POST 1102 – “EMERSIONI”, UN LIBRO
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 20 Novembre, 2013 @ 8:36 amDetto altrimenti: no, non è la recensione di un libro, non ancora …
Davide Pivetti, “Emersioni – Isole di giovani racconti†Studio Eventi Ed. – Libreria Artigianelli, Trento, 120 paginette per 13 racconti, €9,00. Assolutamente ben spesi, anzi, ben investiti (cosa manca a questo libro? Le foto, ed allora ne ho messa qualcuna io …).
Emersioni … isole che emergono dal mare, sentimenti che emergono dal nostro io più profondo. Perché averne paura? Perché avere paura di quegli scogli fisici e mentali? Lo scoglio, sì, lo so, può essere lo sperone che sventra la carena, ma è anche lo spuntone al quale si assicura la cima d’ormeggio della vita per un ancoraggio sicuro, fissandola con un bel nodo dal nome affascinante come “gassa d’amante†che poi in alpinismo è lo stesso ma si chiama “molto menoâ€, bolino e la gomena si chiama banalmente corda.
Si può essere amici di una persona che si conosce solo per telefono e via e-mail? Credo proprio di si. Davide … il 18 ho ricevuto l’avviso della sua ultima pubblicazione. Il 19 ho acquistato il libro. Oggi, 20 novembre 2013, ho finito di leggerlo. Giovani, brevi racconti di sentimenti “in vacanzaâ€. No, non in vacanza nel senso che “sono andati a rilassarsi, a divertirsiâ€, ma in vacanza “latinaâ€, cioè in “vacatio†(si legge vacazio! Che in ablativo farebbe vacatione …), cioè in “assenza†di paludamenti, di paure, di falsi pudori … in mancanza cioè di quei freni ed orpelli di cui talvolta siamo schiavi; di cui, altre volte, ci adorniamo; con cui, infine, spesso ci illudiamo di difenderci. Da chi poi, se non da noi stessi? Dalla nostra frequente e diffusa incapacità di leggerci per quello che siamo, per quello che potremmo o vorremo essere?
La misura. Multa paucis, direi. Davide, ovvero la capacità di esprimere molte sensazioni e profondi sentimenti con poche parole. Molto con poco. Oppure, se preferite, molto per pochi. Per quei pochi che sanno fermarsi ad ascoltare. Per quei pochi che – mi auguro – anche a seguito di queste mie poche righe (e ci risiamo con quel “paucisâ€!) possano diventare più numerosi. Ne vale la pena, vi assicuro. Uno di quei libri che io leggo “con la matita in manoâ€, segnando, sottolineando … per paura di “perdere†quella frase, quel richiamo, quel “sentire ciò che si scriveâ€, per crocettare quel “acc… come mi sarebbe piaciuto che questa frase, che questa comunicazione – communis actio – di sentimenti fosse stata miaâ€, quel “ma perché io stesso, a suo tempo, ho anelato la felicità ; avendola, non l’ho vissuta; l’ho poi ricordata come taleâ€?
I primi due racconti … solo per scaldare i motori … ma il terzo (“Il terrazzo sul mare di Cresâ€) … anzi, “dal†terzo … leggete che poi ne riparliamo. Mi riservo di intervistare Davide, che non può sottrarsi dal venire a raccontarci di sè e del suo libro in uno dei pomeriggi letterari del lunedì  che la mia collega blogger Mirna Moretti (www.trentoblog.it/mirnamoretti) organizza presso il caffè letterario Controvento in Via Galilei a Trento.
Ho citato il terzo racconto, terrazzo con vista sulla storia del mare. Volendo inserire una foto “finale”  ho scelto una mia foto di pietre e di scogli della “mia†isola, la grande Kornati, priva di strade per cui ogni piccola insenatura “fa isola a séâ€, isoletta, appunto, nel mio caso con un nome poetico: Koromasnja, che poi è il nome della pianta del finocchietto selvatico. L’acqua, nel pozzo. Il vino, in casa (“affittasi casa con malvasia”). I pesci dalle nasse. La frutta, sugli alberi. Gli amici, intorno. Il mare e i tramonti, nel cuore. La nostalgia, ovvero il dolore del ritorno (fino a quando resta “mancato ritornoâ€), sempre.