessa diadema regale a smeraldi lacustri
di verde.
Ti apri allo sguardo
che insegue
i gonfi altipiani
ondeggianti
qual giovane petto al respiro
plasmati da un vento
che scala le cime
e si perde.
La mente che t’ama
curiosa
più attenta ti scruta
e profonda
ov’acque percorron segrete
le nobili rughe
che segnan l’altero tuo viso
di antico lignaggio
e indagan
leggendo il passato
il tuo storico viaggio.
Tu, ramnus, romano
tu uomo del fiume
pagano
or’ altro è il Dio che onori
ma l’acqua è la stessa che bevi
del cervo
sacrifica preda
di principi vescovi
e di senatori.
Risuonan le selve
di ferri e armature
latine
che scuotono i passi
per le aspre montane
tratture.
E senti vibrare le note
di orda cruenta
le grida di donna che arman lo sposo
a difender le messi
il figlio che piange
furor di Tirolo
equestre rimbombo
sul suolo
operoso
che viene a predare
ma inerme
di fronte ai castelli
s’infrange.
Munifica rocca di luce,
saluto lo spazio
che scende
dal tempio maestoso del Brenta
e dopo che t’ha generato
dall’alto di crine boscoso
cascata di pietra
a sponda atesina conduce.
Ed rieccoci insieme, a Trento
Riprendiamo il nostro incontro. Passato, presente e futuro. I vostri ultimi, attuali e prossimi impegni.
Katia: suonerò con la banda della Federazione il 28 aprile 2012 a Fondo. Sto preparando un concerto per violino e pianoforte con il M° Ermanno Molinaro, che è stato per moltissimi anni primo violino del teatro Regio di Torino. Questa collaborazione per me è molto stimolante in quanto Molinaro ha un’esperienza enorme e una vita musicale da raccontare, vissuta tra i nomi di Kempf, Michelangeli… Questo concerto si terrà a Fondo nella prima metà di luglio, con la partecipazione anche di Erika. Spero inoltre che le mie collaborazioni con il Teatro Sociale di Trento per la produzione dell’opera lirica continuino anche l’anno prossimo.
Erika: il mio ultimo impegno è stato nel Coro dell’Orchestra Regionale Haydn nell’esecuzione del Deutsches Requiem di Brahms in collaborazione con il M° Luigi Azzolini, insieme anche a Katia. Per quanto riguarda gli impegni futuri parteciperò al Festival di Mondi Sonori del Conservatorio di Trento nel progetto di Musica contemporanea “Antaremâ€: il concerto si terrà il 27 aprile a Trento in Conservatorio e poi andremo anche a Modena e a Castelfranco. In cantiere un concerto per luglio. Mi aspetterà un periodo di intenso studio in quanto ho in programma il diploma per il prossimo settembre.
Musica e cultura musicale: sempre insieme, ma in proporzioni diverse. Chi fa Musica (notate che uso la M maiuscola!) è sempre anche musicalmente colto. Ma sono pochissimi le persone musicalmente colte, e quindio, a maggior ragione, non vale il viceversa …. Al che una domanda: se Musica è arte, perché nei licei, nell’ambito della Storia dell’Arte, non è ricompresa anche la Musica? L’amore per la Musica nasce “prima e fuori†del Conservatorio.
Questa è sicuramente una grande lacuna della scuola italiana. La Musica, indipendentemente dai generi, è sempre presente tra le passioni dei giovani, ma la scuola purtroppo è troppe volte lontana dalla vita degli alunni e non risponde adeguatamente ai loro bisogni. Lo vediamo molto spesso a scuola, nel nostro lavoro da insegnanti, ma non è semplice riuscire a cambiare il sistema.
Ritenete che si potrebbe proporre questo completamento di programma agli organi competenti della nostra CAT (Comunità Autonoma del Trentino, cioè la PAT)?
Noi vogliamo aver fiducia e pensiamo che la Provincia Autonoma di Trento, rispetto ad altre realtà italiane, sia molto più attenta alla cultura. Certo è che i tagli alla cultura hanno coinvolto inevitabilmente anche il nostro territorio: nella scuola secondaria sono state ulteriormente ridotte le ore delle educazioni anche musiocali e questo va direttamente ad influire sulla sensibilità delle nuove generazioni.
Cosa pensate delle nuove forme di offerta musicale, nelle quali la Musica classica si sposa con la Musica leggera, ad esempio latino sudamericana o con le forme jazz?
La musica non è chiusura, e per rispondere a questo quesito bisognerebbe prima capire cosa si intende per “leggeraâ€. Quello che leggero era 40 anni fa, parliamo della Canzone italiana con la C maiuscola, non rispecchia il leggero attuale. Siamo aperte ad ogni genere musicale che abbia capacità di emozionare.
Siete due belle e giovani ragazze. Tuttavia una domanda: quando si deve smettere di dire “giovane musicista, giovane cantante†per dire solo “musicista, cantanteâ€? Già , perché se guardiamo la giovane età alla quale sono mancati tanti importantissimi autori ed esecutori del passato, parlando di Mozart, ad esempio, dovremmo dire “quella giovane promessa …â€
Erika: Nonostante la mia età (…) non mi considero “cantante†per il semplice fatto che ancora sto studiando e chissà mai se potrò considerarmi tale. Per quanto riguarda l’età , il canto è assai particolare rispetto ad altri strumenti: si inizia a studiare canto lirico una volta raggiunta la maturità fisica e il tragitto verso la “carriera†può avere durate molto diverse da soggetto a soggetto.
Katia: io vorrei che mi dicessero sempre “giovane pianista†in quanto il giovane è sinonimo di energia. Se penso a come suona il Maestro Kostantin Bogino, che, proprio giovane non è, penso a lui come un “giovane pianistaâ€! Ciò che conta è l’energia!
La mia domanda precedente non era casuale. Oggi il problema dell’affermazione dei “giovani†(ecco, ci risiamo!) si pone in ogni settore. Fino a poco tempo fa, infatti, non avremmo classificato come “disoccupato giovanile†il disoccupato trentacinquenne, come purtroppo sta avvenendo oggi. E vengo alla domanda: Il nostro Paese vuole rinunciare alla sua Musica o quanto meno si pone il problema?
Crediamo che la Musica attualmente sia l’ultimo dei problemi che il nostro Paese si pone, purtroppo! E’ anche vero che, nemmeno alcuni tra i grandi musicisti della storia della musica hanno vissuto nella “ricchezza e nella fama†che si sarebbero meritati. Vivere di musica probabilmente è sempre stata e sempre sarà una grande sfida, in ogni tempo!
Per chiudere, dateci un appuntamento a breve. Verremo ad ascoltarvi! Gli appuntamenti? li abbiamo già elencati sopra … comunque da sottolineare luglio (data ancora da concordare), a Fondo.
E grazie Erika, grazie Katia, da parte di tutti i lettori del blog ed anche a nome della Presidente dell’Accademia delle Muse Cristina Endrizzi Garbini e di tutti gli “Accademiciâ€, Accademia della quale siete entrate ad ottimo titolo a far parte. Grazie anche a nome del Presidente dell’Associazione Amici della Musica di Riva del Garda, Ruggero Polito, e relativi associati! E anche da parte mia, ovviamente, grazie, sia per l’ “Incontro”, sia soprattutto per la splendida Musica che ci fate ascoltare!