ARCOPORTO SI/NO NELL’ALTOGARDA TRENTINO
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 14 Maggio, 2014 @ 8:25 amDetto altrimenti: Arcoporto si, no; altro cemento si, no. Polemica di questi giorni  (post 1517)
Né si, né no, dico io. Il problema è mal posto. Infatti non si deve partire dal “progetto di un porto†ma dal “progetto di un nuovo prodotto turistico che può anche prevedere un portoâ€. Ed allora, per inquadrare il tutto in una progettazione turistica e non semplicemente edilizia, proviamo ad immaginare la costituzione di una Scuola di Perfezionamento Velico Classe Crociera di livello internazionale, a metà fra i famosissimi Glenans francesi e la altrettanto conosciuta Scuola Vela di Caprera, la quale può anche prevedere la costruzione di un nuovo porto.
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Come chiamarla? “Trentanodi Srlâ€, oppure “Università della Vela Altogarda – Univela†etc.. Non è questo il problema. Il punto è sfruttare i notevoli flussi di turisti già esistenti e crearne di nuovi durante tutto il corso dell’anno! Dice … ma in inverno fa freddo, c’è al neve sui monti rivani … Ecco, appunto: “Vela fra la neve!†e trasformiamo in una opportunità ciò che avrebbe potuto sembrare un ostacolo!
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Nell’Altogarda Trentino si concentra il maggior numero di regate internazionali e il maggior numero di turisti della provincia. Siamo Già conosciuti in tutto il mondo, ed allora, perché “accontentarsi†delle singole pur valenti scuole vela degli attuali Circoli Velici? Perché non puntare in alto, verso una Scuola unica, di livello internazionale? L’iniziativa potrebbe essere accompagnata dalla istituzione del Film Festival Internazionale della Navigazione e a Vela, sulla scia del successo degli altri già affermati festival Trentini. sarebbe un “unicum†europeo e forse anche mondiale.
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Come realizzare tutto ciò? Si potrebbe attivare la Comunità di Valle, iniziando lei stessa a reperire un Main Sponsor di livello internazionale. E non mi si dica: “Ok, portami un progetto ben strutturato che ne parliamoâ€, perché in Italia non si progetta bene perché si teme che manchi il successivo finanziamento e non si finanzia perché manca un buon progetto. Ed allora, come uscirne? Innanzi tutto con un atto di volontà politica che sblocchi l’impasse progettuale-finanziario ad avvii il tutto.
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