I CONCERTI DEL CONSERVATORIO BONPORTI IN RIVA DEL GARDA
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 11 Novembre, 2014 @ 6:52 amDetto altrimenti: avrei dovuto essere a Trento, ed invece … (post 1740)
Antefatto
… accompagnata al treno a Rovereto destinazione Hamburg l’amica pianista Elizaveta Ivanova (vedi post nn. 1736 – 1735, solo tre-quattro post fa …. Liza, che ha regalato a noi organizzatori della Associazione Amici della Musica – Presidente Franco Ballardini – uno splendido concerto nella sala del palazzo Panni di Arco) avrei dovuto tornare a casa Trento anche per non perdermi la partecipazione a ben due gruppi di lettura: quello di Mirna Moretti presso il Cafè de Paris e quello di Maria Lia Guardini presso la Biblioteca Comunale. E invece … trattenuto a Riva del Garda da alcuni problemi, mi sono “consolato†(si fa per dire!) con lo SPUMEGGIANTE CONCERTO DI CUI AL PRESENTE ARTICOLO.
Fine dell’antefatto
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“CLASSICAL ZOOâ€Â – Camille Saint-Saens, “Il carnevale degli animali” – Darius Milhaud, “Le boeuf sur le toit”
- Ospitante: il Direttore della locale Sezione del Conservatorio, Corrado Ruzza
- “Prefatore della prefazioneâ€, Franco Ballardini
- Violini: Marianne Van Campenhout, Milo Maestri
- Viola: Klaus Manfrini
- Violoncello: Federico Magris
- Contrabbasso: Massimiliano Rizzoli
- Flauti: Pier Luigi Maestri, Francesca Lombardi
- Clarinetti: Lorenzo Guzzoni, Paolo Guolo
- Pianoforti: Corrado Ruzza, Maria Grazia Petrali
- Percussioni: Gabriele Rizzoli
- Cristallarmonio: Gianfranco Grisi
La sala? Stracolma, un successo!
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Il carnevale degli animali (1886)
 Grande fantasia zoologica, testi originali di Pier Luigi Maestri. Camille Saint-Saens, uomo serio e serioso, intese “prendere in giro†e sdrammatizzare la musica troppo seria e seriosa, alcuni suoi compositori ed alcuni suoi esecutori. Tuttavia, composto il “Carnevale” all’età di 50 anni, lo tenne chiuso in un cassetto sino alla morte, avvenuta 37 anni dopo, per una sorta di pudore. Quien sabe?
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 I testi, scritti e recitati magistralmente (“da un Maestroâ€, con quel suo il cognome poi  .. che altro?) da Pier Luigi Maestri (ligure come il vostro blogger, uei, raga …!) al quale li ho chiesti ricevendo promessa solenne di consegna: appena li avrò a mie mani, li pubblicherò. Infatti sono semplicemente geniali ed in linea con lo spirito della musica.
I brani: Marcia del re leone; Galline e galli; Emioni (animali veloci); Tartarughe; L’elefante; Canguri; Acquario; Personaggi dalle orecchie lunghe alias asini; il cucù nel bosco; Voliera; Pianisti; Fossili; Il Cigno; Finale.
Il cigno: brano serissimo e dolcissimo, si distingue dagli altri e merita una “menzione specialeâ€.
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 Il bue sul tetto, Op. 58 (1929)
Sinfonia cinematografica su arie sudamericane – Adattamento di Alessio Sala. Le boeuf sur le toit op.58, è un balletto composto dal membro del Gruppo dei Sei Darius Milhaud nel 1919, su un testo di Jean Cocteau e, originariamente, con gli scenari di Roul Dufy. È basato su temi popolari sud-americani e in particolare brasiliani (ve ne sono citati circa 30) a causa dell’amore dell’autore verso i Paesi in cui aveva vissuto per circa 5 anni durante la Prima Guerra Mondiale. La prima esecuzione andò in scena nel febbraio 1920 presso il Théatre des Champs- Elysées di Parigi. Si verrà a sapere che il «bue sul tetto» era il nome di un samba ballato durante il carnevale di Rio del 1919 e che Milhaud lo ascoltò perché si trovava lì come segretario dell’ ambasciatore francese e grande letterato Paul Claudel.
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L’esecuzione da parte dell’ensamble è stata preceduta dalla recitazione del testo – più che sua semplice lettura! –da parte dell’ “attore” di Pier Luigi Maestri, che lo “legginterpreta†srotolando un lungo rotolo stampato (dalla sua parte di reci-lettore) e dipinto (dalla nostra di spettatori) con figure a metà fra Picasso e Mirò.
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La trama. Siamo in un locale quasi malfamato, donne in rosso, avventurieri, boxeur, non sparate sul pianista o sul barista, una grande ventola che scende, un enorme sigaro che fuma, il poliziotto che arriva e perde la testa (non dietro una donna … la perde proprio) w alla fine se la riprende con un intervento kafkiano ma  solo per dovere pagare il conto di tutti gli avventori (ultimi due metri della lunghissima “pergamenaâ€).
Qui a fianco, Gianfranco Grisi: pittore, inventore del cristallarmonio (suo perfezionamento dell’armonica a bicchieri), raro cultore della concertina inglese, fondatore del quartetto mandolinistico Neuma, pianista, compositore, direttore d’orchestra, improvvisatore, etc.
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Alla fine, fiori ed applausi particolari ai due Colleghi Professori (lo stesso Maestri e la Prof.ssa Maria Grazia Petrali i quali sono trasferiti da Riva del Garda l’uno a Trieste e l’altra a Piacenza. Maestri, che si congeda da noi del pubblico non prima di avere fatto ad ognuno – ed eravamo tanti! – un regalo: una barchetta, simbolo del viaggio che i due colleghi si accingono a compiere.
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P.S: istruzioni per la rotta: 1) Riva del Garda – Lago di Garda – Peschiera – Fiume Mincio - A Governolo girare a sinistra – Fiume Po “in discesa” – Mare Adriatico. Si suggerisce di navigare lungo la costa fino a Trieste. – 2) Riva del Garda – Lago di Garda – Peschiera – Fiume Mincio - A Governolo girare a destra – Fiume Po “in salita” - Risalire il fiume fino a destinazione.
Governolo? Ecco Dante: “… e come l’acqua a corre mette co’/ non più Benaco ma Mencio si chiama/ sino a Governol dove cade in Po”.
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