TEATRI INDEBITATI
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 23 Settembre, 2014 @ 2:54 pmDetto altrimenti: ma come, perchè  e chi ha concesso loro tanto credito? (post 1660)
Ero responsabile della Finanza Italia della Stet – Società Finanziaria Telefonica per Azioni, la finanziaria dell’IRI per le telecomunicazioni e l’elettronica, la più grande finanziaria italiana. Per un lungo periodo la politica bloccò le tariffe della SIP la quale bloccò i propri investimenti. Conseguentemente la nostra più grande società manufatturiera (che vendeva soprattutto i suoi prodotti alla SIP) accumulò un magazzino merci (invendute alla SIP) pari al fatturato di un anno! Inoltre c’era la stretta creditizia e valutaria. Tuttavia le banche ci facevano credito: “Lo Stato non permetterà mai alla SIP di fallireâ€, diceva qualche banchiere. Oltre a ciò, tuttavia, a garanzia delle banche c’era (la fidejussione Stet e) il patrimonio e la capacità produttiva dell’intero Gruppo Stet, che rappresentava una garanzia di volume assai maggiore del suo indebitamento consolidato. Già , perché dietro ogni concessione bancaria c’è il controllo della Banca d’Italia, e le banche, nemmeno se avessero voluto, avrebbero potuto erogare ulteriore credito alla Stet se non ci fosse stata a monte una più che adeguata garanzia.
Oggi “scopriamo†che un teatro, un ente, una SpA pubblica ha accumulato vero le banche decine di milioni di euro di debito. Al riguardo osservo: 1) il debito si accumula via via nel tempo e quindi (mi pare di poter affermare che) qualcuno avrebbe dovuto intervenire prima, per evitare un indebitamento eccessivo; 2) Chi ha garantito la concessione di tanti crediti? Perché non si parla un po’ anche di questi garanti?