6 DICEMBRE 2011 – 6 DICEMBRE 2014, IL PRIMO POST DEL QUARTO MILLENNIO DEL MIO BLOG: DA TOMMASO MORO AGLI STATI UNITI D’EUROPA
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 6 Dicembre, 2014 @ 11:51 amDetto altrimenti: di cosa vi “parlerò†questa volta? De “L’Utopia” di Tommaso Moro. Utopia, u-topos, il non-luogo  (il non ancora luogo …)  (post 1801)
Gli Stati Uniti d’Europa: il non (ancora) luogo
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Amici, per finire il mio terzo “anno liturgico” con la cifra tonda di 1800 post, lo ammetto, ho fatto un po’ una corsa … ho forzato un po’ la vostra capacità di sopportazione… Tuttavia, datemene atto, il “post di chiusura†è di un certo spessore e sicuramente non per merito mio – che mi sono limitato alla scelta dell’argomento – bensì per il valore delle “riflessioni d’Autore” (Prof. Jack Birner) che ho ivi riportato.
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Anche oggi, primo giorno del quarto anno, voglio iniziare con qualcosa di (possibilmente) serio: con riflessioni – questa volta mie – sull’attualità dell’opera “L’Utopia†di Thomas More, alias Tommaso Moro, inglese proclamato poi santo (Pio IX, 1935). Sulla sua figura, vita ed azione politica prego chi non ne sa abbastanza di leggersi qualcosa in internet. Da parte mia so che oggi non riuscirò a terminare questo mio articolo che tuttavia avrà presto un seguito.
Tommaso Moro è stato un anticipatore di circa cinque secoli di idee e di ideali rispetto all’oggi, un uomo modernissimo per i suoi tempi ed attuale anche oggi. Egli ha avuto l’intuizione, la capacità , la dirittura morale ed il coraggio (che ha pagato con la vita, perché è stato giustiziato per non volere rinnegare le sue idee) di indicare strade morali, politiche e di governo che ancora oggi dovrebbero rappresentare per tutti noi un doveroso obiettivo, strade che taluno oggi definisce “utopiche†nel senso superficialmente moderno dl termine, ovvero irraggiungibili, mentre oggi l’utopia è – udite, udite! – un obiettivo solo “non ancora†raggiunto!
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Nella sua opera “L’Utopia†Moro si rifà spesso alla Repubblica di Platone (chiederò la lettura ed il commento di quest’opera alla mia Prof – Prof, sostantivo (in questo caso) femminile, quindi non puntato - Maria Lia Guardini, la conduttrice del nostro gruppo di lettura dei classici presso la Biblioteca Comunale di Trento). Taluno – superficialmente – vuole vedere una netta differenza fra la concezione platonica (aristocratica) e quella di Moro (democratica), in quanto erroneamente considera il Platone di cui all’’interpretazione maturata oggi. Ma se ci sforziamo di fare riferimento alla concezione che di Platone si aveva all’epoca dei fatti (cioè all’epoca del Moro), allora potremmo cogliere importanti analogie.
Tra le due opere (Platone-Moro) tuttavia esiste una sostanziale differenza ed è la seguente: Platone intende fare un programma di governo. Moro no, Moro è interessato alla definizione di una Idea, di un Modello.
E qui mi permetto di intervenire io spezzando una lancia a favore dalla attualità di Moro: anche oggi, semestre di guida italiana dell’UE, noi potremmo e dovremmo imitare Tommaso Moro quanto al futuro dell’UE stessa, che mi auguro sia presto la costituzione degli Stati uniti d’Europa. Infatti, se probabilmente le teste dei governanti e dei popoli sono premature per disegnare un programma di costituzione di tale Entità Politica, i tempi sono sicuramente maturi perchè – ad iniziativa italiana, ovvero del popolo più creativo in assoluto fra tutti quelli dell’Unione – si scriva una moderna Utopia Europea, e cioè la struttura e l’organizzazione dell’Idea Stati Uniti d’Europa.
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