VELE RIVANE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 3 Gennaio, 2015 @ 5:32 pm

Detto altrimenti: e chi l’ha detto che nell’Alto Garda Trentino si veleggia solo in estate?     (post 1855)

Post 1855, anno 1855: il Regno di Sardegna sopprime gli enti ecclesiastici e ne incamera i beni. Pio IX scomunica i parlamentari che hanno votato la legge. (Evvabbè … n.d.r.)

Ragazzi, domani esco “a vela”. Normalmente lo faccio il primo di gennaio, perché … “chi veleggia a Capodanno veleggia tutto l’anno”, ma quest’anno … la famiglia … i figli … la nipotina … la bisnonna … un salto a sciare in Grostè … e così ‘sta volta sono in ritardo di quattro giorni! Cercherò di farmi perdonare con una mia poesia “vecchia” di alcuni anni ma sempre attuale, che trovate anche riprodotta (bontà loro!) in un quadretto appeso  dentro i locali della Fraglia Vela Riva, a Riva del Garda. Infatti parla di ….

 

… VELE RIVANE

 

Il cielo è pulito, fa freddo.

Neve fra le veleIl Vento del nord respinge la nebbia.

Le palme e gli ulivi son scossi e muovon le foglie

qual ali che voglian migrare.

C’è Vento sul Lago da giorni.

Le cime nevose dei monti

dipingono l’aria di candidi sbuffi.

Nel porto un’orchestra.

Ascolta

tintinna di magico timpano

sartia d’acciaio

e insieme a folate impetuose

dà fiato ad un oboe solenne.

E l’onda, smorzata dal molo, applaude il concerto

lambendo gli scafi seduti in poltrona

nel proprio teatro di luci e di suoni.

In alto un gabbiano galleggia nel fiume sospeso.

Sull’acqua reali due cigni attendono il tempo.

Dal seno materno del porto si stacca una prora:

s’avanza invelata e scruta l’invito del vento.

Dapprima procede più lenta

poi prende vigore sull’onda che s’apre e l’accoglie

nell’umido abbraccio d’amante in attesa.

Carena sussulta si slancia

respira lo stesso respiro del cielo

e all’acqua regala la forma.

Le creste dell’onde s’uniscono all’aere in spume rapite.

Lo scafo ormai vola: e mentre ti portan sue ali

Lo senti vibrare, gioire e chiederti: “Ancòra!”.

Ma devi tornare

e volti la rotta in faccia alla furia che avverti più vera.

Non lotta con l’onda la prora che s’alza:

l’affronta, ricerca un’intesa, la trova, procede:

la senti che parla di te con l’acqua e col vento.

 

Fine. Vi è piaciuta? Spero di si, e che vi aiuti a perdonarmi i quattro giorni di ritardo della prima uscita a vela dell’anno.

P.S.: la mia barchetta è un FUN francese, un sette metri virgola qualcosa, da regata (dislocamento ovvero peso, 1000 kg;  stazza 2,8 tons; lft m. 7,5), 25 anni d’età per un  modello  di 35 anni fa per un timoniere di 71 anni fa,  but still going strong (still going strong chi?). In regata, quattro persone, altrimenti … anche da solo! “Lei” si chiama Whisper e a lei ho dedicato una poesia speciale …

 Whisper (bisbiglio, sussurro, sospiro …)

BolinaS’illumina al sole

t’aspetta

la prendi

la porti nel vento

respira il tuo stesso respiro

sussulti

lei freme

sospira.

 

Fine, questa volta perdavvero (“perdavvero”).

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