I BAMBINI SANNO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 19 Aprile, 2015 @ 6:28 am

Detto altrimenti: film di Walter Weltroni, in uscita questi giorni       (post 2018, da leggersi in riferimento al post precedente)

Post 2018, anno 2018 – La commissione degli stati europei riunita in una località segreta del Trentino per arrivare alla costruzione degli Stati Uniti d’Europa ha calcolato che la somma del costo di tutti gli eserciti europei supera di gran lunga il costo dell’unico esercito degli USA.

th2O5CQ24JIeri sera a “Fuori tempo che fa” (Fabio Fazio shaw) ci sono state mostrate alcune scene del film di Walter Veltroni “I bambini sanno”.

Considerazioni: oh, finalmente un politico che non è “politico a vita”, il quale, dismessa la veste politica, fa dell’altro. Utinam omnes … magari facessero così tutti i politici! Ad un accenno di Massimo Gramellini sul potenziale auto-indebolimento del PD, Veltroni – molto elegantemente – se ne uscito con una battuta intelligente: “Si è fatto tardi …”.

Ma veniamo al punto saliente di questo post. Nel film l’unico adulto “attore” è l’intervistatore (Veltroni stesso) che però compare solo “in voce”, ovvero non si vede mai, chiede ad un bimbo quale sia stato il momento più bello e quello più brutto della sua (breve, n.d.r.) vita. Risposta: ”Il più bello quando papà ha comperato il computer. Il più brutto quando ha dovuto venderlo perché in casa non ci bastavano i soldi”. Ecco, esistono anche casi come questo. Non si vendono solo i gioielli e l’oro di famiglia (Compro oro pago in contanti. Ma non è fortemente limitato dalla legge l’uso del contante?). Si arriva a vendere (ovvero a svendere, ci potete scommettere) un computer appena acquistato, per poter … dar da mangiare alla propria famiglia!

E noi, qui in Italia, il Bel Paese ove il sì suona … abbiamo  la corsa al mantenimento di privilegi medievali; non ci sono soldi per il reddito di cittadinanza ma ci sono per pagare super stipendi e super cumuli con denaro pubblico ben oltre mezzo milione di euro l’anno. E poi, last but not least, udite udite: ci dichiariamo cattolici! Ma quando mai? Piuttosto siamo calvinisti, della serie “Se sono ricco vuol dire che Dio ha approvato la mia azione, l’ha lodata e ricompensata. Se l’altro è povero vorrà ben dire che ha dispiaciuto Dio e questa è la sua giusta punizione”.

Il problema è innanzi tutto antropologico, di appartenenza reciproca Cittadino-Comunità Stato: la Comunità Stato è anche mia, appartiene anche a me; io appartengo alla Comunità Stato. Ma forse occorre andare oltre e passare dal concetto di appartenenza  a quello di immanenza: io sono (parte della) Comunità Stato; la Comunità Stato è (anche e in parte) me stesso.

Dovremmo avere compreso che tutte le ideologie del millennio scorso hanno fallito: l’imperialismo, il colonialismo, il comunismo, il capitalismo-liberismo sfrenato, la finanza creativa, il multinazionalismo, lo sfruttamento inquinante delle risorse naturali, le enormi disuguaglianze sociali, l’iniqua distribuzione delle risorse del pianeta … sono state come molle: comprimi comprimi prima o poi ti scappano di mano, scattano e possono ferirti. Anzi, ci stanno già ferendo … tutti. Basta osservare lo stato attuale del pianeta Terra e della sua popolazione. Quando lo capiremo?