“IL CHRISTO PASSOâ€
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 27 Marzo, 2015 @ 6:23 amDetto altrimenti: tragedia sacra dl 1629, oggi by Alfonso Masi              (post 1984)
Post 1984, anno 1984 – Muore Enrico Berlinguer. Il 18 febbraio il secondo “uomo del destino†tale Craxi Bettino, firma il secondo concordato fra Stato e chiesa … il 18 febbraio, sette giorni dopo l’11 febbraio, quello del 1929, firmato dal “primo uomo del destinoâ€, tale Mussolini Benito. Io in Italtel, Milano.
Un amico, Alfonso Masi. Uomo di grande cultura e passione per la cultura. Ricerca, riesuma, studia testi antichi e non, li riduce a testi teatrali, ne cura la regia, li rappresenta. Ieri, nella bella Sala degli Affreschi della Biblioteca Comunale di Trento, introdotta e presentata da Paolo Malvinni, funzionario dell’Ente ospitante, è andata in scena una tragedia sacra del 1629, il “Il Christo Passo†di Francesco Pona, medico e poligrafo (Verona 1594 – ivi 1655), membro dell’Accademia degli Incogniti di Venezia, scrisse romanzi, tragedie, commedie e La lucerna (1626), in cui finge che un’anima, reincarnatasi in una lucerna, gli narri strane e licenziose vicende; infine l’Antilucerna (1648) che racconta invece storie edificanti.
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Le voci sono state di Mariabruna Fait, Chiara Turrini, Vito Basiliana, Alfonso Masi, Luigino Mongera, Fiorenzo Pojer, Michele Tabarelli – Interventi musicali di Angel, nativo di Cuba e residente a Cadine. I quali tutti hanno interpretato i personaggi di Cristo, Pietro, la Madonna, la Maddalena, Giuda, Giacomo, alcuni farisei, alcune guardie, alcuni aguzzini, Caifa, Anna, Pilato. Ed io? Io ho fatto il vil meccanico manzoniano, ovvero l’addetto alle “macchine†anzi alla “macchinaâ€, ovvero al computer per la proiezione delle immagini sacre che hanno accompagnato la recita, fra le quali quella del dipinto del volto del Cristo sofferente eseguito dal giovane pittore Bruno Fantelli (foto a lato).
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Il valore dell’opera e della sua rappresentazione: il significato testimoniale, se così si può dire, ovvero la testimonianza dell’intensità della Pasqua come era sentita e vissuta nel 1600. Oltre a questa, una seconda testimonianza: quella dei tesori conservati nella Biblioteca di Trento, nascosti ai più, autentiche gemme che Alfonso, scavando nella miniera degli archivi, riporta alla luce a beneficio di tutti noi. Grazie quindi da tutti noi a tutti voi!