CONCERTO AD ARCO
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 13 Aprile, 2014 @ 7:07 amDetto altrimenti: una consuetudine musicale pasquale arcense … (post 1476)
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41 anni fa. Il giovane Peter Braschkat, oggi Professore Direttore dell’ Orchestra della Pasqua Musicale Arcense, fondava ed inaugurava la serie dei Concerti Pasquali. Ieri sera, nella Chiesa Collegiata di Arco, ne ha inaugurato la serie 2014 la Camerata Musicale della Città di Arco, diretta da sempre dal Maestro Direttore Giorgio Ulivieri.
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Presenta il Presidente della Camerata, Michele Liboni, il quale, nel ricordare la storia dell’evento, ha voluto commemorare il violinista della Camerata appena scomparso: Ruggero Polito, dedicando il concerto al carissimo amico fra la commozione dei tanti presenti che ne hanno salutato il ricordo con un lungo, affettuosissimo applauso.
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Per l’occasione musicale l’orchestra era stata rafforzata con timpani e strumenti a fiato: flauto, oboe, fagotti, tromba, corni, onde essere in grado di eseguire l’impegnativo programma in versione per orchestra:
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 “Le ultime sette frasi di Cristo sulla croce†di Franz Joseph Haydn
Nel 1785 Haydn fu richiesto dal Canonico di Cadice di comporre un brano sulle sette parole di Cristo sulla croce. In quella cattedrale, infatti, dopo il preludio, il Vescovo più volte saliva sul pulpito, pronunciava via via le sette frasi, ne scendeva e pregava all’altare. Gli intervalli erano riempiti dalla musica di Haydn.
 0 – Una introduzione
Sette sonate (ogni sonata intervallata dalle letture di Stefano Miori, l’Assessore alla cultura del Comune di Arco, che ha letto passi dei Vangeli:
 1 – Padre, perdona loro perchè non sanno quello che fanno – Pater, dimitte illis, non enim sciunt quid faciunt
2 – Amen dico a te: oggi sarai con me in Paradiso – Amen dico tibi:hodie meco eris in Paradiso
 3 – Donna ecco tuo figlio e Tu, ecco tua madre – Mulier ecce filius tuus et tu, ecce mater tua
 4 – Mio Dio, Mio Dio! – Deus meus, Deus meus!
5 – Ho sete – Sitio
6 – Tutto è compiuto! – Consumatum est!
7 – Nelle tue mani, o Signore, rimetto il mio spirito – In manus tuas Domine commendo spiritum meumÂ
Terremoto finale
I movimenti delle sonate … maestoso, adagio, largo, grave, lento, cantabile … interrotti da improvvisi crescendi, a rappresentare gli attimi del dolore. Emozione vivissima in tutti, in particolare nei parenti ed amici di Ruggero, per il significato di morte e Resurrezione del loro … del nostro caro.  “Ruggero è sempre qui, con noi, nel nostro cuoreâ€, ha detto Michele Liboni. E’ vero, è proprio così, e tutti noi fissando quella sedia vuota sulla quale era appoggiato un violino, abbiamo intensamente voluto continuare a vedere il nostro carissimo amico Ruggero.
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