UNGARETTI SECONDO MASI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 26 Settembre, 2014 @ 6:57 am

Detto altrimenti: Ungaretti per tutti  (post 1664)

th[3]Il nome Giuseppe Ungaretti ? Nome conosciuto da tutti. Le sue poesie? Poesie conosciute da molti. La sua vita? Vita conosciuta da pochi. Le occasioni per riavvicinarsi a lui? Occasioni avute da pochissimi. E allora … e allora Alfonso Masi, con la “complicità” della voce narrante Mariaconcetta Lucchi e della chitarra di Andrea Gasperi, ieri, nella sala dell’ Associazione Culturale “Antonio Rosmini” di Trento (Via Dordi, 8) … Alfonso Masi, dicevo, ha condotto per mano un uditorio da tutto esaurito attraverso vita e opere del grande poeta “egiziano”. Già, perché Ungaretti è nato in Egitto, “a seguito” di un padre (e di una madre) che dalla Lucchesia vi si era trasferito per “cercare fortuna all’estero”, ovvero per fare, il padre, lo sterratore nel cantiere del Canale di Suez. Padre che vi morirà per malattia contratta sul lavoro quando il futuro poeta aveva solo due anni e non c’era ancora l’INAIL

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La Presidente dell'Associazione Professoressa de Finis introduce il relatore Masi

La Presidente dell’Associazione Professoressa Lia de Finis introduce il relatore Masi

Egitto, Italia, Francia, Brasile, Italia … il suo è un peregrinare “in cerca di lavoro”, come tanti altri hanno fatto e anche oggi hanno ricominciato a fare … Già da questo fatto si comprende il titolo che Masi ha voluto dare alla sua esposizione: “Ungaretti uomo di pena”. Pena per la ricerca del lavoro; pena per le morti che hanno costellato la sua vita: dell’amico Moammed Sceab; dell’unico fratello; del figlioletto di nove anni; della madre; della moglie; dei commilitoni (“fratelli”) compagni di trincea nella prima guerra mondiale; dei compatrioti fucilati dal nazifascismo o uccisi dalle bombe “alleate” (alleate …?) nella successiva, seconda mattanza mondiale. Pena anche per non avere ricevuto il Premio Nobel per la poesia. Pena per avere mantenuto, anche in età molto avanzata, una ulteriore – pericolosa – “dote” in lui innata, quella di innamorarsi di una donna molto più giovane …

Mariaconcetta Lucchi e Andrea Gasperi

Mariaconcetta Lucchi e Andrea Gasperi

La sua poesia prorompe come un fuoco d’artificio stellare: in tutte le direzioni: la natura, l’amore sacro e profano, la famiglia, il desiderio della pace, l’ostilità verso la guerra, il rispetto dell’ “Altro”, l’amore e allo stesso tempo la sofferenze del ricordo (“il ricordare è di vecchiaia il segno”). Ma … mentre sto scrivendo, mi sorge una domanda: devo scrivere di Ungaretti o della “Compagnia Masi”? In ogni caso è estremamente difficile sintetizzare sia il Poeta che i suoi Relatori. Ed allora mi sono detto: vai, Riccardo, vai … prosegui a ruota libera, tu che di ruote te ne intendi (basta leggere il tuo post precedente!). Ed allora … allora … ecco due sue poesie famosissime.

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Un po' di spazio anche ai vili meccanici ...

Un po’ di spazio anche al “vile meccanico” manzoniano, addetto alle immagini ed alla loro proiezione power point …

Mattino: “M’illumino / d’immenso”; Soldati: “Si sta come / d’autunno / sugli alberi / le foglie”. Non avrei potuto fare a meno di citarle, almeno sono sicuro che queste – sicuramente – resteranno nella memoria delle mie lettrici e dei miei lettori, anche i più distratti. Per inciso io stesso, poetuncolo da strapazzo che  talvolta si diletta con i versi … di fronte al suo “Mattino” nel quale il Poeta si illumina di immenso, io stesso,  dicevo, ho voluto scrivere il mio “Mattino”. Ora, poiché lui s’illumina d’immenso, ecco il mio testo: “Anch’io!”

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Tutto esaurito

Tutto esaurito

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Ma torniamo a Ungaretti. Grazie a Masi l’ho ri-scoperto più attuale che mai in un “Inno” nel qual si lancia contro il consumismo sfrenato:

L’uomo, monotono universo,

crede allargarsi i beni

e dalle sue mani febbrili

non escono senza fine che limiti.

Attaccato sul vuoto

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L’ideatore-realizzatore dell’evento, Alfonso Masi (in maglione, come Ungaretti e Marchionne)

al suo filo di ragno

non teme e non seduce

se non il proprio grido.

Ripara il logorio alzando tombe,

e per pensarti, Eterno,

non ha che le bestemmie.

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Applausi

Applausi

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Quattro le arti: l’arte poetica di Ungaretti; l’arte di Masi della recitazione e della scelta dei brani con cui comporre l’antologia, la raccolta dei fiori dall’ampio campo di fiori nel quale consiste la produzione di Ungaretti; l’arte di Maiaconcetta Lucchi, calda voce narrante; l’arte di Andrea Gasperi, anch’egli poeta (delle corde della sua chitarra).

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Dice … ma tu, blogger, che ci stai  a fare fra di loro”? Già, perché io “fui quinto fra cotanto senno”. Alfonso mi ha chiamato per mettere ordine fra le diapositive da proiettare in parallelo alla sua esposizione, per sceglierne alcune – fra le tante candidate – per organizzare la proiezione power point: “vile meccanico” manzoniano praticamente, il quale immeritatamente si è preso molti complimenti per le “splendide ed indovinate immagini”: che volete, sit transit gloria mundi, così “va” la gloria del mondo … (talvolta) anche a chi non se la merita!

Prossimo appuntamento giovedì 2 ottobre 2014 ore 17,00 stessa sala, si replica. Questa volta tocca al genovese (come me!) Eugenio Montale! Praticamente io … giocherò in casa, e le diapositive sono già pronte!

P.S.: Su Ungaretti mi permetto di suggerire il volume “Ungaretti, Vita, Poetica, Opere scelte”, Ed. Il Sole 24 Ore – I grandi poeti, 2007.

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