2 – NATALE DISLIVELLI
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 23 Dicembre, 2014 @ 4:46 pmDetto altrimenti: “Buona la prima!â€Â  (post 1836)
Post 1936, anno 1836: Colera nel nord Italia. L’Austria depreda i mercati e le industrie del triveneto (come meno di 30 anni dopo farà il Piemonte con il meridione). Solo Rossi e Marzotto riescono a crescere. Si lanciano i primi piani ferroviari italiani.
Prima u-sci-ta in sci della stagione. Sole. Caldo. Poca neve. Paganella. Vicino casa. Il Brenta è sempre splendido. Il “mio†Brenta Centrale che da ragazzo ho scalato più e più volte … Lo guardo con nostalgia ma soprattutto con amore: tante scalate e non mi ha mai fatto male, mai un incidente, un temporale, ma che dico? Un graffio! Nulla! Grazie Maestà , I love you so much!
.
.
.
Ma veniamo allo sci. Mentre mi ci porta il mio amico Fabio – siamo ancora in Val d’Adige – al traverso di Zambana Vecchia ricordiamo quando da qui partivano ben due impianti di risalita: uno diretto a Cima Paganella, ed uno solo fino a Fai. Ora, lasciando perdere il primo – sarebbe troppo ardito e costoso immaginarne la ricostruzione – ma il secondo … via … non è un investimento così proibitivo! Con quali vantaggi? Che la stazione di partenza potrebbe essere raggiungibile direttamente dalla superstrada o dalla stessa autostrada; che l’impianto eliminerebbe molto traffico di attraversamento sulle strade verso Fai della Paganella e Andalo, che l’impianto potrebbe lavorare molto anche in estate. Come? ve lo dico fra un po’.
.
Si scia sulle “piste alteâ€, ben innevate (artificialmente). Una sosta? Dove se non presso la “nostra†baita, la Malga Zambana, nuova gestione. Un po’ mi dispiace, dopo anni e anni eravamo diventati amidi dei precedenti gestori. Diventeremo amici anche di questi. Malga Zambana, la si raggiunge e la si lascia “sci ai piediâ€, tuttavia non è proprio affacciata sulle piste, il che la rende un posto quasi unico – vista Brenta -. Quasi quasi fondo una associazione: l’ Associazione Amici di Malga Zambana!
.
.
Si riparte (in sci) … ma … ah già … dimenticavo: come fare lavorare anche in estate l’impianto di risalita Zambana-Fai? semplice: collegandone la partenza al circuito delle piste ciclabili del fondo valle, sulle quali passano ogni anno decine di migliaia di cicloturisti. Li carichi a Zambana, li trasporti fino a Fai, li fai pedalare quel poco da Fai ad Andalo, li porti con gli impianti fino a Cima Paganella, da dove li puoi far planare fino a Riva del Garda. Altro che Dobbiaco-Lienz!
E allora, Trentino, che aspetti a diventare anche Bikeland?
.
.
.