LEGGE LETTORALE RENZI-BERLUSCONI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 23 Gennaio, 2014 @ 1:49 pm

Detto altrimenti: colta al bar. Due amici  ragionano fra di ooro a voce alta. Uno l’ho chiamato “B” (berlusconiano); l’altro “NB” (non berlusconiano).      (post 1318 – 68/2014)

B – Un pessimo accordo è migliore di una buona guerra.

NB – Sì, ma la tua è una semplificazione …

B – Sempre meglio delle tue complicazioni …

NB – Allora guarda, palla al centro, uno pari e cambiamo discorso. Sai cosa mi rode dell’accordo?

B – Certo, che non puoi esprimere le preferenze.

NB – No, non è questo il punto: è che liste bloccate significa liste comperate, cioè che il tuo amico Berlusca continuerà ad avere in parlamento “soldatini ubbidienti” e non menti libere dal vincolo di mandato, come invece vorrebbe la Costituzione.

B – Ma dai … cheppalle … vedi ben che non è vero, guarda Alfano e di suoi …

NB – Già caro, ma chi mi dice che non sia stato un gioco delle parti? Per rimanere omunque al governo, un piede dentro ed uno fuori, se una cosa mi va l’approvo, se non mi va la “faccio” criticare. E poi pare che la somma del nuovo( 1/2+1/2) sia maggiore del vecchio 1 …

B – Sei sempre il solito malpensante, tu… come tutti voi comunisti …  lasciamo perdere …

NB – A parte quella etichetta che rifiuto, sì, è vero, penso al male, ma a pensar male … Ma sai io cosa proporrei? Che i candidati fossero nominati dai partiti ma sulla base dei risultati di  “primarie-candidati” obbligatorie per legge.

B – Basta, tanto è inutile, ognuno di noi resta sulle proprie posizioni. Piuttosto Grillo…

NBGrillo ‘sta volta si è messo un po’ fuori gioco da solo, quasi un autogoal ..

B – E cioè?

NB – nel senso che è uscito allo scoperto … infatti Grillo ha sempre detto 1) che gli andava bene il porcellum perchè era sicuro di prendersi il superpremio di maggioranza. In subordine, 2) che voleva il mattarellum proporzionale puro, e così hanno votato i suoi elettori web (circa 30.000 su otto milioni di votanti alle politiche … un po’ pochini o mi sbaglio?). Sai come interpreto la sua politica?

B – Come?

NB – O me oppure il diluvio universale, cioè o me con il porcellum (con superpremio)  oppure il vostro mattarellum proporzionale che vi renderà sempre più ingovernabili e quindi giocherà a mio favore. Se su Renzi Crozza fa le battute del “fare!” su Grillo si possono fare quelle del “disfare”! Ah … ah… fare/disfare … mi è venuto un bel gioco di parole …

B – Dai, mona …  te l’avevo detto che sei un malpensante …

NB – Ed io ti ho già detto che a pensare male …. ma aspetta, mi “rode” anche un altro aspetto della Renzi-Berlusca, e cioè che i partiti minori possono concorrere a formare le maggioranze, ma se non superano certe soglie, nisba, niente parlamentari …

B – Ecchè … sei diventato leghista?

NB – Dio me ne guardi! Sto solo cercando di ragionare con il mio cervello, tutto qui. Cogito ergo sum non leghista, non grillino, non berlusconioano,  così facciamo paro con quel tuo  “comunista” di prima …

B – Si, è meglio, sennò litighiamo, tu piuttosto, che fai tanto il furbo, tu che faresti se fossi fra coloro che contano nel PD? Medice cura te ipsum, guardati in casa tua …

NB – Non lo so. Certo non darei le dimissioni, in nessun caso. Chi è assente ha sempre torto!

B – Ecco … vedi che anche tu utilizzi delle semplificazioni?

NB – Vabbè, basta, per oggi ne abbiamo fatta anche troppa di politica. Andiamo a prendere un caffè …

B – Prendere un caffè? La sai quella dei due socialisti  alla stazione FS di Milano – s’era al tempo di Craxi -… uno dice all’altro “Andiamo a prendere un caffè”. E l’altro: “A chi?”

NB – Anch’io ne so una di quell’epoca, in quella stessa stazione. L’altoparlante lancia un avviso “PLIN –PLON … I Signori socialisti che hanno preso il Treno per Roma sono gentilmente pregati di restituirlo”. Che siano stati sempre quei due … quelli del caffè? Ma veniamo a noi … tu cosa prendi?

B – Quello che prendi tu …

NB – Cameriere, due caffè per favore!

B – Cameriere, due anche a me!

Barista (sorridendo, rivolto a me): “Lei cosa prende? Un caffè? Si? Allora (voltandosi verso il suo collega alla macchina del caffè)  … ragazzo, tre caffè … (e poi, rivolto a noi tre) “O ne volete cinque?”

P.S.: nessuno fra le mie lettrici e i miei lettori si offenda o si arrabbi. Non ho fatto altro che riportare un discorso rubato al bar fra due sconosciuti e … ambasciator non porta pena … (in quale Caffè si è svolta la scena? Non ve lo posso dire, sarebbe pubblicità non pagata e il mio editore mi tirerebbe le orecchie! Lo stesso vale per la marca del caffè …)