MOBILITA’ A TRENTO
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 10 Febbraio, 2015 @ 5:50 pmDetto altrimenti: open post, questa volta del mio amico Alessio Zanghellini, il quale, sapendomi ciclista impegnato, mi invia quanto segue: Â Â (post 1925)
Inizia
Il modo di spostarsi all’interno delle città è profondamente cambiato nell’ultimo decennio e questo ha portato ad un cambio di abitudini di pendolari e cittadini.
L’auto privata non è più il solo mezzo di trasporto efficiente e sicuro per spostarsi all’interno della città ma è stato affiancato dal trasporto pubblico, dall’uso della bicicletta e da una riscoperta degli spostamenti a piedi
Ultimo atto di questo cambiamento è stata l’approvazione, da parte del consiglio comunale, del PUM che ha ribadito la necessità di un’equa ripartizione degli spazi pubblici, destinati alla mobilità , tra i vari mezzi di trasporto.
Oggi siamo di fronte ad un bivio, dare compimento a questa idea di mobilità urbana o arrenderci alle oggettive difficoltà che questa visione porta con se.
Se come cittadini crediamo che questa sia la strada giusta per migliorare la qualità della vita dell’ambito urbano dovremmo rimboccarci le maniche per portare a compimento le idee ed i progetti lasciati in sospeso.
Mi riferisco ad una diffusione capillare dei parcheggi pertinenziali per liberare vie e piazze dalle auto, dei parcheggi di attestamento vicini ai punti di interesse e ben collegati con essi per evitare lunghe code ai varchi della città , di creazione di corsie preferenziali per i mezzi pubblici in modo da rendere competitivo il trasporto pubblico, della pedonalizzazione di strade/rioni per aumentare l’offerta turistico/commerciale della città , della creazione di piste ciclabili inserite nelle previsioni urbanistiche evitando forzature che portano a contrasti tra i diversi utenti della strada (pedoni, ciclisti, automobilisti ) all’interno della città consolidata.
Tutto questo richiede coraggio e perseveranza tenendo ben presente che il percorso da fare è di crescita e condivisione con la cittadinanza.
Solo una cittadinanza consapevole infatti potrà infatti sostenere e rilanciare questo percorso”
Finisce
Aggiungo: mi permetto di condividere un concetto, e cioè che forse il miglior modo per affrontare e risolvere il problema della mobilità urbana è proprio quello di affrontare come sistema unico tutti i suoi aspetti, contemporaneamente. Bravo Alessio!
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