IL LEADER E I SUOI SEGUACI
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 23 Marzo, 2015 @ 9:28 amDetto altrimenti. una piccola analisi pscicologica delle diverse figure …. (post 1981)
Post 1981, anno 1981 – Nasce mio figlio Edoardo. Vengo promosso e trasferito da Stet Torino a Stet Roma: rifiuto (errore). Vengo trasferito a   Milano (Siemens) – Non passa l’abolizione della legge sull’aborto – Si registrano i danni dello spopolamento del sud, delle campagne e della piccola media impresa a fronte del gigantismo di alcune grosse industrie.
Il leader “troppo leaderâ€, dotato di una (eccessiva) autorevolezza, esercita (troppa) autorità . C’è chi reagisce e cerca di creare una alternativa. C’è chi lo approva, sostiene o più spesso – nella speranza di trarne vantaggi – chi lo subisce.
.
Opportunismo?  Interesse? Pigrizia mentale? Sta di fatto che anch’io io sono rimasto affascinato da un leader, un leader del pensiero, uno fra i tanti, tale Josif Brodskij, premio Nobel russo per la poesia sepolto a Venezia, il quale all’inizio del suo libro “Il canto del pendoloâ€, (Ed. Adelphi), rivolgendosi ad un gruppo di universitari, dice loro “Diffidate dei pareri uniformi, delle masse osannanti, delle unanimità acclamanti, dei bilanci ben assestati, degli eserciti poderosi … se non altro perché dentro i grandi numeri più facilmente può allignare il maleâ€.
.
.
Trentoblog  ospita i miei post, qui a Trento, ovviamente! E a Trento, in Trentino, abbiamo l’ Autonomia Amministrativa. Autonomia che significa necessità – desiderio – volontà – capacità di autogoverno: un’Autonomia Amministrativa così marcata da essere anche Autonomia (quasi) Politica.  Mi sta bene, anzi, benissimo. Ma a monte vi è una ulteriore Autonomia, una “Autonomia pre-politicaâ€, quella del pensiero: autonomia di e del pensiero di ognuno anche rispetto al Leader-Pensiero, autonomia di pensiero che si manifesta attraverso una critica costruttiva, una analisi propositiva che vive di originalità , indipendenza, comunicazione, ovvero di communis actio – azione comune – dialogo bidirezionale e non di “vieni qui che ti dico come devi pensareâ€.