GIOVINEZZA, GIOVINEZZA …

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 16 Febbraio, 2014 @ 9:22 am

Detto altrimenti: nostalgia fascista? No, raga, bensì … (post 1383)

Quant’è bella giovinezza,
Che si fugge tuttavia!
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c’è certezza

(Lorenzo de’ Medici, Canti Carnascialeschi, Canzone di Bacco)

Quant’è bella giovinezza? Per i giovani disoccupati? Per i giovani che hanno addirittura perso la fiducia nella ricerca di un lavoro? Per i giovani che non hanno futuro? Certo che in parte Lorenzo De’ medici ragione l’aveva, quando affermava che del doman non v’è certezza ….

Già nel passato, tale Signor De Michelis (1), Ministro del lavoro: “I giovani devono inventarselo, il lavoro”.
Ieri, altro Ministro (ma allora è un vizio!), la Signora Fornero: “I giovani sono choose”, schizzignosi, troppo esigenti …
Oggi, tale Lapo Elkann (figlio di FIAT): “I giovani sono pigri, preferiscono stare in casa con i genitori”.

Ecco, finalmente ho capito di chi è la colpa! Eppure tale Fedro, qualche millennio fa, ce l’aveva insegnato con la favoletta del lupo e dell’agnello:

Un lupo e un agnello, spinti dalla sete, vanno allo stesso ruscello. Il lupo sta più in alto e, un po’ più lontano, in basso, l’agnello. Allora il malvagio, incitato dalla gola insaziabile, cerca una causa di litigio. “Perché – dice – mi hai fatto diventare torbida l’acqua che sto bevendo? E l’agnello, tremando: “Coma posso – dice – fare quello che lamenti, lupo? L’acqua scorre da te alle mie sorsate!” Quello, respinto dalla forza della verità: “Sei mesi fa – aggiunge – hai parlato male di me!” Risponde l’agnello: “Ma veramente… non ero ancora nato!” “Per Ercole! Tuo padre – dice – ha parlato male di me!” E così, lo afferra e lo uccide dandogli una morte ingiusta. Questa favola è scritta per quegli uomini che opprimono gli innocenti con false accuse.

La volete in latino? Eccola!

Ad rivum eundem lupus et agnus venerant, siti compulsi. Superior stabat lupus, longeque inferior agnus. Tunc fauce improba latro incitatus iurgii causam intulit: “Cur – inquit – turbulentam fecisti mihi aquam bibenti?” Laniger contra timens : “Qui possum – quaeso – facere quod  uereris, lupe? A te decurrit ad meos haustus liquor.” Repulsus ille veritatis viribus: “Ante hos sex menses male – ait – dixisti mihi”. Respondit agnus: “Equidem natus non eram!” “Pater, hercle, tuus – ille inquit – male dixit mihi!” Atque ita correptum lacerat iniusta  nece. Haec propter illos scripta est homines fabula qui fictis causis innocentes opprimunt.

Ecco, raga, chi ha oppresso chi? I giovani, nati dopo di noi, nati dopo che il debito pubblico era già elevato, nati dopo che l’immoralità era stata sconfitta dall’amoralità … i giovani hanno oppresso e violentato noi anziani e/ figli di Fiat oppure siamo noi anziani e/o figli di Fiat ad opprimere e violentare loro?

(1) De Michelis, ricordate? Amante dei night club … ma con quali soldi ci andava? Se oggi riusciamo appena appena a scorgere la punta dell’iceberg dei furti dei fondi assegnati ai partiti politici, in allora … forse …. ma no, cosa penso mai? Queste cose allora non succedevano! No … no di certo che non succedevano solo oggi, oggi, non ieri … ci mancherebbe altro! Certo però che a pensar male …