DANNEGGIATI DALLE ALLUVIONI PUR AVENDO L’ABITABILITA’ – CHI RISARCISCE?

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 13 Novembre, 2014 @ 12:55 pm

Detto altrimenti: abitabilità? Definiamola in altro modo, ovvero: definiamola “altrimenti”, appunto  (post 1743)

Che ormai i dissesti idrogeologici siano all’ordine del giorno è appurato. Altrettanto non avviene per i piani di prevenzione e difesa, che non sono al primo posto della lista delle priorità se non altro quanto ad ammontare di risorse destinate allo scopo. Fatta questa premessa mi pare che occorra rivedere i criteri sulla cui base è stata concessa e sarà concessa l’abitabilità.

Chiavari, 11 novembre 2014

Qualche anno fa, un tale Dante Alighieri aveva scritto: ” Intra Siestri e Chiaveri s’adima una fiumana bella …” ma quella fiumana a Chiavari, l’11 novembre 2014, non è stata tanto bella!

Quanto ai “certificati di abitabilità” già concessi, relativi a costruzioni che hanno poi subito danni per l’incuria pubblica degli alvei dei fiumi, rottura di argini, copertura dei letti dei torrenti, etc., ovvero, per cause imputabili all’uomo,  non potendosi parlare di “responsabilità” di chi quei certificati ha rilasciato, mi pare che debba quanto meno subentrare la “solidarietà” del Paese intero. Il Paese, una grande famiglia, nella mia visone. E se in una famiglia un componente ha bisogno di aiuto, non si concedono premi (buonuscite) di 40 milioni di euro ad un altro componente, né si pagano 2 milioni di euro ad un altro ancora – di mestiere comico – per dieci trasmissioni televisive su certi comandamenti (v. post successivo). D’altra parte vi sono precedenti per i soccorsi alle popolazioni vittime del terremoto del Belice … se non ricordo male. Ed allora che siano finanziati non solo la ricostruzione e i danni da terremoto ma anche quelli da alluvione.

Per quanto riguarda i futuri “certificati di abitabilità” occorre rivedere i criteri sui quali essi possono essere rilasciati, dovendovisi ricomprendere anche la verifica della sicurezza della costruzione da possibili eventi idrogeologici dovuto alla azione dell’uomo. Dopo, in caso di alluvione, subentrerà una ancor più precisa responsabilità pubblica (legale) e non solo “sociale” come nel caso dei certificati “vecchi”.

Utopie le mie? Sicuramente! Ma le utopie sono traguardi solo “non ancora” raggiunti!