…NUN KLINGEN SIE WIEDER!
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 4 Aprile, 2015 @ 7:54 amDetto altrimenti? “Oggi riprendono a suonare … gli antichi strumenti musicali!â€Â               (post 1995)
Post 1995, anno 1995 – Il centro destra vince i sondaggi, il centro sinistra le elezioni.
Stefania Neonato, pianista e fortepianista internazionale, insegnante di fortepiano alla Hochschule di Stoccarda, è la figlia di Mirna Moretti, Mirna, nata a Merano “ma†residente a Trento, Mirna … mia collega blogger “Tra un libro e l’altro†(www.trentoblog.it/mirnamoretti), mia “madrina†di blog nel senso che fu lei ad indicarmi all’editore Andrea Bianchi, collega nel circolo culturale privato Accademia delle Muse, Mirna gestore (o devo dire  gestrice?) del Gruppo di Lettura “LibrIncontri†presso il Cafè de la Paix a Trento, “gemella amicale†di mia moglie Maria Teresa … insomma, la presentazione è un po’ lunga ma chevvolete, lasciatemi questo spazio, le Donne (Dominae) citate se lo meritano tutto! Ma veniamo all’oggetto del post.
Ora suonano di nuovo. Chi? I vecchi … anzi, “antichi†strumenti musicali, fra i quali il fortepiano. “Fortepianoâ€? Per non ripetermi vi invito a rileggere i miei due post del 26 gennaio 2012: per trovarli, nel riquadro sotto il mio curriculum cliccate “fortepianoâ€. Ma perché un titolo in tedesco? Perchè Stefania suonerà il fortepiano nientepopodimenoché al MUSIKVEREIN di Vienna, sì … quell’Auditorium nel quale si tiene il famosissimo Concerto di Capodanno! E suonerà nel corso della manifestazione “Gesellschaft der Musikfreunde in Wien†(8-28 aprile 2015). In particolare Stefania suonerà il 17 aprile, con inizio alle ore 19,30 nella Glaeserner Saal, all’interno del concerto “Ein grosser Abend der kleinen Klaviereâ€. Saranno eseguite musiche di Ignaz Assmayer, Muzio Clementi, Graf Moritz von Dietrichstein, Josiph Haydn, Lorenz Schneider (riscritture di Mozart), Franz Schubert, Georg Christoph Wagenseil u.a..
Solo un brevissimo accenno allo strumento, “nonno†dei pianoforti. Costruito interamente in legno, di dimensioni ridotte, non ha la “potenza†del moderno pianoforte costruito per riempire con il suo suono grandi sale. Infatti, all’interno della cassa metallica di ogni pianoforte, le numerose corde metalliche sviluppano, nel loro insieme, una tensione di alcune tonnellate (sic) che – se non altro-sarebbe inimmaginabile pretendere che potesse essere sopportata dall’esile struttura in legno del fortepiano.
A differenza del suono del pianoforte che cala progressivamente dando il tempo alle onde sonore di riempire una grande sala ed allo stesso tempo consentendo alle singole note di “mescolarsi†fra di loro, il suono del fortepiano è più “individualistaâ€, ogni nota vive più di una vita sua propria ed inoltre cala subito di intensità per poi sfumare nella sua parte terminale: il che risponde alla sua missione di strumento per piccoli ambienti, quelli nei quali nei secoli passati si faceva musica. Questa sua “brevità †sonora richiede una minore pressione sul tasto – che fra l’altro ha una corsa più breve del tasto del pianoforte – e quindi una maggiore sensibilità del fortepianista, che deve calibrare la pressione delle dita all’interno di un arco spaziale e sonoro molto più ristretto.
Concludo con due domande
- Qual è l’importanza del fortepiano? Rispondo: quella di farci “sentire†la musica d’un tempo eseguita con gli strumenti di quel tempo.
- Perché mai i nostri talenti migliori devono andare ad insegnare a Stoccarda per poi suonare a Vienna? C’è un Corso Permanente di Fortepiano fra gli insegnamenti del Conservatorio Bonporti di Trento? Rispondo: non lo so davvero.
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