USCIRE DALL’EURO?

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 30 Dicembre, 2013 @ 2:44 pm

Detto altrimenti: ma saremo mica matti … Dice … ma no, era la battuta di un comico … Ah, be’ … dico io … allora … comunque su certe cose io preferirei che non si scherzasse … (post 1247)

La moneta ha valore in quanto (convertibile in oro o in quanto) rappresenta la ricchezza prodotta da uno Stato.

L’Euro ha valore in quanto rappresenta mediamente tutto ciò, cioè, oggi, la media delle valute forti (marco) con quelle deboli (Lira).

Se l’Italia uscisse dall’Euro, automaticamente la Lira retrocederebbe ad un valore inferiore a quello dell’Euro, cioè sarebbe svalutata. I prezzi delle merci nazionali aumenterebbero di molto, il potere d’acquisto dei cittadini diminuirebbe di molto.

Dice … ma se svalutiamo agevoliamo le esportazioni … e … semmai, possiamo sempre stampare moneta.

Bravo merlo, dico io! L’Italia è un Paese he “trasforma” materie prime in prodotti, il che vuol dire che prima di esportare deve importare. E con la Lira debole, le importazioni ci costerebbero molto di più. Idem gli acquisti all’estero dell’energia e del petrolio. Stampare moneta? Potrebbe essere un intervento positivo e comunque solo di breve periodo esclusivamente a condizione che lo stampare nuova moneta fosse accompagnato da una riforma sostanziale del Paese quanto ai seguenti aspetti: burocrazia; giustizia; pianificazione pluriennale; struttura istituzionale; sistema delle caste; corruzione; evasione fiscale; rilancio delle specificità italiane, e cioè: agricoltura, cultura, arte, turismo, design, ricerca, etc..

Altrimenti stampare moneta è come somministrare un po’ di morfina ad un moribondo.

E poi, l’Euro è un mattone della costruzione degli Stati Uniti d’Europa, l’unica dimensione possibile che  consentirà a tutti i Paesi Europei (Germania compresa) di  non essere singolarmente schiacciati dal est, da ovest, da sud e da nord.

P.S.: piuttosto, al momento dell’introduzione dell’Euro in Italia, si sarebbe potuto disporre che i prezzi di merci e servizi, per almeno due anni, fossero indicati sia in Lire che in Euro.