BICINMONTAGNA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 10 Agosto, 2014 @ 4:44 am

Detto altrimenti: una risorsa, se bene regolamentata ed organizzata (post 1628)

Già nel 2012 il CAI Centrale aveva edito li “Quaderno di ciclo-escursionismo” (CE) (reperibile in internet). Oggi leggo:  CAI Centrale,  Rivista mensile “Montagne 360”, agosto 2014, pagg. 46-51: “Finalmente in quota … pedalando  - Itinerari in mountain bike in Lombardia, Trentino Alto Adige e Veneto “.

Finalmente in quota ... pedalando

Finalmente in quota … pedalando

Bicinmontagna, non più un tabù. Il CAI si occupa del ciclo-escursionismo CE, ovvero pur sempre di uno sport impegnativo: basta guardare i dislivelli in salita dei percorsi che descrive: dai 1.500 ai 2260 metri, il che non è certo poco né alla portata di tutti. Io mi voglio invece soffermare su un aspetto “minore” della bicinmontagna, quello del ciclo-turismo “assistito” (CTA) dagli impianti di risalita, che se non altro mi pare sdoganato dal suo citato fratello maggiore e da quanto già si sta facendo nella vicina Austria, che ha già messo in rete ben 16 funivie a tale scopo.

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Il CTA – Ciclo Turismo Assistito sta al ciclo-escursionismo come lo sci da discesa sta allo sci alpinismo.

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Il CTA ha quattro funzioni:

  • una “prosaica”, ovvero economica: di contribuire al pareggio dei conti delle società impiantistiche.
  • Una “turistica”, ovvero quella di collegare fra di loro i percorsi di fondo valle, dando vita ad una vera e propria regione Bikeland.
  • Una “ecologica” ovvero quella di canalizzare i flussi dei ciclisti lungo percorsi ben delimitati, vietando ed impedendo il loro scorazzare sregolato per prati e boschi.
  • Una “sociale”, consentendo anche alla parte più “vecchia” della popolazione dei pedalatori (in continuo aumento numerico!) di godere di bellezze non più riservate solo a giovani atleti allenati.
Old man ... blogger

Old man … blogger

Un paio di mesi fa ho fatto sono andato (da Trento, ove risiedo) a Genova (ove sono nato e cresciuto) a ritirare l’aquila d’oro del CAI per i miei 50 anni di appartenenza al CAI Sezione Ligure. In quella circostanza il Presidente della Sezione ha annunciato che il CAI (Centrale e non, n.d.r.) estende la sua attività a discipline nuove, quali l’orientiring, l’arrampicata sportiva  e la corsa in montagna  “per non perdere e mantenere il contatto con i giovani”. Ecco, in questa stessa direzione, sia pure di verso opposto, io vedo lo sviluppo del CTA “per non perdere il contatto con i meno giovani”.

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Il Trentino Alto Adige poi! Terra che può diventare novella Bikeland! Terra , crocevia di sistemi di piste ciclabili, da nord a sud, da est ad ovest, dal Passi Resia al Garda, dalla Valsugana alla Val Rendena! Dalla Val Pusteria alla val Venosta! Piste  ciclabili molte delle quali con “vista sulle Dolomiti” che “se te stendi fora un brazo te ghe tochi le so zime!”

Ora interrompo: devo prepararmi per una pedalata in Val Pusteria e Val Aurina. Riprenderò al mio rientro. Buona domenica a tutti, pedalatori e non!

Vista verso Campo Tures

Vista verso Campo Tures

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Riprendo oggi, 11 agosto 2014. Ieri tutto bene: partiti in auto da Riva del Garda alle 06,50, arrivati a Rio Pusteria alle 08,30. Biglietteria automatica funzionante. Prezzo per 50 km, passeggero e bici, €16,00 (il doppio esatto della tratta Bassano-Levico, km 75). A Dobbiaco alle 10,10, iniziamo a pedalare. Tutto bene fino a Brunico e anche da Brunico a Campo Tures e ritorno (Val Aurina).

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La tratta Brunico – Rio Pusteria  viene indicata nelle tabelle altimetriche diligentemente e frequentemente collocate lungo il percorso come interamente in discesa. Invece presenta dei saliscendi con rampe corte ma impegnative che hanno messo in seria difficoltà una famigliola di francesi con biciclette stracariche tipo mi porto tutto con me. In totale, km 87,00. Bici usate, mtb.

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Novacella: particolare

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Sole per tutto il percorso. Al ritorno, sosta in auto a Novacella.

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