Venetos per montes conducendo
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 7 Settembre, 2014 @ 7:10 pmDetto altrimenti: ma guarda un po’ se proprio a me, Ligure, toccava condurre i Veneti “per montes†fino a Riva del Garda … (post 1651)
Già , anni 1400 e rotti. Venezia contro Milano. Milano assedia Brescia, alleata di Venezia. Venezia vuole correre in aiuto ella alleata. Decide di passare via terra-acqua … ma deve superare la barriera di Riva Del Garda, in mano dei Milanesi (Visconti) e dei Genovesi. Il condottiero veneziano Gattamelata che poi era umbro o marchigiano, nel 1438 trasporta via terra le sue galee (galeas per montes conducendo) dall’Adige sino a Torbole, per combattere chi, spadroneggiando su tutto il lago gli impediva di accorrere in aiuto della alleata.
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Il Gattamelata mette in acqua le sue galee a Torbole. La prima battaglia navale è vinta dai Milanesi (i Milanesi … al mare o ai laghi, sempre gli stessi!) perchè conoscendo i tempi del soffiare dell’Ora, si posizionarono sopravvento alle navi avversarie. Ma poi, capito il trucco, i Veneziani riportano le galee per montes e questa volta vincono e costruiscono il torrione che ancora oggi troneggia sopra il porto storico della città (semidistrutto da quell’incivile del generale napoleonico Vendome).
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I Veneti, soci di Legambiente di Piove di Sacco (PD) chiedono a FIAB Trento – Federazione Amici della Bicicletta una “guida indiana†(locale) per condurli a pedali da Lavis a Riva del Garda (63 km). Detto fatti, Fiab dice … ma tu, mezzo genovese e mezzo rivano … ma sì, vado io, volentieri. Ci troviamo a Lavis che io raggiungo a pedali da Trento (+10 km) alle 09,30 di oggi. Loro sono quasi 50. Scaricate le bici si parte: Lavis, Lavisio, Trento, Palazzo delle Albere, Bicigrill di Trento, Bicigrill di Nomi, Borgo Sacco, Mori. A Mori una pattuglia della Polstrada si presta a fermare il traffico per consentire l’attraversamento della strada da parte della colonna di pedalatori: grazie, Polstrada!  Già , perché a Mori la ciclabile è interrotta da … da quando? Non mi ricordo da quando, da quanto è così …. Mori vecchia, Bicigrill di Mori, sosta pranzo.
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Si riparte, visita all’Isola Clotilde (Lago di Loppio), zona industriale di Nago, Castel Penede (quasi in cima). Indi discesone fino a Torbole, lungolago, sosta al bar dei Sabbioni e poi fino al bus parcheggiato a Riva del Garda nell’area ex Cattoi. Il prezzo del mio “tradimento†in favore dei Veneti: una cassetta contenente prelibatezze padovane e cioè:  una zucca, cipolle bianche e rosse, un melograno, patate, peperoni in agrodolce, zuppa che zuppa, crema di radicchio, giardiniera di verdure, rosmarino, alloro, una pannocchia di granoturco.
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Grazie amici (che volete, l’uomo non è di legno!) A parte gli scherzi, persone simpaticissime e ordinate: pensate … abbiano incrociato altri ciclisti che vedendo al colonna così ordinata hanno esclamato: “Questi sono sicuramente Tedeschiâ€! Alla prossima, da noi o da voi, amici!
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Amici, oltre che la vostra amicizia, dal Veneto ci avete portato una delle rarissime giornate di sole di quest’anomala estate … !
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P.S.: Se andate alla Casa Comunale di Riva del Garda, nel portico dell’entrata trovate esposta una lapide con l’elenco dei governi (dominazioni) della città . Potrete quindi vedere come i suoi primi suoi abitanti  siano stati i “Liguri”, che governavano quella che nel Medio Evo sarebbe stata chiamata “marca”, cioè terra di confine, in quanto ultimo avamposto ligure di fronte alle terre venete. E la Liguria non è la terra d’origine dei Liguri, ma la terra nella quale essi si sono ritirati.
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