PISTE CICLABILI TRENTINE: OTTIME, MA SI PUÃ’ SEMPRE MIGLIORARLE
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 6 Aprile, 2014 @ 9:35 amDetto altrimenti: prime uscite, prime annotazioni …
Ieri, sabato 5 aprile 2014, pedalavo da Trento a Riva del Garda (km. 52)
 Superata Rovereto, poco prima della centrale idroelettrica, un cartello giallo, ben vistoso: “Pista ciclabile interrotta, divieto di transitoâ€.
 Non ci voglio credere. Proseguo. Difatti la pista NON è interrotta.
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Poco dopo, un altro cartello giallo indica, a destra, regolarmente e correttamente, la direzione per Riva del Garda.
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Mi domando: vabbè per noi “italianiâ€, per i quali il divieto era un “quasi divietoâ€, cioè … non era “veramente†vietato proseguire, ma solo “un poco†vietato … ma per gli stranieri, per i tanti austriaci e tedeschi che percorrono le nostre ciclabili, numerosissimi … che succede? Arrivano al cartello, “ubbidiscono†e … cosa fanno? Tornano indietro, vanno sulle statali?
 Le foto? Domani “risalgo†da Riva a Trento e mi fermerò a scattarle …
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Ripresa, oggi, 7 aprile. Risalgo da Riva verso Trento. Diario di una pedalata (ma prima di cominciare, ho messo le foto qui sopra).
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Dal livello del lago … salire … poichè ho solo 200 km nelle gambe scelgo la “Maza” da Bolognano, 4,5 km al 5%, pedalabilissima ma con molti TIR che ti sfiorano. Comunque … se sono qui a scrivere vuol dire che l’è nada … è andata. Arrivo al passo S. Giovanni dopo uno strappo di 150 metri al 15%, duretto. Mi fermo, controllo le pulsazioni 1 battiti cardiaci: 100 al minuto. Bene. Proseguo e a Nago fotografo l’indicazione “Stazione” di una stazione che non c’è più: peccato, era quella del trenino Rovereto –  Riva del Garda!
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Proseguo: due foto non scattate (mica mi posso fermare ogni momento!): quella di un vecchietto – avrà quasi 90 anni – che ripulisce dagli sterpi il suo campo, quella di un contadino che semina il suo orticello, controllato dal suo barboncino seduto di lato che lo osserva: “Se lavoro bene!” mi dice l’uomo!
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Proseguo. Transito per la “zona interrotta, vietata”, senza alcuna difficoltà . Capisco la situazione: poichè i lavori occorre farli nè si vuole sbarrare la ciclabile, basta “vietarne il transito” e lasciar passare i ciclisti. Così tutti sono accontentati: i ciclisti, che passano; l’Autorità Comunale locale perchè se qualcuno si facesse male la responsabilità sarebbe solo sua. Una trovata italiana. Qui a fianco: case in glicine a Borgo Sacco (Rovereto).
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Proseguo. Ogni tanto mi fermo a scattare qualche foto ai fiori, al panorama. Questo era il lago di Loppio. “Era” perchè la foto andava messa prima di Rovereto!
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Arrivo a casa a Trento. 56 km in 4 ore, salite e tante fermate fotografiche  comprese. Ma poco prima di casa, un’ultima, gradita sorpresa: un’ombra sorvola la mia pista. E’ un airone cinerino che plana sulla Fersena e si mette a pescare!
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(foto scattate con il telefonino)