POST 1094 – DALLE ALPI ALLE … NO, NON ALLE PIRAMIDI, MA ALLE TORRI DI CREMONA!
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 17 Novembre, 2013 @ 7:31 amDetto altrimenti: Turun, Turass e Tetass …
La città delle tre “Tâ€. Noi ci siamo dedicati solo alle prime due (torrone e torrioni) … per la terza T (…?…) ci organizzeremo …
Viribus unitis, a gruppi di forze (trentine) riunite: nel nostro pullman infatti erano presenti soci di Bici UISP, Accademici del circolo culturale privato Accademia delle Muse, e aderenti all’iniziativa de Il Mondo di Alice. Una trentina di persone, quasi trentatrè Trentini! Destinazione Cremona, “anche†(“ancheâ€, sia chiaro) in occasione della Fiera del Torrone. Accompagnati da una brava guida locale, Lorenza Passamonti, visita al Museo del Violino, all’interno di un edificio stile Architetto Maroni (Rivano doc, cioè Gardesano Trentino!) voluto da tale Farinacci per ospitare le opere d’arte celebrative del ventennio (del primo ventennio), al cui interno abbiamo potuto ammirare, fra gli altri, gli “Amati”, i “Guarneri†e gli “Stradivariâ€. Prima emozione.
Indi visita alla maestosa e decoratissima cattedrale del dodicesimo secolo e alla torre campanaria antica più alta d’Italia: quasi “tre tiri di corda†sfiorando essa i 120 metri d’altezza per oltre 500 scalini! Seconda emozione.
Amici, tuttavia questo mio post non vuole certo sostituirsi ad un ben migliore libro d’arte sulla città , bensì molto più semplicemente cercare di testimoniare emozioni vissute insieme.
E la terza grande emozione l’abbiamo provata nel gustare il concerto che una violinista cinese (Qi Su) ha eseguito, esclusivamente per il nostro gruppo (extra omnes!) all’interno del battistero, alto poco meno di un tiro di corda. La giovane violinista ha eseguito per noi tre brani: Ave Maria di Schubert, Meditation di Massenet (dal Thaiss) e il Minuetto di Boccherini. Pelle d’oca per tutti.
Nel pomeriggio, last but not least, quarta emozione forte: visita alla Bottega della liutaia Yael Rosenblum (Vicolo Pertusio, 8A, 00393338042179 – 0039037224683 e mail–yaelitaly@yahoo.com), al cui interno siamo stati ricevuti e “spiegati†dal compagno della titolare, l’ottimo Michele Mattone (michelemattone@libero.it). Sapete, un conto è leggere quali sono le parti componenti il violino, altra cosa è vedere il pezzo di legno, la sua trasformazione durante le varie fasi della lavorazione … E’ stato come assistere alla nascita del burattino Pinocchio, nato vivo da materia apparentemente inerte … o come essere a fianco di uno scultore che stia eseguendo una scultura lignea … o di un Poeta:  Da fetta di torta/ rubata al suo tronco/ si apre la pagina di libro di legno/ si saldano i lembi/ si dona il giusto spessore/ e la curvatura/ a mano e a cuore/ di poeta artigiano! Scusate, prima era prosa … ma poi … mi è venuta così, quasi una poesia …
E poi … la cura, l’attenzione, la precisione dell’approccio, sono cose possibili solo a chi ama veramente ciò che sta facendo. Infatti Michele non “intagliava†il legno: lo accarezzava, lo plasmava come si può fare quando, parlando di un argomento che affascina la nostra sensibilità estetica, noi “parliamo†anche con le mani, disegnando nell’aria … si, proprio con le mani … la forma di un fiore o di una nuvola, l’ondeggiare delle messi al vento, il fluire dell’onda e, soprattutto, il diffondersi di una melodia!
Il legno utilizzato, le componenti dello strumento, le forze (fino a 30 kg!) che sopporta una sottilissima tavoletta lignea (la tavola armonica, detta anche piano armonico), i rinforzi interni (catena e anima), i generatori, i trasmettitori e i diffusori del suono, la personalità del violino … non la finirei più, se mi mettessi a descrivere tutto ciò che abbiamo udito, appreso e gustato. Voglio solo soffermarmi si alcuni particolari: due mesi per “dare alla luce” un esemplare, creato su ordinazione o anche d’iniziativa; il suo costo (alcune migliaia di euro, ma le opere d’arte non hanno prezzo); la sua consegna al committente per una o due settimane per una sorta di messa a punto personalizzata; la cura che se ne deve avere nel suonarlo bene e frequentemente, nel non esporlo a forti sbalzi di temperatura e all’umidità … insomma, come se si trattasse di un vero e proprio essere vivente! E infatti il legno dell’ abete rosso della “nossa†(“nostraâ€, per i non Trentini) Val di Fiemme, stagionato per ben dieci anni, continua a vivere e, nelle mani del musicista, a generare nuove vite: i suoni e le melodie che ci affascinano. Insomma, un’emozione “ch’intender non la può chi non la pruovaâ€. Grazie, quindi Monika, che hai organizzato tutto ciò; grazie alla guida; grazie alla violinista e grazie, Michele, già papà ed ora nuovamente neo papà non solo di violini, ma anche di un nuovo arrivato nella sua famiglia!
P.S.: Soci e simpatizzanti sono invitati al pomeriggio concerto con buffet per celebrare la fine dell’anno ciclistico di Bici Uisp Trento, domenica 24 novembre ad ore 15,30 presso l’Hotel Villa Rosa di Roncegno (Valsugana). Suonerà al pianoforte Cristina Endrizzi  accompagnata dal soprano Giacinta Dapreda. Prenotazioni presso Monika, tel. 338 3960697 entro giovedì prossimo.
Che
poi
io
questa
mattina
dopo
avere
pubblicato
questo
post
sono
andato
a
farmi
una
veleggiata
sul
Garda
con
il
mio
amico
Gianfranco
che
poi
ieri
a
Cremona
c’era
anche
lui
con
la moglie
Maria Rosa!
P.S.: quello sopra
è il mio Fun “Whisper”
a passeggio.
Questo qui a fianco
è sempre lui
ma  in regata!