VENITE IN PARADISO, LA’ DOVE VADO ANCH’IO ….

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 5 Novembre, 2014 @ 9:51 am

Detto altrimenti: … “perchè non c’è l’inferno nel mondo del Buon Dio” … (post 1726)

(testo dell’intera canzone di Fabrizio De Andrè in calce al presente articolo

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Così Fabrizio de Andrè in “Preghiera in gennaio” faceva esprimere Dio nei confronti dei suicidi. Ero incerto se intitolare questo post “Una tragedia americana” (libro di Theodore Dreiser). Poi questa seconda opzione mi è sembrata troppo banale, anzi, banale … infatti ciò che è banale è tale e basta, né più né meno.

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Brittany Maynard, Oregon, USA.

Brittany Maynard, Oregon, USA

Una tragedia americana anzi mondiale. Il suicidio oggi viene stigmatizzato da autorevoli fonti della Chiesa come una cosa “cattiva” (sic), perché la vita viene da Dio e solo Dio la può togliere. Nello stesso senso si esprimeva Socrate 2.500 anni fa, almeno a leggere quanto riferisce il suo allievo Platone: il corpo vivo, questo provvisorio contenitore dell’anima ci è stato dato dagli dei. Ora è pur vero che per noi vivremo la nostra situazione ottimale quando l’anima sarà liberata dal corpo, ma tale liberazione può avvenire solo per volontà degli Dei non per nostra personale iniziativa (Platone: i dialoghi di Socrate, Critone e Fedone).

E noi, 2.500 anni dopo, quale consapevolezza abbiamo maturato oltre quella filosofia? Sicuramente una, che Dio ha creato l’uomo libero responsabile di ogni scelta, quindi responsabile (ovvero imputabile) anche della scelta di suicidarsi.

Premetto che sono un credente (forse un protestante, dice qualche mio amico …) ma su quella “libertà” ho qualche dubbio. Infatti, quale “libertà” può mai avere una persona che nasce oggi in un paese africano afflitto contemporaneamente da guerre, dittatura, fame, siccità, malattie, epidemie, schiavitù, sfruttamento, carestia, pregiudizi, etc.?

Non giudicare se non vuoi essere giudicato … o no? E sentire persone di bell’aspetto, nutrite, con una buona posizione sociale laica o religiosa che sia, criticare e giudicare il disperato/la disperata che si suicida … be’ mi fa un certo effetto, come quando sento chi non è sposato e/o non ha figli dare suggerimenti e consigli a chi è sposato e/o ha figli. Provare per credere.

Io sono un credente. E innanzi tutti preferisco credere in un Dio infinitamente Buono più che in un Dio infinitamente Giusto. Già …  perché “giusto” significa “conforme alla legge” e quindi conforme anche alla “legge punitiva per sempre”, senza perdono alcuno, cioè alla legge dell’inferno perenne. Ecco perché mi ritrovo in pieno nella canzone di De Andrè.

Il primo novembre scorso ho pubblicato un post “anche” su Don Lorenzo Milani. Nell’occasione ivi descritta, Don Marcello Farina ci ha ricordato che la chiamata al sacerdozio di Don Milani fu dovuta all’esigenza di “essere perdonato”, di trovare o ritrovare la Chiesa del perdono.

Film Schindler List. Il protagonista cerca di temperare la fredda e sadica crudeltà del capo di un campo di sterminio dicendogli “Tutti sono capaci di punire. Solo una persona grande, superiore può e sa perdonare. Quello è il vero potere”

Nessun perdono? Come per chi è condannato alla pena di morte. Papa Francesco: “La pena di morte va abolita. L’ergastolo è una pena di morte nascosta”. E allora … se si condanna l’ergastolo terreno, a maggior ragion si esclude quello “divino”, non vi pare?

Io, infinitamente più umilmente, mi permetto di aggiungere; la punizione in esatta esecuzione di una legge è un fatto automatico, potrebbe essere irrorata da un cervello elettronico. Il perdono invece esige l’ umanità che le macchine non hanno di certo; esige uno sforzo maggiore, una maggiore sensibilità, un ragionamento più profondo, una diversa capacità e volontà di discernimento, una maggiore assunzione di responsabilità, una maggiore fiducia del futuro.

Preghiera in gennaio (Fabrizio De Andrè)

Lascia che sia fiorito
Signore, il suo sentiero
quando a Te la sua anima
e al mondo la sua pelle
dovrà riconsegnare
quando verrà al Tuo cielo
là dove in pieno giorno
risplendono le stelle.

 

Quando attraverserà
l’ultimo vecchio ponte
ai suicidi dirà
baciandoli alla fronte:
“Venite in Paradiso
là dove vado anch’io
perché non c’è l’inferno
nel mondo del Buon Dio”.

Fate che giunga a Voi
con le sue ossa stanche
seguito da migliaia
di quelle facce bianche
fate che a Voi ritorni
fra i morti per oltraggio
che al cielo ed alla terra
mostrarono il coraggio.

Signori benpensanti
spero non vi dispiaccia
se in cielo, in mezzo ai Santi
Dio, fra le sue braccia
soffocherà il singhiozzo
di quelle labbra smorte
che all’odio e all’ignoranza
preferirono la morte.

Dio di misericordia
il Tuo bel Paradiso
lo hai fatto soprattutto
per chi non ha sorriso
per quelli che han vissuto
con la coscienza pura
l’inferno esiste solo
per chi ne ha paura.

Meglio di lui nessuno
mai ti potrà indicare
gli errori di noi tutti
che puoi e vuoi salvare.

Ascolta la sua voce
che ormai canta nel vento
Dio di misericordia
vedrai, sarai contento.
Dio di misericordia
vedrai, sarai contento.

La preghiera di rivolge alternativamente a Dio, ai signori ben pensanti, al lettore, ai beati del paradiso.Â