UN GIORNO UNA BANCA MI DISSE …

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 28 Maggio, 2014 @ 5:52 pm

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Detto altrimenti: “Un giorno un indovino mi disse ..” è uno dei tanti bei libri di Tiziano Terzani. Chevvolete … a me mi (a me mi) piace parafrasare titoli di libri, poesie, etc.. Ma veniamo a noi.   (post 1535)

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IL FATTO

Un giorno una banca estera (svizzera) mi (anzi, “ci”) disse che il ministro di un passato governo stava accreditandosi su certi conti anonimi rilevanti somme sospette. La nostra Guardia di Finanza indaga. Il ministro finisce ai domiciliari. Pare che si tratti di “dirottamento” di milionate di euro pubblici che quel tale voleva “privatizzare” (ah, queste benedette privatizzazioni! Quando impareremo a farle bene?).

 PROBLEMATICA

 Ipotesi A). Il “dirottamento” è avvenuto tramite banche italiane. Domanda: se è stato così, queste nostre banche non si sono accorte di nulla? (1)

Ipotesi B). Il “dirottamento” è avvenuto nel paese estero dopo che le somme vi erano già state portate. Portate …  ma come? In contanti? Se fosse così si sarebbe tornati indietro di decenni, ai tempi degli onesti “spalloni”. Vedete … il valore delle tradizioni, del buon tempo antico …

Ipotesi C). Il “dirottamento” è avvenuto “grazie” – si fa per dire – al contributo di compiacenze commerciali e finanziarie internazionali.

SOLUZIONATICA

Ipotesi A) e B) : io ho lavorato una vita in posizione di responsabilità in banche e società e gruppi operativi e finanziari, grandi e piccoli, italiani ed esteri, pubblici e privati. Ho sempre voluto che la gestione del denaro e dei pagamenti fosse rigida, super controllata, inattaccabile a cominciare da me stesso (cioè: io stesso ho sempre creato un sistema di gestione e controllo  “contro” l’eventualità di un “dirottamento” operato da me stesso!) O mùzos deloi … il racconto insegna che … se si vuole che la gestione del denaro sia inattaccabile, si può ottenere che sia tale: volere è potere. Se non la si realizza così sicura, significa semplicemente che non la si vuole così sicura.

Ipotesi C)  : occorre intervenire a livello europeo (FORZA EUROPA!), con l’introduzione di procedure di validazione, controllo e certificazione dei movimenti più rilevanti di denaro, per intervenire possibilmente prima che i buoi siano scappati dalla stalla. Mi spiego.  Vi sono stati casi di “dirottatori” di miliardi di lire di denaro pubblico condannati a restituire il “dirottato” a rate, a valere su parte della loro pensione, in quanto il capitale de quo agitur (del quale si tratta) era “sparito”. Fatti i conti, ciò presuppone che il sottrattore viva dai 2000 ai 3000 anni: solo in tal modo la somma dei ratei pensione trattenutigli potranno avvicinarsi all’ordine di grandezza delle somme dirottate. Ecco, raga, abbiamo inventato l’elisir di lunga vita … un elisir davvero esilerante!

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(1)    Io sono il tesoriere di una piccola Associazione culturale senza fine di lucro che organizza concerti ed ha un volume di bilancio annuo sui 12.000 euro (dodicimila euro). Se devo pagare un concertista estero la sua prestazione in Italia (si tratta, ad esempio, della enorme cifra di 400-500 euro), la banca mi chiede copia del contratto, mie dichiarazioni etc.. In questo caso, il controllo è veramente rigido, e mi sta bene. Tuttavia In dialetto trentino si direbbe che il sistema “Sera la spina e mola dal boron/cocon”. Traduco: il cantiniere si preoccupa di chiudere bene il rubinettino della botte, ma non si accorge che il vino sta fuoriuscendo dalla grande apertura usualmente utilizzata dagli operai per introdursi nella botte e pulirla o ripararla. Tale bus, nel nos dialet, se ciama “boron” o “cocon” .

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