20 MARZO 2012 – FESTA DELLA DONNA – 3° PUNTATA
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 20 Marzo, 2012 @ 5:32 pmDetto altrimenti: nel mio post del 9 marzo (2° puntata) vi avevo detto che sarei tornato all’Alpe Lusia per cercare quella maestra che fa la stagione in rifugio come cameriera. Oggi ci sono tornato.
Alpe Lusia. Un’ora e venti da Trento. Da Moena si sale ancora qualche chilometro. Poi, dietro una curva, l’impianto. Siamo su un fondovalle un po’ chiuso, che, proseguendo, conduce al passo San Pellegrino. Nulla lascia presagire il paesaggio che vi illumina il respiro e la mente, una volta arrivati in cima alla funivia. Infatti, alla stazione d’arrivo, dietro di voi qualche guglia dolomitica, ma davanti … davanti lo Splendore della Pale di San Martino! La Cima Vezzana, la Cima Rosetta, il Cusiglio, il Dente del Cimone, le Due Beppine, il Campanile Pradidali e fra tutte, la bellissima guglia del Cimon de la Pala! Solo per citare alcune cime. Combinazione: sono quelle che ho scalato da giovane, talvolta in solitaria (ero aiuto istruttore sezionale del CAI- Sezione Ligure, Genova) , talvolta in cordata ma sempre con gli “schizzi” (disegni molto più utili di qualsiasi guida!) del compianto Micel Gadenz, gestore del “Rosetta†e Capo del Soccorso Alpino. Anni 1967-1968 … ah .. la gioventù …!
Arrivo alle 08,15. La neve è ottima nonostante la stagione sia calda. Mi sfogo sulla pista nera e sulla
Mediolanum (rossa). Un paio di giri anche dal lato di Belamonte. Indi alle 14.00 vado al Rifugio Lusia, in cerca della maestrina e a magnar qualcosa da galantom …
Mi presento al proprietario, mi spiego … spiego cosa mi ha colpito della sua dipendente … da sposare, aggiungo, chi ne ha l’età , ovviamente, non certo io che sposato, e felicemente, con Maria Teresa, lo sono già da 41 anni e per di più sono anche un giovanissimo nonno, da 17 mesi, della mia splendida nipotina Sara!. Sì, Marcella c’è, ora arriva. Domani non l’avrebbe trovata … è il suo giorno libero e va a sciare con la tavola …. Intanto, cosa mangia?
Il Lusia Berghutte è un posto familiare. Niente self service. Tu scegli, paghi
e ti servono al tavolo. Locali di dimensioni umane. Non ci si sente polli di batteria, ma clienti, alla seconda volta si è quasi amici … il caffè glielo offro io, dice il proprietario… grazie!.
Sono al tavolo, dopo poco arriva Marcella con la mia pastasciutta. Accenno … ah .. è lei … credevo che il padrone mi avesse fatto uno scherzo … me ne fa spesso, sa … No, è tutto vero, dico io. Si, sono autorizzato a scrivere qui il suo nome: Marcella Pedriali di Ferrara. Una foto? Perché no? Ma … sto lavorando … non sono sistemata bene … ah .. le donne ….Non importa, lei verrà benissimo: viva la gioventù! Ma, prosegue, come posso sdebitarmi? Già fatto, dico io, con il sorriso con il quale si rivolge a tutti i clienti, e quindi con il quale si è rivolta anche a me…
Dal tavolo viocino una famigliola si gira, incuriosita. Spiego tutto l’ambaradan anche a loro, a scanso di equivoci …sorridono … genitore e due bimbetti …
Vi chiederete: perché Marcella merita questo particolare post? Andate a leggere quello del 9 marzo scorso, diamine …
E con ciò, per quest’anno, ho adempiuto al dovere-piacere di festeggiare le Donne (Dominae, in latino). In particolare, Marcella, sai una cosa? Ho approfittato di questo mio terzo post sull’argomento, per ri – festeggiare anche la “filiera delle mie Donne”: la bisnonna Emma,  mia moglie Maria Teresa, mia figlia Valentina e la mia nipotina Sara. Quindi, grazie anche per questo! Viva le Donne! Sara?  … 17 mesi … ancora 3 anni e poi … via .. con il nonno … all’Alpe  Lusia!
Ed ora qualche documento “storico”: un foglietto con il timmbro del Bivacco Fiamme Gialle al
Cimon de la Pala, firmato da Michele Micel Gadenz e Gianni Barbetta, una foto in bianco e nero davanti al Rosetta.  Infine, il sottoscritto, sulla vetta del Cimon de la Pala, con sullo sfondo S. Martino di Castrozza, 1.500 metri più in basso! Siamo nell’agosto 1968. Sul Cimon ci sono stato tre volte: in cordata con Luciano Righetti; in arrampicata in solitaria; con un amicio assolutamemnte neofita della scalata: Alfredo Fanara.