IERI, CAMPIELLO!

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 14 Settembre, 2014 @ 2:43 pm

Detto altrimenti: ieri, premiazione del “Campiello”: leggete i miei post di fine luglio e primi di agosto … (post 1656)

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Teatro La Fenice, Venezia: il Presidente Assindustria VE Zuccato, il vincitore, i presentatori Gepi Cucciari e Neri Marcorè

È Giorgio Fontana con “Morte di un uomo felice” il vincitore dell’edizione 2014 del Premio Campiello. Lo ha deciso la giuria popolare, composta da 300 lettori anonimi. Per lui, hanno votato 107 giurati su 291. Lo scrittore, nato a Saronno ma milanese d’azione, è tra i più giovani a vincere nella storia del Campiello, ha avuto 107 voti sui 291 arrivati dai giuranti. Al secondo posto, con 74 voti, si è classificato Michele Mari con “Roderick Duddle” (Einaudi). Solo terzo il favorito Mauro Corona con “La voce degli uomini freddi” (Mondadori), che ha ricevuto 43 voti, seguito da Giorgio Falco (“La gemella H“, 36 voti) e Fausta Garavini (“Le vite di Monsù Desiderio“, 31 voti)”. (Da “Il fatto quotidiano”).

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Ora che ha votato e che il vincitore è stato scelto, posso dirlo: mia moglie Maria Teresa era uno dei giudici “lettori giurati”. In silenzio e senza influenzarla (ve lo immaginate io che “influenzo” MT?)  quei libri li ho letti anch’io e ora posso dirvi che abbiamo lei, votato, ed io, optato, per lo stesso autore: quello che ha vinto! Ma ora, ecco la “mia” ri-classifica:

A1) Morte di un uomo felice. Libro attuale, il dramma interiore di un sostituto pubblico ministero …  la proiezione storica “dal” e “al” tempo della resistenza … suo padre contro il fascismo, prima; lui, il figlio, contro il terrorismo politico degli anni ’80, dopo (sempre di “resistenza” si tratta!). Ma questo è solo l’aspetto della “esteriorità” del libro, poi vi è la sua “interiorità” umana … entrambe da non perdere!

A2) Al secondo posto avrei visto “La gemella H”, forse un po’ meno intenso, sicuramente un po’ meno attuale perché il nazismo da cui soprattutto  prende le mosse per nostra fortuna è ben più lontano da noi del terrorismo. A mio avviso “fa coppia” col precedente.

B) Al terzo posto avrei visto “Roderick Duddle”, romanzo di avventure veramente molto ben scritto e appassionatamente articolato ma sicuramente meno attuale dei primi due se non altro stante la maggiore, diversa “maturità maturata” da tutti noi rispetto ad avventure intrise di banditi di fine settecento/primo ottocento  … Decisamente uno “stacco” rispetto ai precedenti due.

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Alla presentazione dei finalisti ad Asiago, Mauro Corona aveva dichiarato: “Se potessi scegliere vorrei che a vincere fosse Giorgio Fontana, perché è incontaminato e per lui sarebbe una grande soddisfazione”.

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C) “La voce degli uomini freddi” avrebbe sicuramente e meritatamente vinto il primo premio assoluto in un concorso letterario di poesia, tanto è Poesia la prosa di Corona. Nella sostanza, la tragedia del Vajont “il cui cinquantenario è stato ricordato solo da tale Enrico Letta”. Bravo, Mauro! Altro deciso “stacco” rispetto ai precedenti tre.

D) Last but not least, “Le vite di Monsù Desiderio” avrebbe sicuramente vinto il primo premio in un concorso riservato alla saggistica erudita. Complimenti, Professoressa! Anch’esso decisamente lontano  dai  precedenti quattro.

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Non mi resta altro da dirvi se non … leggete, leggete tutti e cinque questi libri o almeno quelli più vicini alla vostra sensibilità!

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