L’ AUTONOMIA SPECIALE DEL TRENTINO ALTO ADIGE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 21 Aprile, 2015 @ 5:29 am

Detto altrimenti: al di là delle parole (che pure “sono pietre” come ci insegna Don Lorenzo Milani), ricerchiamo la sostanza     (post 2022)

In una recente trasmissione televisiva il governatore di una regione a statuto ordinario (Toscana) ha cercato di contestare la nostra Autonomia bi provinciale dipingendola come un iniquo privilegio. Dai nostri due governatori gli è stato dimostrato, cifre alla mano, che noi contribuiamo alle esigenze dello Stato più di quanto non facciano le regioni a statuto ordinario, la sua in testa.

thVS8LQMFRMa la nostra Autonomia non è solo “denaro prodotto e gestito meglio”. E’ innanzi tutto Autonomia di Pensiero e del Pensiero. E ciò appare con maggiore chiarezza quando ci si trovi – come accade in questo periodo – in una fase elettorale.

Elezioni amministrative per eleggere chi dovrà amministrare la cosa pubblica. La pubblica amministrazione. L’amministratore pubblico. Il nostro amministratore pubblico. Il mio amministratore pubblico. “Mio”, ecco il punto. Altrove, molti amministratori si interpretano tali in senso soggettivo, una sorta di top-down: “Io amministro te”. In Trentino interpretiamo quel ruolo in senso oggettivo: “Tu sei il pubblico amministratore che io ho eletto affinchè tu amministri il bene collettivo, ovvero pubblico, ovvero del pubblico, ovvero anche mio”.

Bene collettivo, bene pubblico. Non usiamo il termine “bene comune” perché esso rappresenta una categoria diversa, assai più nobile, quella dei beni alla cui realizzazione tutti hanno contribuito personalmente e direttamente con il proprio apporto personale, cosa che usualmente non avviene per una strada, un asilo, un servizio sanitario. Un esempio di bene comune è la Cooperazione degli inizi, quella di Don Lorenzo Guetti: ogni Cooperante partecipava all’iniziativa sin dall’inizio con denaro proprio e ne era responsabile in solido.

Ma dove nascono le idee, i progetti, i programmi che saranno alla base dell’azione degli amministratori pubblici? Vi sono quattro diversi “luoghi del pensare”: il luogo della politica, quello degli amministratori, quello degli studiosi, quello della gente. Orbene, se ognuno conosce e persegue solo  l’idea maturata all’interno del proprio ambito, ogni persona avrà solo una singola idea. Ma se si costruisce un Luogo Comune, ovvero un Luogo entro il quale tutti apportino sin dall’inizio la propria idea, ecco che ognuno sarà ricco di quattro idee. Ecco il “Luogo Comune”, il “Bene Comune” in cui consiste l’Autonomia del Pensiero Politico Trentino (le lettere maiuscole non sono utilizzate a caso).