EXCELSIOR, PIU’ IN ALTO
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 29 Ottobre, 2014 @ 5:43 amDetto altrimenti: una poesia, due traduzioni diverse  (post 1713)
“Excelsior†è un breve poema scritto dal Poeta americano Henry Wadsworth Longfellow nel 1841. Esso è stato adottato quale “motto sociale†dalla SAT di Trento. Mi permetto qui di sottoporre alle lettrici ed ai lettori il testo originale inglese e due diverse traduzioni con la richiesta di esprimervi nei vostri commenti su queste due diverse interpretazioni del testo originale.
Testo originale
 The shades of night were falling fast,
As through an Alpine village passed
A youth, who bore, ‘mid snow and ice,
A banner with the strange device,
Excelsior!
His brow was sad; his eye beneath,
Flashed like a falchion from its sheath,
And like a silver clarion rung
The accents of that unknown tongue,
Excelsior!
In happy homes he saw the light
Of household fires gleam warm and bright;
Above, the spectral glaciers shone,
And from his lips escaped a groan,
Excelsior!
“Try not the Pass!” the old man said:
“Dark lowers the tempest overhead,
The roaring torrent is deep and wide!”
And loud that clarion voice replied,
Excelsior!
“Oh stay,” the maiden said, “and rest
Thy weary head upon this breast!”
A tear stood in his bright blue eye,
But still he answered, with a sigh,
Excelsior!
“Beware the pine-tree’s withered branch!
Beware the awful avalanche!”
This was the peasant’s last Good-night,
A voice replied, far up the height,
Excelsior!
At break of day, as heavenward
The pious monks of Saint Bernard
Uttered the oft-repeated prayer,
A voice cried through the startled air,
Excelsior!
A traveller, by the faithful hound,
Half-buried in the snow was found,
Still grasping in his hand of ice
That banner with the strange device,
Excelsior!
There in the twilight cold and gray,
Lifeless, but beautiful, he lay,
And from the sky, serene and far,
A voice fell, like a falling star,
Excelsior!
Prima traduzione
Fitta l’ombra cadea; tetro era il cielo
Quando un villaggio alpin vide un gagliardo
Oltre passar, che fra le nevi e il gelo
Reggeva alto-levato uno stendardo
E questo motto in esso
Misterioso impresso:
Excelsior!
Mesto era il fronte giovanil, divina
Lampeggiava sott’esso la pupilla,
Come brando in uscir dalla guaina;
E come tuba che argentina squilla,
Suonava alta la nota
Di quella lingua ignota:
Excelsior!
Sorgea pei lieti casolar la vampa
D’ospiti fochi ad ammansar il verno;
Al di là , sulla vetta ardua, s’accampa
Torvo lo spettro del ghiacciaio eterno;
Trasse un sospir dal petto
Profondo il giovinetto:
Excelsior!
“Non periliarti oltre la balza, o insano”
Grida il vegliardo; “colassù non senti
Adunarsi il furor dell’uragano?
Senza sponda divallansi i torrenti!”
Rispose d’uno squillo
La voce del vessillo:
Excelsior!
“Oh sosta, e sovra il mio seno reclina
Quella tua fronte travagliata e lassa”,
La fanciulla dicea. Sull’azzurrina
Pupilla ampia una lagrima gli passa,
Ne geme il cor; veloce
Pur replicò la voce:
Excelsior!
“Bada agl’aridi pini, alla foresta
Già dirotta dal turbine, ti sia
Custode il ciel dalla valanga”. È questa
La buona notte che il villan gli invia.
Lontano in sulla cima
Una parola intìma:
Excelsior!
Presso gl’albori mattutini, quando
Del San Bernardo per la chiostra algente
I pii monaci vengon mormorando
La consueta lor prece, repente
S’udì per l’aer rotto
Suonar l’arcano motto:
Excelsior!
Tra le nevi recenti i fidi cani
Un viandante ritrovar sepolto,
E ancor reggea fra le ghiacciate mani
Uno strano vessillo al ciel rivolto,
E questo motto in esso
Misterioso impresso:
Excelsior!
Quivi alla fredda e bigia alba del giorno
Giace la salma inanimata e bella;
Il sereno le spazia ampio all’intorno,
E come raggio di cadente stella
Piove dal firmamento
Il fatidico accento!
Excelsior!
Seconda traduzione
E’ scesa la sera.
Le ombre e la notte
slavinano a valle
a rapire una giovane vita
che compie il suo viaggio
s’un manto di voce attutita.
d’alpino villaggio
si sveglia al garrire
di una bandiera
recante uno strano messaggio:
“Più in alto!â€
D’aspetto egli è triste
al pari
di spento carbone
ma sotto le ciglia
scintillano occhi di brace
lame arabesche d’acciaio
scagliate saette a colpire
la luna e le case.
Un grido argentino
sanguina il cielo
gocce di buio:
“Più in alto!â€
E vede il calore e la luce
fasciare nel canto
riunite famiglie
magìa profumata e felice del fuoco
e soltanto per lui
quel poco
riflesso di ghiaccio
a indicare
là dove conduce la via.
Sospira il giovane
e parla a se stesso.
“Più in alto!â€
“Tentare non devi quel passo!â€
gli grida da sotto lanugine bianca
l’affetto d’un vecchio.
“E sta per tuonare!
Non senti il torrente?
Il suo rombo ti avverteâ€.
Ma alla parlante
ed antica
amichevole voce un po’ stanca
risponde uno squillo
di tromba vibrante:
“Più in alto!â€
Anche le donne
da dietro le porte
tentano invano fermare
la marcia di morte:
“Rimani a dormire sul seno materno!â€
è il loro amorevole invito.
Sospira
in silenzio com’era venuto
e ‘l buio dipinge colore del mare
due occhi ormai pieni di pianto
che innalza alla notte il suo canto
invito a partire incontro all’eterno:
“Più in alto!â€
ormai secche ed aguzze dei pini
ed alla valanga
che il foen svalanga dal monte!â€
E’ questo l’estremo saluto
che corre a sposare
in attonito tempio
di colonne ululanti silenzio
un gridato respiro:
“Più in alto!â€
Al nuovo mattino
sul passo del Gran San Bernardo
più forte del fischio del vento
devoti Pastori
intenti a innalzare la loro al convento:
odono nuova preghiera:
“Più in altoâ€!
pastore anche lui
scavando la massa di neve
fa emergere forme di ghiaccio
un giovane corpo
ed una speranza scolpita:
“Più in alto!â€
Sdraiate nel letto di neve
ormai senza vita ma belle
riposano statua e bandiera.
Lieve una stella
attraversa il velo dell’aria sospesa
mantello alla sera
e il pianto delle sorelle
fili di perle in un cielo cobalto
cadendo
consola con voce inattesa:
“Più in alto!â€.
Lo so, è un post strano, lungo … ma che volete … l’era ‘n pez che la cosa mi solleticava, ed allora mi sono detto: sentiamo un po’ che ne pensano lettrici e lettori. Quindi, grazie se leggete e commentate! Excelsior per voi tutti! Sempre più in alto … in montagna come nella vita!
Firmato: il vostro blogger Riccardo