LE RISORSE (ANCORA INUTILIZZATE) DEL TRENTINO
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 9 Maggio, 2014 @ 11:59 amDetto altrimenti in Francia il turismo è la prima industria. E in Trentino?   (post 1511)
Fiumi. Oggi ho fatto una breve uscita di allenamento in bici: Trento-Bicigrill di Nomi e ritorno, 35 km. Al Bicigrill mi affaccio sull’Adige: sorpresa! Finalmente anche qui sul nostro fiume, una iniziativa “in canottoâ€: due giovani si sono lanciati un una nuova intrapresa, portare a spasso la clientela per le “rapide†del fiume, su canotti di gomma. Un piccolo Colorado, insomma. Oggi, dal citato Bicigrill alla chiusa si Mori. Domani si partirà da S. Michele all’Adige. A chi rivolgersi? Info@trentinowild.it – Tel.- 0039 329 2743226 www.trentinowild.it.. Si è accompagnati da un istruttore pluridiplomato e pluriesperto. Coraggio ragazzi, bravi! Avanti così!
Montagne. Da tempo insisto perchè il Trentino valorizzi i suoi “dislivelli†(leggi: montagne) anche in estate, anche in discesa, anche con le biciclette. Il CAI Centrale, nel 2012, ha edito il “Quaderno di ciclo escursinismoâ€, per regolare e incentivare tale attività . In Austria (tel. 0043 5127272-0, www.tirolo.com/bikesafari) a partire da questa estate sono messe in rete 18 funivie già esistenti per integrare un percorso di 660 km in bicicletta, con 25 km di dislivello in salita, di cui 12 in funivia. A supporto dei ciclisti sono forniti GPS. Il biglietto cumulativo vale tre o sei giorni.
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Oggi, ricevo la rivsta mensile del CAI, maggio 2014. Pagg. 46 e sgg.: “In bicicletta ai laghi glaciali piemontesi”: Lago Inferiore di Valscura, Lago Pistono, Lago Nero, Laghetto del Claus, Laghi delle Portette. Splendide foto di gite assolutamente non inquinanti!
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E noi, qui in Trentino, cosa facciamo? La funivia da Trento a “Trento 2000†(alias Monte Bondone)? Il collegamento Zambana Vecchia – Fai? Etc. etc….. Perché no?
Nel frattempo, ieri ho pedalato da Trento a Arco-Riva per andare a sentire Don Marcello Farina (v. post precedente). Ho notato una carenza nella segnaletica della pista ciclabile, che invece io “segnalo”. Dopo Rovereto, poco prima della diga della centrale idroelettrica, la pista è interrotta per lavori e la segnaletica per un percorso alternativo (strada provinciale -ponte di ferro-Mori) è assolutamente insufficiente per i tanti turisti stranieri che ormai transitano “a pedali†in comitive spesso numerose. Lo stesso dicasi per Mori, dove la ripresa delle ciclabili per Verona e per il Garda per chi non è pratico della zona è un bel rebus. Che fare? Coraggio, PAT, coraggio, Comuni e Comunità di Valle! Qualche piccolissimo investimento nella segnaletica non vi manderà falliti di certo!