POST 1045 – BICIALTELEFONO, e poi in Valsugana!
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 18 Ottobre, 2013 @ 6:09 pmDetto altrimenti: “Pronto , Edoardo … che ne dici … domani … Levico- Bassano del Grappa?â€
Telefonata di ieri pomeriggio, 17 ottobre. Edoardo accetta. La notte … era una notte di luna piena … come quella manzoniana, quella che ha visto Renzo traversare il lago di Como per fuggire dal Milanese. Penso: domani (oggi 18 ottobre per chi legge il 18 ottobre) ci sarà il sole, anche se la mattina sarà “freschinoâ€. E ‘sta mattina (18 ottobre, appunto!) Edoardo cala in auto da Cavareno (+4 gradi) a Levico (+8 gradi). Ci troviamo alle ore  10 al distributore Esso poco prima di Levico. Si parte. Dopo cento metri, Edoardo fora un pneumatico! In un quarto d’ora rimediamo. Si riparte. Fino a Borgo Valsugana, molta ombra e abbastanza freddo. La pista ciclabile .. spostatela sul versante sud della valle, cioè sulla riva sinistra orografica … diamine!
Comunque, ci meritiamo un bel cappuccino e brioche. Sosta al Bar del Borgo. La titolare, Nadia de Concini ci accoglie con simpatia ed onori di solito riservati a chi scala un ottomila senza ossigeno: ardimentosi che sfidano il freddo! Molto gentile. “Io sono di Tuennoâ€, dice.
Ora che ci penso … anni ’60 … mio babbo maresciallo maggiore dei CC a Cles … amico di tale de Concini di Tuenno, pittore. Ci regalò una natura morta con una lepre … quadro che poi a nostra volta regalammo alla Gina Nessler del Falchetto (Regole di Malosco). Chissà se Nadia, leggendo questo post, potrà chiudere il cerchio … Poi, ricordiamo insieme un personaggio famoso, l’ex Sindaco di Cles Giacomo Dusini. Com’è piccolo il mondo!
Si riparte. Sole, ombra, sole, ombra, sole, sole, sole. Il Cornale. Finisce la ciclabile. Si prosegue sino a Oliero (famoso per le grotte). Alt. si mangia, su una panchina “al fiume e al sole”, con il Brenta davanti. Due panini dopo 60 km di pedale sono il miglior pasto del mondo! Ecco, ora si sta meglio e si riparte. Ormai “sentiamo l’odore della stallaâ€.
Rischiamo, acquistiamo i biglietti (€8,80 a testa, bici compresa), li obliteriamo (che brutta parola … credo che molti credano che significhi “dimenticareâ€: “Cara, non obliterare di prendere il tuo telefonino, come al solito …â€), saliamo. il capotreno non si vede, e non si è visto per tuto il viaggio. Peccato, però, che al capolinea di un percorso ciclabile così bello, ogni treno sia predisposto per due sole biciclette. Ci par ‘na talianada … per dirla in dialetto trentino, cioè una cosa fatta mica tanto bene … Speriamo che la Provincia Autonoma di Trento che prenderà in gestione la linea veda e provveda (contiamo sulla figlia di Nadia che è candidata alle prossime elezioni provinciali …)
Sul treno incontriamo un giovane trentino, studente di Scienza Forestale a Padova. Gli faccio omaggio di un mio biglietto da visita da blogger, e lo aspetto qui, nel blog, a commentare i post o a scriverne lui stesso uno.
Levico, si scende! In totale, a pedali, 80 km. Bici usate: due mountain bike, la mia un po’ più pesante, con i pneumetici lisci. Quella di Edoardo più leggera, freni a disco, pneumatici semi scolpiti. E domani? Edoardo, Nomi – Borghetto e ritorno (circa 80 km), ed io … a godermi la mia deliziosa nipotina Sara,  di soli tre anni ma che ci ha già fatto capire chi comanda!
Buona Bici a tutti!
P.S.: Quest’anno è andata maluccio, causa una primavera ed un autunno capricciosi: io 3000 km, Edoardo 4000.