VITA DA NONNI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 27 Settembre, 2014 @ 5:30 pm

Detto altrimenti: via dal lettone, nonno! Arriva la nipotina! (post 1665)

Eh già … per convincerla a stare con noi … mentre papà e mamma vanno all’Oktober Fest … la prima “vacanzina” da sposini senza di lei … “ma io dormo nel lettone con nonna!”. Evvabbè, dico io …

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“Niente foto, per favore!” (Il viso girato per ragioni di privacy …)

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Tre giorni di sole, una fortuna per gli “sposini” … e anche per noi che abbiamo portato la bimba nei vari parchi cittadini a giocare. Non è mancata una sosta alla Fiera del Libro in Piazza Fiera, con relativo acquisto di un bel libro su “come i bimbi possono creare e curare un orto”. Eh si, perchè la piccola, a casa sua, ha un gran bel giardino con un altrettanto grande orto. E allora … il buon giorno si vede dal mattino. E la mia bicicletta? Ferma, ovviamente, nonostante il sole pieno. Se non che oggi pomeriggio la nonna riaccompagna a casa sua la nipotina per una festicciola. Dopo qualche tempo, una telefonata: “Abbiamo dimenticato i suoi biscotti …”: nessun problema, arrivo io (in bicicletta!). Trento-Lavis e ritorno, casa-casa via pista ciclabile, km, 28,5. E mi pareva …!

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Nel blu dipinto di blu …

All’andata ho “dovuto” (!)  fermarmi a scattare una foto. Ho dovuto, proprio. Infatti mi ha colpito il colore dell’Adige: azzurro come non mai! Il fiume … i fiumi … forse perchè sono ancora sotto l’influsso della conferenza su Ungaretti (v. post precedente) con i suoi tanti fiumi celebrati: il Nilo, la Senna, il Serchio, il Tevere. l’Isonzo … Se Ungaretti avesse sostato anche in Trentino, avrebbe sicuramente celebrato anche “el nos Ades”, il nostro Adige. Molto più modestamente, lo celebro io con una foto scatta con il telefonino, senza pretese dunque, e anche “senza parole”, ma quel che conta è il pensiero.

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Tu dici, è l’Ora … tu dici, è tardi … (L’Ora di Garda, un verso parafrasato da “L’ora di Barga”, splendida poesia di tale G. Pascoli)

Consegnati i biscotti, al ritorno, altra foto: la bruma portata dall’Ora del Garda, dopo avere risalito la Valle del Sarca e quella dei Laghi si affaccia al davanzale della Paganella sulla Valle dell’Adige all’altezza di Lavis. Il vento? Non c’era: infatti noi velisti gardesani chiamiamo “Vento” solo quello da nord. L’altra è l’Ora. Morale: sono andato a Lavis “al gran lasco” e sono rientrato a Trento “di bolina”.

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Buon Trentino a tutti!

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