PARIGI BRUCIA – IV PUNTATA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 11 Gennaio, 2015 @ 5:25 pm

Post 1866, anno 1866: Pio IX, l’8 dicembre DEL 1864, nella enciclica “Quanta cura”, nell’appendice “Sillabo” condannava la libertà di coscienza, la tolleranza religiosa, la laicità della scuola, il progresso scientifico, la libertà di pensiero, stampa e ricerca, le dottrine liberali e riafferma il primato temporale della Chiesa. Nel’ 1867 finisce il potere temporale della Chiesa.

Detto altrimenti: the days after – Parigi (o l’Europa) … brucia?    (post 1866)

I danni e benefici collaterali (ma non tanto) delIa strage criminale di Parigi, entrambi di natura politica:

  • I danni: una parte minoritaria della popolazione europea grida. “Basta immigrazione, basta tolleranza, basta integrazione!”.
  • I benefici: una parte maggioritaria della popolazione europea afferma: “Occorre un’Europa più unita”.
... e allora, mettiamole le strisce!

… e allora, mettiamole le strisce!

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Un’Europa più unita, anzi gli Stati Uniti d’Europa che riaffermino e difendano i valori della propria cultura, ove per cultura si intende “insieme delle conoscenze”, fra le quali la conoscenza della propria storia la quale comprende anche la storia dei propri errori e – per converso – la storia delle proprie conquiste di civiltà, fra le quali la volontà e la capacità di coltivare l’integrazione come una risorsa e non come una negatività.

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Per arrivare a questo Grande Risultato occorre conoscere la storia e “ragionare” sui suoi insegnamenti. Certo che se le masse sono “ignoranti” (utilizzo il termine in senso lessicalmente tecnico: “ignorante” è semplicemente “colui che ignora”) … dicevo, ignoranti della storia, be’, allora è molto facile che costoro ragionino “con la pancia” piuttosto che con il cervello, e gridino all’ “extra omnes”, ovvero al “fuori tutti” e rafforzino la componente anti europeista.

Orbene, nel condannare senza se e senza ma gli assassini della Nigeria/Isis e di Parigi, mi permetto di sottoporre all’attenzione delle lettrici e dei lettori due sottolineature:

  • Nigeria/Isis – Si tratta di una nuova forma di multinazionale. La motivazione religiosa a mio sommesso avviso è solo una scusa, un pretesto per nascondere il vero obiettivo: la conquista del potere e del denaro (pozzi di petrolio, miniere, banche);
  • Parigi – Dobbiamo esaminare anche (anche) una concausa (concausa, a fianco di altre cause) interna, e cioè la “predisposizione dell’ambiente” a che vi si commettano crimini del genere. Bene ha colto questo aspetto il blogger che ho ospitato nel post n. 1864, il cui concetto io stesso ho ripreso in coda al mio successivo post 1865.

In testa a questo mio post, là dove scrivo poche righe circa l’anno che porta lo stesso numero del post (1867), fra i tanti eventi storici di quegli anni, ho scelto di ricordare il pensiero di un Papa il quale, giudicato oggi, esprime sicuramente un pericoloso integralismo religioso. Orbene, così come noi – oggi – condanniamo fermamente quel “nostro” integralismo di allora, altrettanto dobbiamo condannare i due integralismi odierni: quello a noi esterno, pseudo islamico e quello a noi interno, nazionalista – anti islamico – anti Stati Uniti d’Europa.

Benissimo la folla europea e mondiale dei “Siamo tutti Charlie”, ma la stessa folla, fisica e televisiva, deve mobilitarsi anche per i morti africani: 2000 nigeriani trucidati, 130 bambini uccisi, 300 ragazze rapite, etc..

Benissimo la folla europea e mondiale dei ”Siamo tutti Charlie”, ma la stessa folla, fisica e televisiva, deve mobilitarsi anche per la creazione degli Stati Uniti d’Europa.

L’UNION FAIT LA FRANCE? BIEN SURE,  MAIS L’UNION FAIT EUROPE AUSSI!

Je suis Charlie

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