2 MARZO 2014: 7° GIORNATA NAZIONALE DELLE FERROVIE DIMENTICATE
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 2 Marzo, 2014 @ 9:14 amDetto altrimenti: una iniziativa FIAB – Federazione Italiana Amici della Bicicletta (post 1422)
Oggi, in tutta Italia si tiene la Giornata delle Ferrovie dimenticate (7° edizione).
“Escursioni, passeggiate in bici lungo tratti ferroviari in abbandono, convegni, mostre fotografiche, visite a impianti ferroviari ecc. per portare all’attenzione il patrimonio ferroviario ‘minore’, parte essenziale della vita sociale e della storia dei nostri territori e che non solo non debba essere perduto ma possa essere posto al centro del rilancio delle aree interne del Paese”.
Amiche, amici, chi scrive è un ciclista. Ero uno scalatore … anche in bicicletta. P0i l’età e una bronchitina cronica mi hanno ridotto allo stato di “passista†e cioè niente più salitone … ma a 70 anni suonati mi posso ben accontentare dei miei 4000 km annui. Sapete, qualche 20 anni fa i miei standard erano due Sestriere di fila, su e giù, su e giù; oppure Monginevro – Izoard – Monginevro; oppure , in un solo giorno, Monginevro, Lautaret, Galibier, Telefraf, e Moncenisio. E fino a pochissimi anni fa, Bondone e Manghen? C’ero di casa! Ma bando alle malinconie e veniamo all’oggi.
Approfitto della ricorrenza odierna per sottolineare un aspetto della auspicata politica del rilancio del ciclo turismo in Italia: quello relativo alla sua “economicità †e cioè al contributo che esso può dare allo sviluppo del turismo e quindi all’economia del Paese.
Bici e montagne. Assolutamente compatibili. Leggete il Quaderno di ciclo escursionismo pubblicato (2012) nientepopodimenoche dal CAI Centrale (è reperibile in internet), a sfatare che i ciclisti in montagna sarebbero inquinatori e distruttori della natura. L’Italia è ricca di “dislivelliâ€; la popolazione europea sta invecchiando; si vendono più bici che auto .. ed allora? Allora portiamole in alto, queste bici e facciamole planare in apposite piste … Un po’ come dallo sci alpinismo si è passati allo sci da discesa.
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Bici e pianure. Mi domando perché la Germania e l’Austria devono avere la “Pista Ciclabile del Danubio†e l’Italia non abbia la Pista Ciclabile del Po, da Torino a Venezia: Progetto VEN- TO, si veda (in internet, oppure) “La stampa” 2 maggio 2012: 679 km al costo di circa 80 milioni … il costo di un solo cacciabombardiere F 35. Quanti nuovi bici grill, quante nuove soste di turisti nelle nostre belle città del percorso, quanti nuovi servizi complementari a questo nuovo turismo!
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Bici e Ferrovie dismesse. Voglio parlarvi di una di esse: la Grosseto – Monte Amiata, circa 70 km (ma forse sono di più) da Grosseto lungo la Valle dell’Orcia, fra il Monte Amiata e le colline del Senese che si affacciano sulla Maremma. In leggerissima salita. Non so quanto costerebbe trasformarla in pista ciclabile, ma si potrebbe lanciare un bando europeo di gara per una operazione di project financing, nel senso che a chi se ne aggiudica la realizzazione, è lasciato il ferro e le traversine in legno dei binari, ed una concessione per la gestione a pagamento dell’opera per tot anni. Qualcuno di voi, mie lettrici e miei lettori, conosce il ministro giusto per far convocare una riunione fra i sindaci dei comuni interessati? O forse occorre segnalare la cosa al quel Toscano di Renzi, visto che il progetto riguarda la sua Toscana e che lui usa la bici?
slowbiketrento.xoom.it/virgiliowizard
Bici e città . Nelle strade attorno alla nostra Wall Street, a Milano (Piazza Affari) trovate decine di biciclettaccie ancorate alle inferriate da robuste catene: bici da quattro soldi e catenacci ben più costosi delle stesse bici. Sono quelle dei manager finanziari che operano in zona. Vi dice niente questo fatto? Ragioniamo, gente, ragioniamo … su come cambierebbero le nostre città se fossero rallegrate dalle biciclette invece che invase dalle auto!
Ecco, questo è il mio modesto contributo alla ricorrenza odierna ” a pedali”