PIANIFICAZIONE PRIVATA E PUBBLICA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 30 Gennaio, 2014 @ 2:54 pm

Detto altrimenti. economia politica? Politica economica? No, raga, solo un po’ di logica economica (post 1340 – 90/2014)

Ogni SpA ha un bilancio che comprende:

 1. aspetti economici (quest’anno ho guadagnato o perso?
2. aspetti patrimoniali (quanti denari, quanti immobili ho?)
3. aspetti finanziari (quanto denaro entrato/uscito e quanto ne entrerà/uscirà?)

Per capirsi bene: se opero bene alla fine dell’anno avrò un utile che andrà ad accrescere il mio patrimonio. Ciò anche se non avessi finanza disponibile (soldi in banca)
Viceversa, se opero male e ad esempio vendo un immobile alla metà del prezzo che avevo pagato al suo acquisto, avrò denaro in banca, ma avrò generato una perdita che avrà diminuito il mio patrimonio.

Come pianifico?

Settore Privato

Ogni hanno stabilisco le linee strategiche. Su questa base ogni anno rivedo il mio piano triennale, che aggiorno di anno in anno. Per ogni singolo anno redigo un piano annuale 8budget). ogni mese seguo la mia attività con il reporting interno

La finanza? Come gestisco la previsione dei fabbisogni e delle coperture finanziarie? Li gestisco come conseguenza delle mie linee strategiche, e non viceversa. Mi spiego. se io ho moltissima liquidità e fabbrico frigoriferi e le previsioni sono di annate freddissime, non mi darò certo da fare per investire i miei denari in ulteriori investimenti e quindi farò quindi una previsione di flussi finanziari ridotti.

Al contrario, anche se io sono a corto di finanza, ma prevedo u fortissimo incremento delle vendite, aumenterò i fidi bancari, aumenterò i prelievi dalle linee di credito, aumenterò gli ordini dei materiali necessari per far fronte alla futura prevista maggiore domanda. Insomma, farò una previsione di rilevanti flussi finanziari in uscita (miei acquisti) e in entrata (mie vendite).

Guai se io, nei due casi, fondassi la mia strategia sulla abbondanza o scarsità di denaro.  Come si vede, i flussi finanziari sono una conseguenza elle previsioni strategiche e di budget e non il loro presupposto.

Settore pubblico

Eppure a me, amministratore di una SpA mista pubblico privata a maggioranza azionaria pubblica, a me che chiedevo alla politica (al governo della città) le linee guida per potere redigere una pianificazione triennale scorrevole (visto che la SpA che dirigevo aveva investimenti e concessioni trentennali), fu risposto dalla politica. “Lei faccia i piani strategici sugli attuali flussi finanziari di cui dispone”.

Ciò vuol dire che avrei comunque dovuto limitare, costringere, bloccare lo sviluppo della ApA anche in presenza di favorevoli condizioni di mercato.

Ciò in quanto il Settore pubblico. non redige un bilancio (v. settore privato), bensì solo la situazione finanziaria. tanto ho, tanto spendo (quando va bene); oppure, tanto spendo, tanto devo incassare (quando va male).

Ecco che quindi, fatto un piano di spesa, lo si mantiene anche se i lavoro stradali vanno a coincidere con la stagione turistica, anche se l’investimento non è più attuale, anche se …. anche se …. tutto lavoro in meno per la politica e gli apparati burocratici.

E poi fanno le SpA pubbliche o miste! “Se queste difficoltà vi sembran poche, provate voi a lavorare”! Provate voi ad applicare i criteri delle SpA private in una SpA gestita dall’Azionista di maggioranza con i soli criteri finanziari. Provate, poi ne riparliamo….

Dice … ma tu sei contrario alle SpA pubbliche ed alle Spa miste? No, amiche, no amici. sono favorevolissimo, purchè ci sia un chiarimento a livello legislativo e a livello degli ordinamenti e dei comportamenti amministrativi locali, e non si invitino più i capi azienda di una SpA mista a “fare i piani strategici sulla base dei flussi finanziari attuali”. Insomma, occorre decidersi. O una SpA pubblica è regolata dalle leggi del Codice Civile come tutte le altre SpA, o ad essa si applicano tutte le regole che sono applicate agli Uffici Pubblici. Tertium non datur.

Un esempio? Ammettiamo che un Comune dia alla sua SpA l’ordine di applicare all’utenza tariffe fallimetari per la SpA stessa. Che succede? O si ubbidisce e si porta la società al fallimento; oppure si disubbidisce e si viene rimossi; oppure si disubbidisce e non si viene rimossi perchè un’altra parte poliica ti difende; oppure si danno le dimissioni; oppure si ubbidisce, si limita la perdita della quale comunque alla fine si è accusati.

Io propendo per la prima soluzione: cioè per l’applicazione a queste Spa delle regole del  Codice Civile. Comunque poi … sapete, sungo patre ‘e figli, yrngo famiglia, aggio a campa’ pur’io … e quindi … attacca l’asino … e resisti sl tuo posto di lavoro. Ma soprattutto videant consules ne quid detrimenti res publica capiat. Letteralmente: ci pensi chi di dovere a che non ci siano danni per la cosa pubblica …