LE RIFORME

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 14 Agosto, 2014 @ 7:21 am

Detto altrimenti: anche qui, come per gli investimenti, occorre redigere un elenco completo secondo un nuovo ordine di priorità …  (post 1632)

… del senato, della legge elettorale, dell’art. 18, della giustizia, del fisco, della pubblica amministrazione … tanti bei proponimenti ma. Ma cosa? Direte voi. Ma – dico io – tutti questi buoni propositi rappresentano l’elenco completo delle riforme da fare?

Le priorità omesse? Sono quelle espresse dalle parole “morale”, “serietà”, “concretezza”, “visione d’insieme”, “responsabilità per i danni arrecati”, nuovo ordine delle priorità, eliminazione delle caste, delle eccezioni, delle esenzioni, delle gestioni separate.

A mio avviso oggi l’entropia dell’informazione sui provvedimenti progettati o in corso ha raggiunto il suo minimo, nel senso che al di sotto dell’attuale livello l’informazione perde funzionalità.

Renzi incontra Draghi, riservatamente. Draghi insiste perché Renzi vari immediatamente provvedimenti economici. Infatti si afferma che “Dum Romae consulitur Saguntum expugnatur”, e cioè che – mutatis mutandis – mentre si discute e si attuano riforme istituzionali, l’economia crolla.

Il fatto è che in un sistema nel quale si sono create sacche di inefficienza produttiva super retribuite o anche semplicemente retribuite, la loro eliminazione crea disoccupazione, riduzione dei consumi e quindi della produzione e quindi delle entrate fiscali etc., etc.. a meno che non si varino immediatamente iniziative sostitutive inquadrate all’interno di un Nuovo Modello di Sviluppo.

L’Italia ha 60.000.000 di CT della nazionale di calcio e rischia di avere un ugual numero di “premier”, nel senso che ognuno di noi ha la sua ricetta per il risanamento del paese, io compreso, lo confesso. Solo che – raga – poiché non ci resta che … pensare, riflettere, e scrivere …  allora, lasciateci e lasciatemi questo sfogo, anche perché una vita di lavoro a capo di molti gruppi e SpA pubbliche e private, piccole e grandi, nazionali e estere mi ha condotto a credere e ad agire secondo una  strategia globale, completa, secondo priorità aggiornate, di medio e lungo periodo unita all’azione dei piccoli passi concreti ed immediati.

Riporto la notazione UE in merito alla nostra lettera programmatica di utilizzo di €42 miliardi di fondi regionali”: “Manca una visione d’insieme; manca una politica di rivalutazione dei vostri beni culturali”.

Al che, da ignorante, cioè da colui che ignora il testo della nostra lettera, mi pare di poter intuire che si sono spalmati politicamente quei fondi un po’ su tutte le regioni, il che non sarebbe di per sé un male (anche se .. per quanto il Sud …), ma senza una visione progettuale unitaria strategica e strutturale, quale ad esempio avrebbe potuto essere quella del “cofinanziamento della manutenzione, marketing e vendita delle migliaia di siti turistici, storici, naturalistici … ai fini del rilancio del turismo nazionale”. O qualcosa del genere.