NEVICA A TRENTO
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 31 Gennaio, 2014 @ 7:04 amDetto altrimenti:  parrà banale, ma è sempre una nuova Poesia (post 1343 -93/2104)
Ricordi bambini. A Genova. La mattina eri svegliato dal rumore che faceva al piano terra il garagist anel ripulire con una pala la rampa del garage. Subito pensavi: “Ha nevicato!â€. E ti alzavi per capire “quanta ne era venutaâ€. Poi di corsa, a vestirsi, per cercare di arrivare a scuola (elementare Brignole Sale, Via Monte Zovetto, quartiere di Albaro, a poche centinaia di metri da casa) qualche minuto prima dell’entrata. Infatti … le palle di neve, era obbligatorio farle, tirarsele, cercare di infilare un po’ di neve nel collo del “nemicoâ€.
La maggior parte di noi non aveva guanti. Sapete … a Genova … Scarpe poi, sì, erano scarpe, non scarponcini … sapete … a Genova … E così, mani fredde e piedi umidi, entravi in classe e passavi la mattinata un po’ arrabbiato con quel raggio di sole che te ne portava via un po’, di quella tua rara nevicata. Il pomeriggio, poi … idea! A casa di Giancarlo, un compagno che viveva in una viletta (Albaro è un quartiere collinare, con molto verde) con un po’ di giardino intorno: lì sicuramente se ne è “fermata†un po’ di più! Evviva, è vero! Mani e piedi? Come già detto. Sono passati sessant’anni. Da quaranta ho lasciato Genova; da venticinque abito a Trento, ma la Poesia della Neve non mi è passata!
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