POLIS, LA CITTA’ STATO DELL’ANTICA GRECIA – FARE POLITICA, OCCUPARSI DEI PROBLEMI DELLA CITTA’, DELLA PROVINCIA, DELL’ EUREGIO etc.
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 21 Ottobre, 2014 @ 5:43 amDetto altrimenti: … politica non necessariamente “partiticaâ€Â  (post 1696)
Premessa
No. Questo mio non è un blog “politico nel senso partiticoâ€. “Anche se … dice … caro blogger Riccardo …fra le righe … talvolta ti esprimi che poi uno capisce che tu …â€. Evvabbè, dico io, mica posso smettere di “pensare†solo perchè alcuni miei “pensieri†sono anche pensieri di altri! Io fondamentalmente mi reputo “libero di†e “libero daâ€, anche se a votare ci vado di certo e aderisco ad un gruppo politico. Certo che se un giorno qualcuno mi chiedesse di affermare un’idea che io non condivido, toglierei subito il fastidio della mia presenza …
Art. 1
La premessa fa parte integrande del presente post.
Art. 2
E’ mio intento mettere a disposizione di chiunque idee che mi illudo, che spero, che mi sforzo possano essere utili a tutti (tutti) per far crescere il nostro territorio.
Art. 3
Per crescita del territorio si intendono diversi tipi di crescita, fra i quali primeggiano la crescita sociale e quella economica.
Art. 4
La crescita sociale è una crescita della sensibilità antropologica del senso di reciproca appartenenza e immanenza: “Io sono la Città , la Provincia, l’Euroregione, lo Stato, l’Europa, il Mondo. Il Mondo, l’Europa, lo Stato, l’Euroregione, la Provincia, la Città sono anche mieâ€.
Art. 5
La crescita economica è innanzi tutto una crescita qualitativa, ovvero un diverso, migliore “modo†di crescere, visto e considerato gli scempi che una crescita economica semplicemente quantitativa ha generato.
Art. 6
La crescita qualitativa si basa sull’analisi delle potenzialità economiche ancora non espresse e su una più equa distribuzione della ricchezza.
Art. 7
Occorre censire le potenzialità economiche non ancora espresse ed organizzarne la produzione, il marketing e la vendita. Spostare energie da uno all’altro di settori e comparti obsoleti non serve a nulla se non a ingannare se stessi.
Art. 8
La più equa distribuzione della ricchezza evita l’accumularsi di concentrazioni finanziarie inerti e/o semplicemente speculative che non incrementano né i consumi né la produzione.
Art. 9
La crescita sociale ed economica coinvolge sia il settore privato che il settore pubblico.
Art. 10
Al settore privato si richiede di operare non per la ricerca del massimo profitto monetario individuale, ma per la massima crescita sociale ed economica dell’intero apparato territoriale.
Art. 11
Al settore pubblico si chiede di non “nascondersi dietro l’ “efficienza†(rispetto di tutte le regole della “librettaâ€), bensì di “essere efficaceâ€, ovvero di “produrre il risultato†atteso dalla popolazione.
Art.. 12
La dimensione minima quantitativa sulla quale applicare ogni ragionamento è quella degli Stati Uniti d’Europa.
Art. 13
Si potrebbe continuare a lungo, ma vi faccio grazia …
.
.
.