MUSICA A RIVA DEL GARDA (ricordando Ruggero Polito)

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 17 Aprile, 2014 @ 9:18 am

Detto altrimenti: un concerto di Edoardo Bruni    (post 1483)

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Corrado Ruzza

Corrado Ruzza

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Auditorium del Conservatorio Bonporti di Riva del Garda, martedì 15 aprile ad ore 18,00 – Presentato ed introdotto dal Direttore della Sezione Rivana del Conservatorio, Professor Corrado Ruzza, il pianista compositore Professore Edoardo Bruni in concerto “HyperSpectives”, ovvero “Prospettive da sopra”.

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Ruggero Polito ed Edoardo Bruni (novembre 2013)

Ruggero Polito ed Edoardo Bruni (novembre 2013)

Prima di iniziare l’esecuzione, Edoardo Bruni ha voluto ricordare lo scomparso Presidente dell’Associazione Amici della Musica (rappresentata fra il pubblico dal suo  Vice Presidente Reggente Prof. Franco Ballardini, già alla guida della citata Sezione del Conservatorio), Ruggero Polito, che solo nel novembre scorso lo aveva invitato ad eseguire un concerto per conto dell’Associazione in quello stesso auditorium. Il musicista ha voluto dedicare il concerto a quella Persona, che ha definito “fonte inesauribie di entusiasmo ed amore per la Musica e per la Vita, in ogni sua forma”.

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IMG_2169Per la prima volta Bruni esegue un concerto su musica interamente propria: “Quattro Pezzi” (1992-1993); “Due valzer per Milena” (1995); “Tre valzer” (1999-2000); “Sonata” (2002). Bruni ha eseguito musiche dei primi anni del suo percorso compositivo. Il principio base sul quale il musicista fonda la propria estetica (Bruni è anche laureato in filosofia) consiste nel rifiuto dell’idea “progressista” della novità musicale “a prescindere”, secondo la quale l’unico criterio di valore è il “nuovo” e l’unico modo di trovare il nuovo è di andare sempre “oltre” e “avanti”. Al contrario a suo giudizio il criterio di valore fondamentale va ricercato nel “bello” che si può e si deve trovare sia percorrendo vie vecchie che nuove.

IMG_2171I brani che Bruni ha presentato ed eseguito attraversano successive fasi estetiche: quella “romantica” (tradizione ottocentesca) con i Quattro Pezzi di sapore tipicamente brahmsiano. I “Due valzer per Milena” di carattere più schumaniano. Ancora, la fase “surrealista” in cui il linguaggio si evolve proponendo nuove interpretazioni dell’armonia impressionista e post-impressionista, con i “Tre valzer”. Infine la fase “eroica” in cui egli giunge a codificare uno stile personale sintetizzando gli esperimenti surrealisti con una aggressività più propria dello stile russo novecentesco, con la “Sonata” in quattro tempi.

 Un “Concerto – Lezione” o, se si preferisce, un “Concerto –  Laboratorio”.  Attentissimo il pubblico. Soprattutto gli studenti del Conservatorio. Commossi per il ricordo di Ruggero, tutti.