COSA SUCCEDE AI POCHI STALLI AUTO BIANCHI DI VIALE TRIESTE?
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 20 Giugno, 2014 @ 4:55 amDetto altrimenti: improvvisamente la sera scorsa … (post 1566)
Sono un residente in Viale Trieste 13, Trento. Ho due auto, un box, un abbonamento con due targhe per gli stalli blu di superficie. Personalmente sono soddisfatto. Tuttavia ieri sera ho notato che i pochi stalli bianchi della sosta libera nella parte alta del viale, la cosiddetta “busaâ€, improvvisamente sono diventati, insieme al relativo tratto di strada, proprietà privata (sic) di tale “Hydro Dolomiti Enelâ€.
Ora mi aspetto che urgentemente – nel rispetto della legge che regola la materia – un analogo numero di stalli oggi blu adiacenti a tale zona siano trasformati in bianchi senza disco orario a compensare questo che a mio avviso appare un intervento quanto meno “stranoâ€: infatti da sempre su quel tratto di strada si affacciano case private e fino a ieri la strada quanto meno “appariva†pubblica, o quanto meno – anche se era privata – il Comune la “trattava†da strada pubblica, almeno per quanto appariva agli occhi di tuti noi. Detto intervento, inoltre, appare come una violenza alla possibilità di ognuno d potersi avvalere di una percentuale minima ma garantita di spazi liberamente usufruibili.
A meno che … a meno che la strada non sia stata in effetti “privata†e che il proprietario privato, pur permettendone un uso pubblico, abbia voluto – con l’apposizione dei cartelli – interrompere l’eventuale usucapione da parte dell’uso pubblico.
Ancora, mi domando: e se invece fosse stato fatto per agevolare i dipendenti di detta società ? Ma in tal caso non sarebbe stato meglio dotare i dipendenti della citata società di abbonamenti per le aree blu, piuttosto che “ingessare†riservandoli a loro, stalli ex bianchi, stalli che ora rischiano di essere inutilizzati dal pubblico anche durante l’assenza del personale della citata società come risulta dalla foto allegata? Infatti le gestioni “rigide†degli stalli di superficie sono una gestione non professionale, un non-servizio-pubblico, un inutile spreco di spazio, effettuato pur di garantire alla “casta†di turno ogni comodità a danno della collettività .
In ogni caso, la popolazione avrebbe dovuto essere informata.
APPENDICE POST SCRIPTUM
Questo post è stato pubblicato il 20 giugno. Il 21 giugno anche come mia lettera al quotidiano l’Adige.
Il 24 giugno la Hydro Dolomiti Enel risponde sulla stampa affermando che strada e stalli erano da sempre di proprietà loro quindi non si è trattato di privatizzazione.
Il 24 giugno io scrivo altra lettera al giornale, una lettera aperta all’assessore competente: eccola qui:
Pregiatissimo Signor Assessore Michelangelo Marchesi, non Le saranno sfuggite la mia lettera all’Adige del 21 c.m. e quella in risposta del 24 giungo in merito alla “privatizzazione di fatto†degli (unici) stalli di sosta bianchi in cima a Viale Trieste nel senso che qualche giorno fa abbiamo appreso da cartelli stradali che strada e stalli che da anni e decenni tutti noi utilizzavamo liberamente come bene pubblico sono invece strada e stalli privati e quindi improvvisamente sottratti all’uso pubblico. Al riguardo mi permetto di sottoporLe alcune sottolineature.
Non credo che la proprietà Hydro Dolomiti Enel abbia agito senza un previo accordo con il Comune. In ogni caso Le domando:
a)   quale può essere a suo avviso la motivazione di tale decisione: riservare posti auto ai propri dipendenti? Interrompere la maturazione di una usucapione? Altro?
b)   Come ci si regolerà nei confronti degli abitanti frontalieri?
c)   Il divieto di sosta che la proprietà si appresta a mettere, significa che posteggiare lì sarà “veramente vietato†o solo “un poco vietato� Detto altrimenti: i trasgressori saranno perseguiti dalla Polizia Locale o come diversamente?
Detto ciò, mi parrebbe corretto che il Comune intervenga in due direzioni:
a)   con una corretta informativa che vada ben oltre la semplicistica, banale e scontata lettera dell’addetta dell’Ufficio Stampa della citata società , di cui alla sua lettera all’Adige del 24 c.m.;
b)   riservando nuovi stalli bianchi senza limite di orario adiacenti agli stalli in corso di “privatizzazioneâ€, come prescrive del resto la legge stessa che regola la materia.
Infine, parlavo di privatizzazione. Specifico meglio: “privatizzazione all’italiana†cioè con sottrazione di fatto di un bene alla collettività in favore di un singolo soggetto. Infatti esiste un’altra privatizzazione, quella del mondo anglosassone, nel quale il termine “privatizzare†si traduce con l’espressione “to go publicâ€, cioè “aprire, riservare, destinare al pubblico dei risparmiatori, dei cittadiniâ€. Ecco, questa seconda è la privatizzazione che io mi auguro possa avvenire, e non solo riguardo a pochi stalli di sosta.
Le sarò grato se vorrà rispondermi e intervenire. Distinti saluti
ALTRA APPENDICE
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Io ho parlato con la Presidente della Circoscrizione, tramite la quale l’Assessore mi fa sapere che fisserà una riunione con noi due e l’architetto comunale responsabile, per esaminare come meglio procedere. Se son rose fioriranno … Nel frattempo oggi 25 giugno 2014 a pag. 25 l’Adige pubblica come articolo e non come semplice lettera uno stralcio della mia lettera, con la mia foto (qui a lato) allegata.
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P.S.: se non ricordo male, la legge prevede che vi sia un numero di stalli bianchi almeno uguale al numero di stalli blu a meno che non ricorrano casi particolari: adiacenza al centro pedonale e storico, etc.. condizioni che qui non ricorrono di certo, visto che al di là del fiume Fersina vi sono …  boschi! Ah, dimenticavo: la bicicletta parcheggiata “ai confini dell’illegalità “ che si intravede nella foto, è la mia, una bici storica:  di 32 anni fa ma still going strong!
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27.06.2014: mi telefona la Presidente della Circoscrizione: l’assessore sta facendo verificare l’esistenza di eventuali accordi fra la SpA interessata e il Comune per poi provvedere al ripristino di stalli bianchi.
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1 luglio 2014: ora gli stalli sono gialli, ma continua l’elevato livello di disoccupazione. Inoltre mi domando: di chi sono le auto parcheggiate? Mi si dice che i dipendenti della società proprietaria dell’area hanno abbondanti spazi di sosta all’interno del loro cortile. E allora? Aspetterò ancora qualche giorno poi scriverò all’Assessore.