TRENTINO BIKELAND!
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 30 Ottobre, 2014 @ 1:40 pmDetto Altrimenti: bici, bici, bici, fortissimamente bici! Ovvero …
Goooood biiiiike Trentinooo …! (post 1716)
Non passa giorno che sulla stampa non si legga di nuovi record delle due ruote a pedali. Tutta l’Europa sta pedalando sempre di più, a tutte le età . La nostra stampa locale testimonia “Le due ruote hanno salvato la stagione turistica”. E allora, dai! Cosa aspettiamo a dare centralità e organicità allo sviluppo di questo settore?
Dice … ma lo stanno facendo anche le altre regioni d’Italia … non è più una novità … Si, è vero, ma noi in Trentino Sud-Tirolo alias Alto Adige abbiamo tre vantaggi competitivi: 1) la bellezza dei luoghi; 2) la nostra rete di ottime ciclabili in corso di completamento e raccordo; 3) i dislivelli. Cosa si intende con “dislivelliâ€? Eccomi a voi. In Austria esiste già una rete di ben 17 funivie che portano in quota i ciclo –escursionisti per farli planare su di una rete di 660 km di ciclopiste (Progetto, ormai realizzato, denominato  “Tirol Mountain Bike Safariâ€): si veda l’ultimo numero di BC-La rivista della FIAB-Federazione Italiana Amici della Bicicletta, anno 4, n. 5 di settembre-ottobre 2014, alle pagine 36-39. E noi, in Trentino-Sud Tirolo, cosa aspettiamo?
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Ancora: allegato al numero della citata rivista, un opuscolo sulle piste ciclabili dal Ravennate al Delta del Po, con spiegazioni in sloveno ed in italiano. E noi, cosa aspettiamo a farne uno uguale per il prossimo numero della stessa rivista, magari in italiano inglese e tedesco, sulle piste e percorsi della nostra regione? Chi può e deve fare ciò? L’Ente Pubblico, supportato da chi di bici se n’intende. ovvero dalla FIAB la quale fa Bici-cultura e non bici-sport!
Dice … ma la biciletta è pericolosa: infatti l’altro giorno la Repubblica riportava il caso di un ciclista che ha investito una donna, la quale, cadendo, ha sbattuto la testa ed è deceduta. E’ vero, è successo. io tuttavia mi permetto si sottoporre all’attenzione delle lettrici e dei lettori alcun sottolineature:
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- Il ciclista che pedala sul marciapiede commette un’infrazione. Quante infrazioni commettiamo noi automobilisti in tema di superamento dei limiti di velocità e mancato rispetto della distanza di sicurezza?
- Non si tratta di ineducazione di un ciclista da di educare tutta la comunità , di ciclisti, automobilisti e pedoni;
- il numero delle biciclette in circolazione è di molto superiore al numero delle auto in circolazione;
- le auto in circolazione in un anno hanno causato tot (centinaia migliaia!) di incidenti gravi a danno dei pedoni;
- le biciclette in circolazione, nello stesso periodo, hanno causato un solo incidente grave, purtroppo mortale, a danno dei pedoni.
E allora? Allora, veni, vidi … bici e … good bike a tutti!
P.S.: si veda anche CAI Centrale, 2012, “Quadern0 di ciclo escursionismo”, reperibili in internet!
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