REGATA IMPROVVISA (in Fraglia Vela Riva, Altogarda Trentino)
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 14 Aprile, 2014 @ 8:42 amDetto altrimenti:Â Â (post 1477)
O senta il caso avvenuto di fresco,
a me che, pedalando una mattina,
capito nella marina, un po’ lontano,
in quella nuova, là , fuori di mano …
Pedalavo paludato, cioè vestito da biciclista di tutto punto, casco, occhialoni compresi, sulla banchina del Porto di S. Nicolò a Riva del Garda. Incrocio un amico, Gianni Lucchi, che – ovviamente – in altre faccende affaccendato, non mi riconosce anche a causa del citato paludamento. Lo fermo: Io conosco questo signore, gli dico. Dopo un attimo di sorpresa: Forse, si … mi riconosce … Can dell’ostrega, mi dice, che fas? E in barca … non ti vedo più (da un anno, n.d.r.) a far regate … dai, domani … ce n’è una … siamo solo in due … vieni a darci una mano… sulla barca di Giorgio, la “Babbo 2â€. Ok dico, lasciami sentire a casa … ma poi … Giorgio (l’amico Giorgio Vairani, n.d.r.). … sarà d’accordo? Nema problema, nessun problema, risponde. Ok, deciso, andrò a regatare.
La mattina dopo incontro l’armatore Giorgio. Non sapeva nulla del mio ingaggio, ma è contento. Solo che architettiamo uno scherzo ai danni di Gianni. Infatti, quando lo incontriamo, Giorgio, serio serio, in mia presenza, dice: Gianni, scusa sai, ma prima di invitare gente sulla mia barca … non ti pare che dovresti sentire cosa ne penso io? Gianni replica: Ma poi vedo che tu lo hai preso a bordo. Si, risponde Giorgio, ma a questo punto cos’altro avrei potuto fare … mi hai messo di fronte al fatto compiuto … che avresti voluto, che fossi scortese verso Riccardo, ma via … A questo punto ci mettiamo a ridere, Giorgio ed io e quindi, subito a ruota, Gianni!
Ma che volete, se non si scherza a 200 anni (in tre) quando si deve scherzare?
La barca. Un Kelt 760 da crociera, barca pesante, non certo da regata … assai bene armata, curata con precisione in ogni dettaglio (non per nulla Giorgio è ingegnere!). A bordo siamo solo in tre, un po’ pochi per quanto richiederebbero tutte le manovre in regata, ma ci arrangiamo. Io – confesso – con un po’ di fatica sia per la mia abitudine di stare (comodamente) al timone senza dovermi far carico degli sforzi muscolari per tesare un grosso genoa (genoa = vela di prua), sia per l’ “effetto novità barcaâ€. Infatti ogni barca ha le sue “misure†alle quali ti abitui, nel muoverti, solo dopo un certo tempo. Cambiare barca infatti, soprattutto se passi da una barca da regata ad una da crociera (o viceversa) fa la stessa differenza che guidare velocemente un’auto su strade ben conosciute o su strade sconosciute …
Armiamo la barca con un genoa grande, di  19,05 mq. La randa è del tipo steccato, di 12,42 mq. Di poppa issiamo lo spinnaker (40,77 mq). Prima della partenza, ricevo in regalo da Giorgio un bel berrettino di lana con il logo della barca. All’inizio poco vento, montato poi sino a 7 metri al secondo, alias 15 nodi, alias 27 kmh. Vento medio, direi. La nostra velocità – misurata da ben due strumenti, un solcometro ed un GPS satellitare – (Ing. Giorgio imperat!) varia dai 4,5 ai 6,2 nodi (da 8 a 10 kmh).
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Due regate in successione, la seconda accorciata per il calare del vento, due vittorie, nel senso, primi nella nostra categoria e terzi pari merito col secondo in classifica generale! Possiamo ben essere contenti. Grazie Giorgio, per avermi imbarcato. Grazie Gianni, per avere svolto le parti più faticose di tutte le manovre. Che dire … mi è quasi tornata la voglia di regatare. Per la prossima regata sociale, cercherò tre colleghi “funnisti†e in quattro (tale è l’equipaggio del FUN) rimetterò il mio Whisper ITA 526 sulla linea di partenza!
Buon Vento a tutti!
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P.S.: la barca”Babbo 2″ inizialmente era di Luigi Armellini detto il Babbo per quanti velisti ha fatto crescere nella sua vita … La sua barca si chiamava  “Babbo”. Ora, quindi, si chiama “Babbo 2”.
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